martedì 17 gennaio 2012

Ispirazione e Creatività


Studiosi di tutto il mondo da sempre si domandano da cosa nasce l’ispirazione e la creatività. Quel momento magico, quel miscuglio indescrivibile che rende possibile comporre un’opera d’arte. Cioè dipingere, scolpire o modellare un qualcosa che riesca a coinvolgere l’inconscio, evocando scene che provocano intense emozioni e sublimi stati d’animo. Stati d’animo che in esseri più sensibili provocano addirittura estasi.

L’ispirazione e la creatività, dal momento che non sono caratteristiche comune a tutti gli esseri umani, e che non è possibile sviluppare artificialmente, devono per forza avere un’origine, nascere da qualcosa Oltre l’uomo. Gli umani, alcuni anche del mondo scientifico, ipotizzano che l’ispirazione nasce da uno stato alterato della mente, o se preferite da zone mal funzionanti del cervello. Insomma dalla pazzia, o da momenti di follia, questo perché soprattutto nei pittori spesso si riscontrano comportamenti irrazionali e poco controllabili rispetto ai modelli comportamentali dell’epoca. Penso che tale definizione, o meglio limite,  nasca soprattutto dall’incapacità, che si trasforma in frustrazione, per non riuscire a comprendere tale sottile fenomeno, o se preferite, peculiarità di alcuni esseri “di questo mondo”.

Per la mia esperienza, l’ispirazione e il momento creativo, fluiscono nell’animo dell’artista attraverso una porta, un filo che tiene in costante contatto l’anima con la dimensione da cui proviene. Uno stato, una energia mai interrotta che unisce la somma di particolari e intensi momenti di passate esistenze. Un miscuglio di scene, immagini, momenti di vita, di sofferenza, di gioia, di sentimenti e di luoghi di inimmaginabile bellezza che si accendono nell’animo, quando l’anima si trova al cospetto di qualcosa che in qualche modo rievoca tali sublimi visioni, ricordi ed emozioni. Quindi è qualcosa che non proviene dal mondo materiale, ma che si accende, quando trova in esso, anche solo un frammento di quella emozione oltre l’umano. Generalmente tale stato d’animo si accende quando si perde anche solo per pochi istanti la cognizione del tempo e dello spazio. Quel particolare momento di mezzo in cui l’anima comunica a livello emozionale con l’origine metafisica delle passate esistenze.

L’artista non sa mai quando arriva l’ispirazione, né sa esattamente cosa dipingerà o realizzerà in generale. Questo perché affinché l’ispirazione sia completa, deve subentrare, fondersi con il momento creativo, la visione di un qualcosa che sappia contenere, completarsi, congiungersi come due parti separate, affinché diventino parte dello stesso quid, di quel particolare istante che ha unito i due mondi.

Seguono due lavori di una serie di 10 tavole dipinte con tecnica mista realizzate nell’estate del 2011. Lavori che non hanno nessuna pretesa di grandi opere, ma come si evince sopra, nascono da un’ emozione, e dal successivo tentativo di materializzare quell’emozione.
Lavori che i più esperti sapranno cogliere le influenze di atri artisti, tra cui Modigliani, un pittore che ho sempre amato e soprattutto Picasso, un pittore che non ho mai amato ma sicuramente rispettato perché sotto l’influenza del periodo africano, ha avuto il merito di aver fatto conoscere al mondo un nuovo genere di espressione artistica che successivamente segnò positivamente la sua vita: il  cubismo.


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