mercoledì 8 febbraio 2012

Il Trionfo Dei Massoni

Monumento massonico in USA

Il vescovo di Terni, nonché presidente della Conferenza episcopale umbra, consigliere spirituale della Comunità di San’Egidio, e ferrato biblista Mons. Vincenzo Paglia, nel corso dell’Omelia in occasione della celebrazione solenne del natale in Cattedrale ha detto una cosa vera: la crisi è provocata dai “centri di potere”. Chi e cosa sono i “centri di potere” a cui fa riferimento Paglia?
Lo spiega egregiamente Roberto De Mattei, 63 anni, storico italiano. I suoi studi riguardano principalmente la storia europea tra il XVI e il XX secolo, con particolare riguardo alla storia delle idee religiose e politiche.

Cattolico tradizionalista, è noto per le sue posizioni antievoluzioniste, pubblicizzate anche in ambiti istituzionali, per la sua critica al relativismo e alle linee di pensiero affermatesi nella Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II. Su Corrispondenza Romana del 14/12/2011, agenzia di informazione cattolica che esce ogni settimana da lui diretta, ha scritto: “Le vicende italiane ed estere dell’anno che si conclude rendono sempre più evidente la presenza di “poteri forti”, come oggi si usa dire, che operano dietro le quinte della scena internazionale.

Un tempo questi poteri venivano chiamati “forze occulte”. Oggi essi non hanno bisogno di nascondersi: mostrano il loro volto, e dialogano e interferiscono con le istituzioni politiche. Uno dei principali centri di potere è la Banca Centrale Europea (BCE), con sede a Francoforte, un organismo di carattere privato, con propria personalità giuridica, con il potere di indirizzare e attuare, la politica monetaria per i diciassette paesi dell’Unione europea che aderiscono all’ “area dell’euro”. La BCE, ideata dal Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 e istituita il 1º giugno 1998, ha assunto, di fatto, la guida della politica non solo monetaria, ma economica e sociale espropriando progressivamente gli Stati nazionali della loro sovranità.

Tant’è che in una lettera inviata all’ex  presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi il 5 agosto 2011, Mario Draghi e Jean Louis Trichet, a nome del Consiglio direttivo della BCE, hanno dettato i provvedimenti economici e monetari da realizzare nel nostro paese. Essi non si sono limitati a suggerimenti e raccomandazioni di carattere generale, ma hanno fissato, punto per punto, la politica economica e sociale del nostro Paese, indicando come “misure essenziali”:
1)      privatizzazioni su larga scala;
2)      2) la riforma del sistema di contrattazione salariale;
3)      3) la revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti;
4)      4) la modifica del sistema pensionistico;
5)      5) il taglio dei costi del pubblico impiego, fino alla riduzione degli stipendi dei dipendenti statali.
6)      Hanno infine chiesto che tali regole fossero prese per decreto legge, seguito da ratifica parlamentare, auspicando una riforma costituzionale che le rendesse più cogenti.

Si può pensare ciò che si vuole di queste misure economiche e sociali. E’ certo però che per la prima volta un gruppo di eurocrati, indipendenti dal potere politico, interviene in maniera così diretta e imperativa nella vita pubblica del nostro Paese. Che cosa accade se un governo nazionale resiste all’imposizione di questi dettami? Lo abbiamo visto proprio in Italia. La BCE è oggi l’unica istituzione europea che può esercitare una prerogativa tipica dello Stato sovrano, quale è l’emissione di moneta.

La forza di una moneta dovrebbe corrispondere alla ricchezza di uno Stato. In realtà la Banca Centrale, non essendo uno Stato, emette moneta e stampa banconote senza produrre ricchezza. Essa però impone agli Stati nazionali, a cui è proibito stampare moneta, le regole per produrre la propria ricchezza. Se gli Stati in difficoltà si allineano, la Banca Centrale li aiuta comprando i loro titoli di Stato e diminuendo in questo modo l’indebitamento. Se essi non obbediscono alle indicazioni ricevute, la BCE cessa di sostenerli finanziariamente riducendo l’acquisto degli stessi titoli di Stato, provocando in questo modo  l’aumento del cosiddetto “spread”, che altro non è che la differenza tra il rendimento dei titoli di Stato tedeschi (Bund), considerati i più affidabili, e quelli italiani (BTp), percepiti come “a rischio” dagli investitori. Se lo spread aumenta, lo Stato italiano è costretto a garantire ai propri titoli rendite più alte, aumentando così il suo deficit, a tutto vantaggio della speculazione dei potentati finanziari.

E’ difficile che in una situazione di questo genere un governo possa reggere per molto. Né la Spagna, né la Grecia, né l’Italia hanno resistito a questa formidabile pressione. La BCE, in una parola, “pilota”, e qualche volta provoca, le crisi politiche degli Stati nazionali. Naturalmente la BCE non agisce isolata, ma di concerto con altri attori: il Fondo Monetario Internazionale, le agenzie di rating, che valutano la solidità finanziaria di stati e governi nazionali, l’Eurogruppo, che riunisce i ministri dell’Economia e delle finanze degli Stati membri che hanno adottato l’Euro. Queste iniziative sono concordate in luoghi discreti, ma ormai a tutti noti, come gli incontri periodici del Council on Foreign Relations (CFR), della Commissione Trilaterale, del Gruppo Bilderberg. Sarebbe riduttivo immaginare che dietro queste manovre vi siano Stati nazionali come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Germania o la Francia. L’obiettivo non dichiarato della BCE è proprio la liquidazione degli Stati nazionali. Che in altre parole significa ridurli sul lastrico per appropriarsi delle ricchezze nazionali che verrebbero cedute ai privati per pochi spiccioli. Non escluso le proprietà immobiliari dei cittadini (prima casa) che verrebbe svalutata anche del 50%.

Al culmine di tale scenario, per completare l’opera, la BCE,  presta agli stati membri, denaro virtuale al tasso del 6,5 % e al 1,5 alle banche private, togliendo in questo modo sovranità agli stati per trasferirla alle banche. Per prestare denaro una banca non fa alcuna fatica, deve solo scrivere una cifra sullo schermo di un PC. Si digita: 1.000.000.000 di euro e voilà… come per magia la banca ha prestato un miliardo di euro. Quando l’azienda, il privato, o lo stato estero, non possono restituire, la banca fa un’operazione molto semplice: chiede all’azienda mezzo miliardo di azioni in cambio dell’azzeramento del prestito, e ai  privati (famiglie) i suoi beni in cambio dell’azzeramento del prestito; oppure chiede allo stato estero del terzo mondo una miniera di diamanti, di oro, ecc…. ( provocando in questo modo la fame nel mondo). Altro che mafia, questi sono veri demoni.

L’ex presidente della BCE Trichet in un discorso tenuto a New York il 26 aprile 2010, presso il CFR ha esplicitamente evocato la necessità e l’urgenza di un super governo mondiale, che fissi regole economiche e finanziarie per affrontare lugubri scenari di depressione economica. Questa visione viene da lontano e vuole imporre all’umanità una “Repubblica universale” direttamente antitetica alla Civiltà cristiana nella quale si amalgamerebbero tutti i Paesi della terra, attuando cosi il sogno ugualitario di fondere tutte le razze, tutti i popoli e tutti gli Stati sotto il dominio dei banchieri. Il romanzo profetico di Robert Hugh Benson Il Padrone del mondo (Fede e Cultura, Verona 2011, con prefazione di S.E. Mons. Luigi Negri) mostra come questa utopia tecnocratica possa sposarsi con l’utopia religiosa del sincretismo.
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Ma Monsignor Paglia non è il sole ad attaccare Monti, il suo collega Padre Gabriel Amorth, è stato anche molto più esplicito di chi sia in realtà Mario Monti. Padre Amorth, decano degli esorcisti ed esperto di poteri occulti, intervistato dal giornalista Bruno Volpe e pubblicata da “Pontifex-Roma”, secondo il quale il nostro Presidente del Consiglio sarebbe un “capo massone, che vuole distruggere la Chiesa o affamarla. Piaccia o meno,-continua padre Amorth – è uno strumento nelle mani di Satana , come la crisi finanziaria” . In tutti i casi, al di là di certe voci autorevoli o dei giudizi che noi stessi siamo costretti a dare nei confronti di chi ha in mano le “sorti” della nostra Nazione, una cosa è certa: l’On. Monti appartiene come socio responsabile almeno a tre delle Istituzioni mondiali definite “Poteri forti”, cioè la Bilderberg, la Goldman Sachs, la Trilaterale e pertanto neppure sarebbe legale la sua nomina a Presidente del Consiglio perché cade nel più clamoroso “conflitto di interessi”, come ha denunciato l’eurodeputato Magdi Cristiano Allam.
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 Monumento massonico in Israele
La soppressione della sovranità nazionale comporta, come logica conseguenza, l’eliminazione della rappresentanza politica. L’ultima parola è ai tecnocrati, che non rispondono alle istituzioni rappresentative, Parlamento e governi, ma a club, logge massoniche, gruppi di potere i cui interessi sono spesso in antitesi con quelli nazionali. I tecnocrati aspirano a guidare governi di emergenza, con leggi di emergenza, che spianano la strada alla dittatura dei banchieri. Questo spiega la presenza di Monti al governo dell’Italia. Lo dimostrano per chi avesse ancora dubbi, oltre alle misure inique verso i più deboli, anche le continue prese di posizione contro la normativa che  regola il lavoro: l’articolo 18, con cui giocano come il gatto con il topo. A parole dicono di voler abolire il lavoro precario, mentre nei fatti dopo aver tagliato le pensioni e gli stipendi, invece di tagliare gli sprechi e gli enti inutili, oltre al recupero delle tasse evase,  in pochi anni si potrebbe azzerare il debito pubblico: (da non credere). Vedi qui, mettono in atto strategie mirate a rendere precario anche quel poco di lavoro tutelato dall’art. 18. Difatti non passa giorno che non si lasciano andare a commenti a dir poco beffardi verso i giovani e il popolo italiano, frasi del tipo: scordatevi il posto fisso, i giovani italiani vorrebbero trovare il posto di lavoro vicino alla mamma; imparate a fare la valigia e andate a trovare il lavoro all’estero; gli ammortizzatori sociali vanno cambiati perché gravano sul costo del lavoro, e via di questo passo.
Salvo poi minimizzare come facevano i nostri cari politici di fronte alle reazioni delle associazioni sociali e sindacali. (Come si evince nella sostanza non sono diversi dalla casta).

Per farla breve, i banchieri e i politici loro dipendenti che governano i paesi della zona euro, stanno praticamente appropriandosi della ricchezza dei popoli, con meccanismi diabolici che il cittadino medio non è in grado di capire. Anzi, per assurdo vedono in questi demoni i possibili salvatori della patria. Questi demoni, innescano le crisi dei stati, facendo aumentare il debito pubblico in modo sproporzionato per poi presentarsi come risolutori di problemi. Debito che nessuno sa dove sono andati a finire quella montagna di soldi, dato che la popolazione continua ad arretrare impoverendosi giorno dopo giorno senza neppure la consolazione di usufruire di servizi sociali. Anzi, pare che siano definitivamente scomparsi. I servizi sociali che prima erano di competenza dello stato (naturalmente pagati con i nostri soldi)  (tasse) ora sono forniti dai privati a prezzi esorbitanti.

Un piccolo esempio. Un asilo nido costa circa 300 euro al mese + accessori. Chi deve crescere due figli, per sopravvivere deve rinunciare a tutto. L’altra truffa per aumentare il debito pubblico viene dai titoli di stato emessi dai governi della zona euro. Che detto così potrebbe sembrare una cosa buona, perché lo stato incassa moneta sonante. Se non fosse che gli stati non dovrebbero chiedere soldi in prestito ai privati ma stamparli in prima persona come prima di entrare nell’euro, dal momento che questi soldi lo stato deve rimborsarli con i dovuti interessi. Interessi che andranno a gravare sulle già tartassate spalle dei cittadini. Un sistema polito giusto ed onesto, deve poter provvedere alle spese pubbliche, con le tasse che pagano i cittadini.

Chiedere soldi in prestito significa indebitarsi e quindi gravare ulteriormente sui cittadini che devono lavorare di più per rimborsare miliardi di euro alle banche e agli speculatori. Difatti, le banche sono in prima fila per acquistare tali titoli, perché questo li porrà nella posizione di mettere una grave ipoteca sui governi e quindi sui cittadini che a loro insaputa sono debitori di miliardi di euro. E dato che non saranno in grado di restituire tale debito alle banche capeggiate dalla BCE, dalla banca Inglese e dalla banca mondiale governata dagli USA, si troveranno a rimborsare un gigantesco debito pubblico che aumenta vertiginosamente giorno dopo giorno per gli esosi interessi. Trovandosi a breve nella posizione di dover cedere i propri beni, non escluso la casa in cui abitano, per ripagare i debiti dello stato e quelli accumulati con le banche per arrivare alla fine del mese. Lo stato diversamente sarà costretto a cedere il patrimonio pubblico:  gli edifici governativi, servizi sociali, aziende statali, ecc.  Nel frattempo un terzo della popolazione, i più deboli, come gli anziani, saranno sterminati dalla crisi economica innescata da questi demoni.

Che ci crediate o meno è questo il destino che ci attende dopo la cura Monti. Che sarà anche vero si presenta bene e ci rende orgogliosi perché è una persona preparata, stimata, e quando sbadiglia mostra educazione. Ma quello che facciamo fatica a vedere è che Monti è un uomo di quel potere satanico che ci sta succhiando il poco sangue rimasto, dal momento che si trova al governo non certo per salvare l’Italia dalla bancarotta ma per assolvere il disegno demoniaco dei banchieri. Anche se dopo Berlusconi ai più ingenui appare un gigante. Ma è solo una mera illusione dato che chiunque dopo Berlusconi, (che non possiamo dimenticare è stato eletto dalla stragrande maggioranza degli italiani) ci avrebbe inorgoglito.

Ma una via d’uscita c’è sempre se saremo capaci di avere un momento di lucidità mentale non facendoci dominare dalla paura. L’uscita esiste ed è semplice come dimostra chi ha già scelto questa strada. Per esempio l’Argentina, che dopo essere stata distrutta dalle banche, si è ribellata uscendo dall’euro, riacquistando non solo la dignità, ma soprattutto un rinnovato benessere che sotto il governo delle banche non avrebbe mai potuto conoscere. Oggi L’argentina, mentre i paesi dell’euro sono fatti sprofondare nella miseria e nella disperazione, produce un PIL del 7 % annuo.
Lo stesso vale per L’Islanda. Questi paesi hanno riscattato la propria sovranità e libertà, ma soprattutto hanno riscattato la loro intelligenza, e oggi sono finalmente liberi dai demoni che controllano l’occidente e si apprestano a governare i paesi arabi.

I paesi liberi in caso di difficoltà, possono produrre liquidità, come facevamo anche noi prima di essere colonizzati dalle banche, oggi siamo costretti a chiedere in prestito liquidità con interessi del 6,4 % mentre alle banche private la BCE chiede solo 1,5 % trasferendo di fatto la sovranità del paese alle banche capeggiate dalla BCE.

Quello che so, è che un popolo è ricco e libero in virtù del proprio quoziente intellettivo. I più deboli sono destinati a marcire in schiavitù. Oppure organizzarsi, e dare un sonoro calcio nei fondelli, ai vari Berlusconi e similari, non dimenticandosi di Bersani e compagnia, con un tocco particolare al di dietro di Prodi che sapeva più di tutti a cosa andavamo incontro entrando nell’euro. E non per ultimo ai vari Monti e satanici soci. Perché Loro, sono forti, proporzionalmente alla nostra debolezza mentale…….

Dimenticavo ….. quello che accade nel medio oriente è strettamente connesso alla crisi della zona dell’euro. Fidatevi è un unico disegno. Hanno bisogno di nuovi mercati, e di carne fresca per il macello ….. questi sono i fatti, poi ognuno è libero di vedere o non vedere, o vedere quello che vuole, ma questo non modifica i fatti oggettivi.

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