venerdì 21 dicembre 2012

Christine de Pisan

Cristina da Pizzano, non era conosciuta al grande pubblico, ma grazie alla regia di Stefania Sandrelli nel 2010, e all’affascinante figlia Amanda nel ruolo di protagonista della scrittrice e poetessa, è ritornata a riscaldare i cuori dei più sensibili e creativi con le sue indiscusse opere letterarie. Christine de Pisan, nasce a Venezia il 1362, e grazie al padre, Tommaso, medico, astrologo e consigliere della Serenissima Repubblica, che nel 1368 venne chiamato alla corte francese di Carlo V, ebbe modo di formarsi in seno alla cultura francese grazie alla ricchissima e vastissima Biblioteca del Louvre tra le più importanti del mondo.

Cristina a soli 15 anni, sposa un giovane notaio, Étienne de Castel segretario del re, ma dopo pochi anni di matrimonio, il marito muore a causa di un’epidemia nel 1390. Rimasta sola con 3 bambini e la madre anch’essa vedova, inizia un calvario di povertà e umiliazioni, perché spogliata di ogni titolo e beni, compreso la casa che abitava con suo marito presso il castello reale. Per sostenere i suoi figli fu costretta a vivere di espedienti e di lavori anche umili. In seguito grazie ad un fortunato incontro con un cantastorie di nome Chiarleton, che si guadagnava da vivere nelle osterie dei bassifondi parigini, ammirato dalla sua cultura e vena poetica, decise di ospitarla con la sua famiglia, anche perché sua moglie tempo prima aveva prestato servizio presso la famiglia di Cristina. Forte della sua vastissima cultura, incominciò a collaborare quasi per gioco con il cantastorie Chiarleton aiutandolo nella costruzione di rime pungenti e di alto valore poetico, contro le vicissitudini della vita ed in particolare contro i cinici nobili del regno. Tanto che ben presto fu minacciata di morte se non la smetteva con e sue pungenti rime.

Tra tante vicissitudini, ebbe la fortuna di fare amicizia con il teologo Jean Charlier detto Jean de Gerson, noto anche con il titolo di Doctor Christianissimus, di cui impressionato e affascinato dal suo pungente talento poetico, la prese sotto la sua protezione, offrendole tra l’altro una discreta dimora per potersi dedicare alla sua ricerca poetica, filosofica e di scrittrice. Dimora che ben presto venne devastata dai sicari dei potenti nobili, che distrussero tutti i macchinari che servivano per la stampa delle sue creazioni poetiche. Ma con l’aiuto di Gerson ancora una volta riuscì a risollevarsi tanto che ben presto divenne nota tra gli accademici di Francia, che non mancarono di deriderla e perseguitarla perché osava competere con loro, fino a sfidarli pubblicamente per dimostrare che le donne in quanto ad intelligenza, creatività non era seconda agli uomini come stupidamente credevano, ma anzi le donne grazie alla maggiore sensibilità e senso della vita primeggiavano in molte discipline. Prerogative che dimostrò sul campo grazie alle numerosissime opere partorite dal suo talento. Tanto che con il suo lavoro, riusciva a sostenere tutta la famiglia, e riverita e ammirata, dalle menti maggiormente progressiste e creative dell’epoca.

Cristina fu sicuramente la prima donna in assoluto che osò sfidare il mondo della cultura e delle arti, fino a quel momento prerogativa del mondo maschile. Dimostrando senza ombra di dubbio che gli uomini e le donne posseggono le stesse capacità intellettuali. Difatti nella sua opera filosofico-saggistica, Cristina corregge le posizioni misogine veicolate dalla tradizione Boccacciana assumendole dal punto di vista delle donne.

Dopo il suo ultimo lavoro, "Ditié de Jehánne d'Arc" (poemetto in 67 strofe di versi sciolti, dedicato a Giovanna D'Arco del 1429 - si tratta del primo entusiastico poema su Giovanna D'Arco nonché l'unico ad essere composto mentre la pulzella d'Orleans era ancora viva, Cristina da Pizzano all'età di 65 anni si ritira in un convento. La data della morte è sconosciuta, ma dovrebbe aggirarsi intorno al 1431.

Di seguito una sua poesia che esprimere il dolore per la perdita del marito e il rammarico per le brutalità che la vita le ha riservato.

Sono sola ......

.......e sola voglio rimanere.

Sono sola, mi ha lasciata il mio dolce amico;

sono sola, senza compagno né maestro,

sono sola, dolente e triste,

sono sola, a languire sofferente,

sono sola, smarrita come nessuna,

sono sola, rimasta senz’ amico.

Sono sola, alla porta o alla finestra,

sono sola, nascosta in un angolo,

sono sola, mi nutro di lacrime,

sono sola, dolente o quieta,

sono sola, non c’è nulla di più triste,

sono sola, chiusa nella mia stanza,

sono sola, rimasta senz’ amico.

Sono sola, dovunque e ovunque io sia;

sono sola, che io vada o che rimanga,

sono sola, più d'ogni altra creatura della terra

sono sola, abbandonata da tutti,

sono sola, duramente umiliata,

sono sola, sovente tutta in lacrime,

sono sola, senza più amico.

Principi, iniziata è ora la mia pena:

sono sola, minacciata dal dolore,

sono sola, più nera del nero,

sono sola, senza più amico, abbandonata.

Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Christine_de_Pizan

venerdì 14 dicembre 2012

VIVERE IN FINLANDIA

E’ stata l’estate del ’96 a stravolgerle la vita. E a portarla a tremila chilometri dalla sua terra. Ora vive felice tra laghi, foreste e scoiattoli, con i suoi due principi: suo marito e suo figlio, il piccolo Alex. La Finlandia è diventata la sua casa. Parliamo di Dona Foa, nata a Roma nel ’66, attratta sin da ragazza dalla cultura, dalla lingua e dalle tradizioni di altri Paesi. Anche molto distanti dall’Italia. “Dopo il liceo linguistico -racconta- mi sono iscritta alla Facoltà di lingue e letterature straniere, ma non sono arrivata mai alla laurea, in quanto nel frattempo mi è capitato di trovare lavoro come traduttrice per conto di un amico giornalista scozzese. Ho viaggiato molto: Europa, America, India, Australia, Nuova Zelanda. L’estate del 1996 ha cambiato la mia vita per sempre.

Cosa è successo?

Una mia amica finlandese, Ulla, mi invitò in Finlandia e io accettai. Stavo passando un periodo di depressione profonda. Avevo appena chiuso una storia con un architetto italiano, durata anni, che mi aveva lasciato ferite profonde. Continui tradimenti. Avevo trenta anni e giurai a me stessa che non avrei dato più alcuna chance ad un uomo. A nessun uomo.

A quel punto?

Arrivata in Finlandia conobbi un amico di Ulla. A me non piaceva. Il tipico biondo, alto, con occhi azzurri. E poi non avevo alcuna intenzione di iniziare una relazione. Mi ero detta: basta con gli uomini. Non volevo più saperne. Dopo una conoscenza un po’ più approfondita, durata alcune settimane, nel viaggio di ritorno in Italia, mi accorsi che avevo un vuoto. Mi mancavano i suoi discorsi, la sua maturità (nonostante avesse solo 28 anni), la sua serietà, la sua sensibilità. Anche io gli mancavo, me lo comunicò al telefono. Mi disse anche che avrebbe voluto dei figli da me, che mi avrebbe sposato subito. A quel punto, spiazzata, mi chiesi se fosse un marziano.

Perché?

Di solito l’uomo italiano alla parola matrimonio scappa a gambe levate. Oppure allunga il fidanzamento fino a quando può, per paura di perdere la sua libertà. Per farla breve, dopo vari viaggi miei e suoi Roma - Helsinki, Helsinki – Roma, decidemmo di sposarci nella chiesa luterana di Roma il 5 luglio del 1997. Oggi a distanza di 14 anni sono felice di aver compiuto questo passo, perché un uomo così in Italia non l'avrei mai trovato.

E’ un’affermazione forte!

I finlandesi sono diversi dagli italiani, sono molto indipendenti perché le madri li rendono subito autonomi. A sette anni i bambini qui hanno le chiavi di casa e vanno e tornano a scuola da soli in bicicletta. Sono abituati a cavarsela da soli e le mamme di solito intervengono solo quando c’è un pericolo reale. Se si sporcano? Beh, pazienza. Permettono loro di arrampicarsi sugli alberi. Insomma, li fanno essere liberi. Cosa che la mamma italiana, molto apprensiva, non riesce proprio a fare. E così i piccoli crescono forti e sicuri di sé. Poi a 18 anni lasciano tutti la casa dei genitori per continuare gli studi all´Università oppure per trovare un lavoro. Comunque, tutti arrivati a 18 anni, aspirano ad avere un proprio alloggio. Si sposano molto presto.

Quando?

Di solito a 20 anni e hanno subito dei figli. Questo può essere un lato negativo, perché altrettanto presto divorziano, ma di solito si risposano quasi tutti e il secondo matrimonio è sempre più fortunato. Ci si risposa in Chiesa e il divorzio si ottiene dopo sei mesi.

Quale il peso della religione luterana nella vita dei finlandesi?

La Finlandia è uno stato laico, per cui la Chiesa e la religione (luterana) non influenzano in alcun modo la vita dei cittadini. Ricordiamoci che qui i preti possono sposarsi e avere figli e che a partire dal 1988 anche le donne possono essere ordinate sacerdotesse.

Parliamo dei paesaggi

Che dire del paesaggio, se non che è splendido? Natura incontaminata, foreste ricoperte di conifere e betulle. Ci sono 187.888 laghi con una superficie di almeno 500 metri quadrati e 22 che superano i 200 chilometri quadrati.

Dove vive?

Ad Hamina, che e´un piccolo comune, dove risiede il Quartier Generale delle Forze Armate. Lì, come ufficiale, lavora mio marito. Siamo circondati da foreste e laghi. Molto spesso vediamo lupi, orsi e alci, che popolano questa area. I Finlandesi amano e rispettano la natura in modo indescrivibile. Per conservare l’ambiente sono stati istituiti vasti parchi naturali e nazionali, aree protette, come certe zone paludose. Alcune aree sono riservate alla ricerca, ma in molte sono stati ricavati dei sentieri, percorribili. In più qui è forte l´amore per i cani.

In che senso?

Per esempio, non esistono canili per cani abbandonati, perché nessun finlandese deciderebbe di abbandonare un cane.

Quanto è sicuro vivere in Finlandia?

Qui l´immigrazione è molto controllata. Non tutti possono venirci. Bisogna dimostrare di avere una fedina immacolata anche da più generazioni, avere un lavoro, venire per motivi di studio, o sposare un finlandese. E per gli immigrati, così come per i finlandesi che non rispettano la legge, sono previsti il carcere e qualche volta, l’espulsione immediata. Qui le pene sono davvero severe. Viviamo in modo molto tranquillo. Immagini che io vivo al pian terreno e molte volte non chiudo la porta quando vado via. E pensare che a Roma i ladri sono venuti da noi cinque volte, buttando giù anche la porta blindata. Qui si vive davvero bene. Nel rispetto pieno delle persone.

Esempi?

Si fa in modo educato la fila nei negozi o negli uffici. Non ci si innervosisce quando un anziano impiega anche trenta minuti per attraversare la strada. Sono cose che mi fanno sentire fiera di vivere in un Paese così. Ogni volta che vado a Roma e vedo sporcizia e maleducazione, mi vergogno di essere italiana.

Come vivono le loro giornate i finlandesi?

Amano trascorrere il loro tempo libero pescando, facendo giardinaggio, raccogliendo funghi e bacche. Adorano le attività a contatto con la natura. Per cui, quando finiscono di lavorare, nel weekend, di solito, vanno nel Mökki.

Cos’è?

E’ la seconda casa, che molti di loro hanno in riva al mare o al lago. Amano molto il silenzio e la pace. Evitano gli ingorghi, le folle, e i rumori. I ritmi sono molto lenti.

In genere come sono i finlandesi?

Molto tranquilli e gentili, tolleranti e pazienti, caparbi, hanno un senso del dovere molto sviluppato, rispettano le leggi, amano la libertà e sono molto onesti.

Ma la Finlandia è un Paese per tutti?

No. Lo sconsiglio a chi ama il sole, il caldo, il mare, oltreché stare sempre fuori a far baldoria e a divertirsi. I finlandesi sono molto amichevoli, ma anche chiusi e anche quando diventi loro amico, non ti fanno mai entrare del tutto nella loro vita privata. Sono in fondo persone molto individualiste, anche se per un loro amico si fanno in quattro. Dimostrano il loro affetto in maniera pratica più che con le parole, come facciamo noi italiani. Io, per esempio, sento i miei amici dall´Italia e la mia famiglia tutti i giorni. I finlandesi non hanno questo rapporto così stretto con la loro famiglia di origine. Si vedono una volta il mese.

In inverno sempre in casa?

Sì, più in casa che nelle piazze, come succede da noi in Italia. Di occasioni per aggregarsi ce ne sono poche e i finlandesi preferiscono uscire con gli amici che con i partner. Parlo soprattutto degli uomini.

Altri aspetti della vita in Finlandia?

Un aspetto negativo, comune a tutti i Paesi scandinavi, è il problema dell´alcool. Qui bevono davvero tanto! E poiché é assolutamente proibito bere anche un solo bicchiere di vino durante la settimana, quando si lavora, nel weekend ci si sfoga. I finlandesi arrivano a tracannare litri e litri di birra. E´davvero spiacevole camminare per le strade e vedere persone che ciondolano a destra e a sinistra. E spesso lo fanno anche le donne.

Cambiamo argomento e parliamo della scuola.

Le scuole qui sono tutte gratuite ed eccezionali. Oltre alle classiche materie, si insegna falegnameria. I bimbi imparano a fabbricare sedie, armadi. In questo momento nella classe di mio figlio, che ha quasi nove anni, stanno costruendo delle casette per gli scoiattoli da mettere poi sugli alberi della scuola, in cui vivono parecchi di questi animali. Le scuole sono all´avanguardia. In ogni istituto ci sono anche l'infermeria, lo studio dello psicologo, oltre al laboratorio linguistico e d’informatica. Le scuole sono dotate anche di campi per praticare ice – hockey, che è lo sport più diffuso qui da noi. In genere calcio, pattinaggio e sci di fondo: sono gli sport che tutti i finlandesi amano alla follia. Due volte la settimana i bambini fanno anche nuoto.

E lei lavora?

Fino a poco prima che Alex nascesse, insegnavo inglese nelle scuole elementari e nelle medie. Poi ho iniziato a dare lezioni private d’ italiano ai finlandesi. Da brava mamma italiana voglio che mio figlio, quando torna a casa, mi trovi sempre. Molti compagni di Alex, invece, spesso non possono vedere la loro mamma, perchè lavora. E sono costretti a cucinare da soli. Io vivo qui in Finlandia, ma sono sempre italiana e fiera di essere soprattutto una mamma italiana.

Qual è il periodo più bello?

Natale. Per me il periodo più bello è proprio quello. E´magico, con la neve che fiocca. Abbiamo la casa di Babbo Natale a Korvatunturi nella Lapponia finlandese. Lì abita Joulupukki per la felicità dei bambini di tutto il mondo.

Ci sono altre belle feste?

Sì, certo, ci sono altre feste tradizionali, come il martedì grasso o il Laskiainen, che si festeggia sette settimane prima di Pasqua. In questa occasione delle bambine vestite da strega fanno il giro del vicinato, stringendo nelle mani dei rametti di salici piangenti, ornati di carte e nastri. In questo modo augurano ai vicini felicità e prosperità. Abbiamo la celebrazione di San Giovanni, Juhannus in finlandese, a metà dell'estate. Allora si bruciano dei falò. Questa è una festa magica, con notti luminose. E che mi ricorda l’aurora boreale. Uno spettacolo stupendo, che ho visto da casa mia parecchie volte.

Vive bene lì, allora?

Sì, vivo bene in Finlandia, anche se il mio trasferimento qui è stato dettato solo dal cuore. All´inizio è stato difficile ambientarmi.

La difficoltà più grande?

Il clima rigido. Il termometro scende a meno 25-30 gradi. E ricordo che, quando ero vivevo nel Belpaese, in vacanza andavo sempre al mare e mai in montagna. Ma poi mi sono abituata, anche perché, quando qui ci sono meno quindici gradi si può passeggiare in modo tranquillo. Il clima è secco, per cui il freddo si sente poco. In più, a causa del buco dell´ozono, il clima si è surriscaldato davvero tanto e ora durante l’estate la temperatura arriva anche qui a 35 gradi. E sa una cosa? Boccheggiamo anche noi. L´estate é magnifica con la natura che si risveglia, i parchi ben curati, i bambini che giocano a piedi nudi, i giorni senza mai fine, con il sole che si prolunga dalle due del mattino alle 24. Da maggio a settembre. L’ inverno è diverso, ma anche quella stagione ha il suo fascino. Gli unici mesi davvero deprimenti sono novembre e gennaio.

Perché?

Possono essere molto bui con tre ore di luce. Se non nevica, è buio assoluto. Questo per me è l’unico lato negativo. Per il resto sono davvero felice di vivere qui.

Concentriamoci su altri aspetti. La sanità.

Funziona benissimo. E’ gratuita e non bisogna fare le code per una visita. I medici e gli infermieri sono sempre tutti gentili e cordiali e c’è un’organizzazione impeccabile. Gli ospedali sono davvero accoglienti, puliti. In base alla legge sull´assistenza sanitaria pubblica, i Comuni devono disporre di centri, in cui ci siano specialisti, medici generici, infermiere e altro personale di assistenza.

Cosa fanno?

Devono fornire i servizi primari, dare consigli, assistere nel periodo antecedente e seguente la nascita di un bambino, ed essere a disposizione delle scuole. Inoltre sono sempre loro ad assistere e fare visite di controllo alle future madri, alle partorienti, ai neonati e ai bambini in età prescolare. Per questo sono molto richiesti i medici. Qui ce ne sono pochi.

Scuola

In Finlandia vige l’ obbligo di frequentare la scuola dai 7 ai 16 anni. La scuola è a carico dello Stato sino all’Università. Dai 3 ai 5 anni di solito si va all’asilo. A 6 anni in primina e a 7 compiuti si inizia la prima elementare, che da noi dura 6 anni. Poi tre anni di media. Successivamente, molti si indirizzano verso i licei. Per accedere, bisogna sostenere un test di ammissione e avere anche una buona media di voti presi nella scuola dell´obbligo. In tanti scelgono le scuole tecniche. Il liceo dura tre anni. Si sceglie subito un indirizzo, che può essere linguistico, matematico, eccetera. Si devono sostenere degli esami e seguire dei corsi. E’ un po´come l´Università. Voglio sottolineare un dato.

Ci dica!

Da noi si va avanti per propri meriti e nessun professore penserebbe mai di dare un sei politico, come purtroppo ancora oggi succede in Italia. I professori in Finlandia sono anche molto motivati, ben pagati, lavorano in classi con tredici studenti al massimo, molto disciplinati. I bambini sin dall’asilo vengono abituati al rispetto delle persone, degli animali e della natura. Sempre tutti in fila e mai si fanno avanti a spintoni. Vengono educati a non calpestare neanche le formiche e a non disturbare gli scoiattoli, che spesso popolano le scuole. Qui viene insegnato soprattutto il rispetto per tutto ciò che ci circonda. Le materie e le nozioni vengono dopo.

La lingua?

Il finlandese è davvero difficile. Per fortuna qui parlano e capiscono tutti l’inglese. Tutti i programmi in tv vengono dati in lingua originale e mai doppiati. La seconda lingua parlata é lo svedese. Dal punto di vista linguistico, i finlandesi fanno parte del gruppo finno - ugrico, al quale appartengono anche estoni e ungheresi. La lingua finlandese ha quindici declinazioni. Io capisco il finlandese, ma preferisco parlare l’ inglese, mi viene più naturale. A casa con mio marito parlo inglese. Mio figlio Alex parla finlandese con il padre e italiano con me. Continuerò sempre a parlare italiano con il mio bambino, per mantenere viva in lui questa nostra meravigliosa lingua. A lui racconto la storia d’Italia. Penso che sia importante, anche se viviamo a tremila chilometri di distanza.

Cosa si mangia?

Non c’è niente da fare: la cucina italiana is the best! E io cucino italiano a casa mia. Preparao a casa la pasta, cucino tortellini, lasagne, ravioli, eccetera. Le uniche cose buone? Il salmone e i frutti di bosco. Non c’è una vera e propria cucina tradizionale e a me non piace molto. In compenso mio marito ha imparato a fare una pizza buonissima!

La qualità della vita è alta, si sa.

A tutti viene data la possibilità di studiare, a prescindere dalla famiglia cui appartieni. Per questo vai avanti solo se hai talento. Non servono le conoscenze. Qui le raccomandazioni sono considerate un’offesa. Le tasse sono alte, e la vita è cara. In generale non esiste il lavoro nero e si paga tutto in base al proprio reddito. Di solito qui stangano e fanno pagare molto i ricchi e danno molto ai poveri e ai rifugiati. Lo Stato finlandese fa in modo che la ricchezza venga spalmata su tutti i cittadini. Quello che ha di più deve dare a quello che ha di meno. Di solito i ricchi finlandesi per non pagare le tasse vanno a vivere all´Estero.

Capitolo trasporti pubblici

Funzionano benissimo e sono pulitissimi, ma anche molto cari. Per questo la maggior parte dei finlandesi si muove in macchina o in bicicletta. Anche i nostri deputati finlandesi si muovono su due ruote per raggiungere il Parlamento.

Come vive la donna? La donna qui è davvero valorizzata e protetta dallo Stato.

In che senso?

Quando é in maternità il suo posto viene mantenuto e lei viene retribuita per tutto il tempo in cui desidera restare a casa. Qui l’uomo e la donna godono di pari opportunità e diritti. L´uomo aiuta molto la moglie nelle faccende domestiche e nell’educazione dei figli. In Finlandia anche l’uomo può andare in maternità, quando diventa padre. Il 98 per cento delle donne lavora. La donna finlandese è molto forte e ama sentirsi indipendente. In caso di divorzio, il marito non è obbligato al mantenimento di sua moglie. Se lei non è in grado di guadagnare, pensa lo Stato a sostenerla. Anche i bambini, dalla nascita al compimento dei 18 anni, ricevono un assegno mensile.

I collegamenti con l´Italia?

Sono buoni, ma scarsi. Non ci sono tanti flussi turistici, se non a Natale. Io, comunque, viaggio sempre con la Finnair, la compagnia di bandiera finlandese, perché la trovo molto sicura. Spendono molto per la manutenzione degli aerei. Il viaggio è caro. Per tre persone e per un’andata e un ritorno paghiamo anche 1500 euro.

Le manca l´Italia?

Dell´Italia mi manca la mia famiglia d´origine, i miei amici storici, il mio quartiere, le bellezze storiche e architettoniche, i paesaggi, i laghi, il mare, il sole, il cibo. Ma oggi non ho più voglia di tornare a viverci. Voglio che mio figlio cresca in un Paese dove gli venga insegnato il rispetto per la natura, gli animali, gli anziani, le donne, i più deboli e dove lui un giorno diventerà qualcuno, non per via di raccomandazioni, ma per i suoi meriti. No, non ci tornerò mai più. Aggiungo una cosa.

Cioè?

Qui gli anziani hanno a disposizione delle infermiere private, che fanno assistenza gratuita a domicilio. In Finlandia gli anziani vengono davvero protetti e per loro c’è un grande rispetto. Dell´Italia insegnerò a mio figlio la storia e la bellezza. Non dimenticherà mai l’ incanto dei suoi paesaggi.

Per scrivere a Dona:

dona.foa@pp.inet.fi

A cura di Cinzia Ficco

Fonte: http://www.voglioviverecosi.com