domenica 28 aprile 2013

Oltre i sogni


Dio e tutto ciò che ci è stato insegnato dalla nascita è falso…. compreso la storia e la preistoria. Tra cui le religioni e tutte le divinità a seguito. Tutto inventato da qualcuno oltre questo tempo che non è né Dio, né Satana. Ma qualcosa di molto più crudele e potente: gli artefici. Anime antichissime, signori dell’universo che si nutrono della nostra energia vitale. Non dovreste stupirvi più di tanto se esseri extradimensionali potentissimi abbiano potuto “creare” un corpo fisico e imprigionare le anime meno potenti per nutrirsi della loro energia vitale. Se ci pensate bene, qualsiasi cosa esiste a qualsiasi livello di esistenza per continuare ad esistere necessita di energia. Fin qui penso che siamo tutti d’accordo …. o no?
Mi rendo conto che per le persone comuni, tali problematiche risulteranno di difficile lettura, figuriamoci crederci, solo perché qualcuno lo scrive. Ma dovete sapere che ci sono cose che ci crediate o meno sono vere. (L’ultima frase è presa dal film Cyti Of Angel con Nicolas Cage e Meg Ryan )
Le anime imprigionate nei corpi, per ciò che sono, non dovrebbero esistere nel mondo materiale, ma nella dimensione dello spirito. Avendo sulla materia, più o meno lo stesso controllo che esercitano gli artefici sui corpi biologici: gli umani. Creature intelligenti quanto basta per esistere nel mondo materiale. Lo stesso vale per qualsiasi specie biologica, alieni compreso.

Personalmente, non credo, e non ho mai creduto nei misteri e nel dogma tanto caro alla chiesa del Dio creatore. Ma questo non significa avere tutte le risposte, ma semplicemente essere consapevole che le risposte esistono, e sono intorno a noi. Basta essere pronti per cercarle nel momento e luogo giusto.
Per la legge degli opposti, se esiste il mondo fisico, deve per forza esistere il mondo metafisico, abitato da esseri con corpi di pura energia: gli artefici e le anime libere, e chissà quante altre inimmaginabili realtà.

Benché potenzialmente tutti sono in grado di percepire la realtà extradimensionale, purtroppo a riuscirci sono veramente pochi, e sono coloro che riescono a percepire l’antica luce dell’Oltre. Questi esseri, sono oltre il mondo fisico.
Se l’uomo, invece di rincorrere illusioni, ricchezza e nuove tecnologie rivolgesse lo sguardo dentro se stesso, troverebbe l’anima …. invece di trovare un telefonico di ultima generazione.
E' misero e illusorio credere che un telefonino, o altra tecnologia, dimostri che il mondo si evolve. L'evoluzione è tale se evolve la mente ... il pensiero e il modo di porsi rispetto all'esistenza, alla natura e tutte le altre forme di vita esistenti sul pianeta e oltre.
Nel mondo “moderno”, l’uso della tecnologia sulla mente agisce come un narcotico. Allo stesso modo di come nel passato agiva la religione. L’elettronica se da una parte è utile dall’altra se impiegata per rincretinire e controllare le masse si rivela un disastro per l’essere umano. Quindi non c’è da stupirsi se le persone, soprattutto le più “indifese” sono ormai incapace di porsi in modo critico e creativo, di fronte alla vita. Offuscando in questo modo la visione di ciò che accade poco lontano da noi, e in noi stessi, chiusi in un piccolissimo spazio che pensiamo essere il mondo.

Se avessimo la capacità di espandere la coscienza oltre noi stessi, avremmo la possibilità di vedere ciò che è visibile anche a un cieco. Ma l’indifferenza e l’egoismo sono talmente radicati da chiuderci in difesa lasciando fuori il resto del mondo. Tutto questo è negazione dell’amore, e quindi del risveglio. Perché dove esiste egoismo e opportunismo, non può esserci vero amore. Ma solo amore che tende ad appagare i bisogni dei sensi …. l’istinto animale primordiale.
Quindi solo amore per noi stessi. Un tipo di amore che inevitabilmente ci porterà nuova sofferenza, perché è un amore malato, che si nutre della sofferenza dei più deboli.
Osservando il folle cammino dell’umanità, viene da pensare che la malvagità, la stupidità e l’indifferenza, abbiano superato le stesse aspettative dei creatori.

A questo punto i più consapevoli, quelli che sentono in fondo al proprio essere che questo tipo di vita non ci appartiene, si chiederanno come sottrarsi al controllo degli artefici per ritornare liberi di essere nella dimensione dell’Oltre.
La riposta è semplice e complessa! Dipende da quale “luogo” si pone la domanda. La chiave è nel ritorno. Come seguire ed evitare gli inganni, le trappole poste sul sentiero appena dopo il trapasso. Perché è quello il momento in cui avrete la possibilità di liberarvi degli artefici, oppure ritornare docili sottomessi e ciechi alla stessa misera esistenza di prima. Alcuni esempi di cosa accadrà dopo aver lasciato il corpo. In sintesi alcuni esempi di come avviene il trapasso:

Appena dopo il trapasso vi renderete subito conto di essere “morti” perché il corpo sul letto era il vostro; sarete in grado di vedere tutto intorno a voi ma non sarete in grado di comunicare perché vi troverete su un diverso piano di esistenza, dove la comunicazione e il contatto tra esseri e cose, è regolato da leggi diverse; metterete un po’ a staccarvi dai vostri cari, ma alla fine anche per la curiosità della nuova condizione, uscirete all’esterno per vedere la nuova realtà. Troverete che ogni cosa è al suo posto come la conoscevate prima del trapasso ….. a parte una cosa. Sopra di voi, ad una certa distanza al posto del cielo noterete una immensa rete che avvolge tutto il pianeta. Dico rete per semplificare, ma in realtà è un vero impianto a forma di grandi quadranti, retti ad ogni angolo da terminali sferici luminosi.

Quelle sfere hanno il compito di polarizzare l’energia vitale emessa dagli umani. Quella energia è la ragione per cui gli artefici catturano le anime per imprigionarle nei corpi. Le imprigionano nei corpi perché solo in quel modo è possibile renderle innocue e controllarle.

Per sfuggire alla rete, cioè per non essere catturati, dovete ridurre le dimensioni del vostro “corpo”, fino a poter passare attraverso le maglie della rete. Non è difficile governare il corpo “astrale” perché è sufficiente il pensiero per modellarlo a piacimento.
Superata la griglia di energia, dovete sapere che ogni cosa che si presenterà davanti ai vostri “occhi” e lì per ingannarvi, per indurvi a non vedere la “porta d’uscita” che vi libererà dagli artefici. (Naturalmente se sarete pronti per uscire)
Ciò che apparirà davanti a voi sarà forte ed emozionante, perché toccherà i sentimenti più profondi della vostra anima.

Un attimo dopo il trapasso sarete colpiti da una potente scarica di luce che vi farà perdere la cognizione dello spazio e del tempo. Vi sentirete smarriti, angosciati incapaci di rendervi conto di dove vi trovate. Dopo la luce si trasformerà in un precipizio, o un tunnel, un vortice. Alla fine del vortice o tunnel, vi troverete in una grande vallata verde ….. un vero paradiso, oppure in uno spazio bianco indefinito. Nel senso che non sarete in grado di stabilire i confini. Qualche attimo dopo incomincerete a scorgere delle sagome in avvicinamento, che man mano diventeranno sempre più nitide.

Poco dopo, a pochi passi da voi, incomincerete a riconoscere in quelle sagome familiari, o persone amiche che avete conosciute in vita, che vi inviteranno a seguirle. Voi non dovete assolutamente seguirle perché vi porteranno tra le braccia dei carcerieri: gli artefici o come preferite chiamarli.
Dovete sapere che nessuna delle persone che sono morte prima di voi, conoscono il momento del vostro trapasso e da quale luogo giungerete. Salvo che prima del trapasso si renderanno visibili accanto al letto di “morte”. Le anime che possono andare incontro ai loro cari, per guidarle Oltre, significa che si sono liberate degli artefici. Diversamente le persone care che sono morte quando eravate in vita, potrebbero essere ritornate sulla terra da anni. O trovarsi in luoghi lontani…. irraggiungibili in quel momento.

Se invece appena trapassati non riuscirete a superare la griglia energetica che avvolge il pianeta, finirete diritti nelle sfere per essere trasferiti in apposite celle di “detenzione” in attesa di essere impiantate nuovamente in un corpo umano, per recitare un nuovo copione, più o meno simile al precedente. (Gli indù la chiamano reincarnazione, ma sarebbe più appropriato chiamarla riciclo …..). Lo so sembra un film di fantascienza …… ma a pensarci, la nostra vita per come è vissuta non è fantascienza?

Da Splinder del 03 maggio 2007 ♥ 21:33

giovedì 25 aprile 2013

Immortale Amore


Quando l’ultimo tramonto svanirà dai tuoi occhi,
non sarò lontano da te,
sarò ad aspettarti per condurti al sicuro
dove i demoni del mondo non troveranno dimora.
In quel luogo potrò cercare dentro te
i momenti mai vissuti,
e colmarli di immortali evanescenze
con la stessa intensità del primo fuoco;
quando attraverserò i luoghi del tramonto,
non pensare che sia solo un’ombra
ma prendimi per mano ….
così potremo dissolvere la nebbia
abbattere i muri e ritornare a vivere
tra gli immortali.
Vulcano

domenica 14 aprile 2013

Antichi Popoli e Dei

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E’ stupefacente sapere che molti popoli distanti migliaia di km tra loro, hanno in comune, tradizioni, cultura e mitologia, più di quanto si possa immagine. Come se fossero comparsi sulla terra nel medesimo periodo. Potrei riempire intere pagine per provare tale tesi, ma non penso sia necessario un tale dispendio di energie, soprattutto per coloro che amano rovistare nella cultura dei popoli tracce di storia comune. Questi sanno, come accennavo sopra che le storie sono le stesse per tutti, anche se i personaggi e le scene vengono descritte in modo diverso.

Per esempio, i táltos sono demoni o alieni …. oppure esseri di luce?

Per la cultura ungherese il tàltos è una figura simile ad uno sciamano e ai benandanti del Friuli. Secondo il prete cattolico Arnold Ipolyi, autore del libro "Magyar mitológia" del 1854, un táltos è colui che prima di nascere è stato in diretto contatto con il creatore, e mandato sulla terra per compiere una missione speciale: prendersi cura delle anime della sua comunità. Un tàltos può essere sia maschio che femmina. Alla nascita si riconoscere perché ha un numero superiori di dita per ogni mano, oppure dal fatto di avere già i denti. ( Impossibile non notare la similitudine per quanto riguardo il numero delle dita, con i grigi ….. ambiguità o similarità mitologica?).
Sbrogliare la matassa non è facile, ma per chi vede oltre non è un mistero.

Il táltos come gli sciamani e i maestri indù, può entrare in un profondo stato di meditazione, e in tale stato, curare qualsiasi malattia o combattere qualsiasi male. Il tàltos, è presente anche nelle antiche scritture siberiane. Per i siberiani sono esseri soprannaturali scesi dal cielo a bordo di una luccicante nave celeste. Si narra che per primo, istruirono la donna e successivamente, mescolandosi tra la popolazione istruirono gli uomini. (Anche in questo caso è impossibile non riconoscere il racconto biblico di Eva sedotta dal serpente. Solo che in questo caso la seduzione della conoscenza non avviene attraverso il frutto proibito, ma con un approccio diretto). E, diversamente da Eva, la prima donna incontrata da quegli esseri venuti dal cielo, ricevette poteri straordinari.

Questi esseri come accennavo prima, avevano sei dita per mano, e lasciarono questa traccia genetica nella popolazione, sia locale che in altri luoghi del mondo … in Ungheria, più che in altre parti del pianeta. Il mondo scientifico è divisa sulla figura dei tàltos. Una corrente di pensiero li associa a fenomeni negativi come la demonologia, l’altra corrente, forte della tradizione magiara, li associa a figure benefiche che aiutano l’umanità.

Infatti, da un libro di storia ancora in uso nelle scuole ungheresi, si può leggere che i tàltos, secondo la fede degli antichi magiari, sono persone particolari con grandi poteri divinatori. La prova secondo loro, deriva dal fatto che nascono già con alcuni denti, e un numero superiore di dita per ogni mano. Inoltre nel corso della vita cade in una profonda estasi e al risveglio, dispone di meravigliosi poteri: può guarire i malati, può vedere nel futuro, ecc.

Sempre secondo la cultura e tradizione magiara, i tàltos sono esistiti realmente, e si sarebbero sviluppati grazie ad esseri alieni, i quali diedero loro la luce della sapienza e della conoscenza da trasmettere in tutti i luoghi della terra in cui si trovavano. La corrente positiva riguardo la natura benevole nei tàltos sostiene che potrebbero addirittura essere gli ultimi resti della civiltà primordiale di Mu. Ma questa è un'altra storia.

In virtù di quanto sopra, la mia convinzione che ha radici in un diverso altrove, e fortificata nell’attuale vita, insegna che gli artefici hanno lavorato con maestria nel seminare lungo il cammino di coloro che cercano la verità, seducenti e magistrali indizi sulle origini dell’uomo e le divinità, che instancabili ricercatori, trovano inaspettatamente sul loro cammino, e guarda caso sempre per “caso”, trovano manoscritti di eventi che fanno riferimenti a storie simili, ma presentate in modo diverso e a volte discordante, con lo scopo di seminare nell’animo di chi cerca, il tarlo del dubbio per minare lo spirito di ricerca.

Il dubbio è come il vino, bisogna assumerlo con moderazione altrimenti ubriaca. Udite e meditate, voi che pensate di sapere di non sapere, ma nell’azione vi comportate come se aveste raggiunto la suprema verità.

Da Splinder - sabato, 26 agosto 2006 ♥ 16:37

venerdì 12 aprile 2013

Ernest Cortazar

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Ernesto Cortazar nacque a Città del Messico nel 1940 in una famiglia di musicisti. Il padre era un compositore molto apprezzato. Fu nominato presidente della Società di Autori e Compositori (SACM - Sociedad de Autores y Compositores de Mexico).

Ernesto rimase orfano all'età di 13 anni, a seguito di un incidente stradale. Malgrado la perdita dei genitori continuò a frequentare la scuola di musica. Agli inizi della sua carriera come tanti artisti, per guadagnarsi da vivere suonava nei bar, negli alberghi, e nei convegni e, allo stesso tempo, continuò gli studi con il Maestro Gustavo César Carreón, uno dei maggiori interpreti musicali e creativi del Messico. Carreón sicuro del talento di Ernesto, gli diede la sua prima opportunità di comporre una canzone per il film La Risa de la Ciudad . Canzone che divenne un grande successo sia in America Latina che in Spagna. Il pezzo musicale per il film fu scritto per pianoforte intitolato "River of Dreams", fu un vero trionfo, da meritare il premio per il Miglior Sfondo musicale di un film latino-americano al Festival di Cartagena.

Da allora, Ernesto nella sua carriera compose partiture per oltre 75 film. La sua musica fu esportata in oltre 69 paesi. Era molto richiesto per concerti privati dai personaggi più famosi del mondo, tra cui Nikita Krusciov, il presidente argentino Carlos Menem e tantissime celebrità di Hollywood quale per esempio Charlton Heston, Danny De Vito e tanti altri.Ha venduto oltre 30 milioni di dischi in 69 paesi, tra cui gli Stati Uniti, senza l’appoggio del marchio di una casa discografica o di una agenzia, in quanto Ernesto Cortazar era un artista indipendente …. forse l’unico al mondo che riusc ì a rimanere libero. Inoltre fondò su internet una comunità che ancora oggi viene visitata da milioni di appassionati sparsi per il mondo.

Nel 2001, stanco e malato, Ernesto si trasferì da Los Angeles dove risiedeva da anni a Tampico, in Messico per vivere i suoi ultimi anni vicino alla sua famiglia. Purtroppo dopo soli tre anni, nel 2004 terminò prematuramente il suo viaggio in questo mondo per divenire immortale in virtù della sua arte.

La sua eredità musicale continua attraverso i suoi due figli, Ernesto Cortazar III e Edgar Cortazar. Sicuramente degni del loro padre, ma è Lui che ancora oggi, riesce ad accendere il fuoco nell’anima di chi è capace di emozionarsi e provare sentimenti ……

martedì 9 aprile 2013

Antichi Maestri


Pur ammettendo che è difficile rimanere immuni al condizionamento che i padroni della vita esercitano su questo pianeta, è altrettanto vero che tale condizionamento e controllo è possibile perché gli umani lasciano troppe porte aperte nella loro anima, senza curarsi più di tanto di cosa entra, e di cosa esce. Gli uomini del mondo moderno, quando non sono intenti a costruire futilità, impiegano il loro tempo a distruggere quelle poche cose buone che sono sopravvissute ai disatri dell’era moderna.

Quanto sopra rimane invisibile agli occhi e alla mente della stragrande maggioranza dell’umanità, ormai incapace di chiedersi se sia possibile immaginare una diversa realtà, restando sordi e ciechi agli echi di chi cerca di destarli dal coma profondo in cui versano affinchè non si ripeta lo stesso miserabile ciclo delle ingiustizie precedenti.
Sembra un gioco di parole, ma la sostanza è nel riuscire a vedersi nell’altro, così che l’altro diventi la chiave per superare le tenebre che avvolgono la nostra anima. Solo allora saremo in grado di scoprire che non è davanti a noi che dobbiamo guardare per trovare la via, ma nel passato, perché davanti a noi c’è il baratro; un passato che seppur segnato da luci e ombre, anche la dove sembrava splendere la luce, (per esempio gli antichi manoscritti che descrivono gli stessi misteri in modo diverso e a volte controverso, allo stesso modo della storia scritta dai vincitori) dobbiamo imparare a interpretare, per separare i chicchi sani da quelli contaminati perché gli artefici lungo il nostro percorso hanno seminato svariate false verità. Per esempio, riguardo gli esseri che parassitano l’umanità, non possono essere assolutamente creature animalesche e istintive che pensano solo al loro nutrimento, come in tanti credono, perché in realtà per ciò che è in loro potere, sono esseri antichi e potenti, che manipolano a loro piacimento le creature dell’intero universo. Quindi stiamo parlando di una grande civiltà che esiste dai tempi più remoti; una grande e potente civiltà con poteri strabilianti che le permette di controllare l’intero universo.

Non è un caso se a volte affermo che la verità e quindi la conoscenza e la consapevolezza non si raggiungono semplicemente con l’opera della ricerca, e il successivo riscontro scientifico. Tutto questo non basta, se ciò che si apprende, non riesce a trasformare la nostra mente, al tal punto da permetterci di osservare la realtà intorno per trasformarla radicalmente, affinchè sia possibile aprire nuove porte nella nostra anima per penetrare la metafisica alla base della nostra vera essenza: La capacità di vedere con gli occhi della mente, oltre che con l'apparato visivo tradizionale, scene di esistenza di altre epoche, come se stessimo osservando scene di vita del giorno appena trascorso. Se non giungeremo a questo, saremo solo dei bravi scolari in grado di concepire esclusivamente l’apparente architettura della vita che ci hanno costruito nella mente dalla nascita ... e per questo destinati a girare su noi stesso senza mai giungere a nessuna conclusione.
Quindi solo attingendo alla memoria del passato … una memoria, fatta di sensazioni, visione, intuizioni e antica sapienza, saremo in grado di eludere le false verità seminate con maestria lungo il percorso del tempo, per tenerci occupati a sbrogliare matasse impossibili, per confonderci e tenerci prigionieri del dubbio; un dubbio senza via d’uscita perché nega la possibilità di mettere insieme anche una piccolissima traccia per giungere a comprendere il mondo materiale in cui esistiamo e quello metafisico, in cui saremo prigionieri dopo il trapasso.
Gli antichi sciamani amavano dire, che la storia è scritta con il sangue di chi poteva ricordare, e di coloro che cercano la verità.

Destarsi dalle illusioni, e rifiutare i limiti che si pone la scienza rispetto alla vera natura dell’essere chiamato uomo, oltre che dai falsi insegnamenti delle religioni … in primis quella cattolica. Francesco, (il nuovo papa) quando afferma che Dio ci ama talmente tanto da perdonare ogni nostro peccato, afferma una cosa scellerata considerando l’abominevole natura umana. Tale affermazione piuttosto che scoraggiare l’opera del male, sembra incoraggiarla perché i malvagi sanno di poter contare sul perdono del creatore. Diversamente avrebbe dovuto dire che l’uomo deve sapere che nessun crimine rimarrà impunito agli occhi di Dio.
Possibile che non riuscite a vedere che le parole di chi inganna servono solo a produrre effetti speciali, per sedurre i più deboli?

Nessuno può ignorare che se la stragrande maggioranza dell’umanità vive nella più assoluta disperazione, è perché è governata da esseri malvagi con il bene placido di quella parte della popolazione che vive una condizione più o meno accettabile. La povertà, l’ignoranza e le malattie, non sono imputabili alle scarse risorse del pianeta, ma piuttosto all’egoismo, e alla continua ricerca di razziare per se ogni bene di questo mondo a danno di tutti gli altri.

Prendere coscienza di ciò, è il solo modo per iniziare ad essere … per imparare a conoscere, comprendere la saggezza dei savi del passato. Quelli che io chiamo i maestri del tempo. Ma affinchè questo sia possibile bisogna imparare a guardare la realtà con occhi e mente dinamica, a cominciare dalle cose che ci avvelenano. Per esempio chiedersi perché dobbiamo usare il petrolio e tanti altri veleni, per far arricchire un pugno di gente senza scrupoli, se il petrolio ci fa morire di cancro,?

Come possono “esseri” che si reputano intelligenti non vedere cose tanto semplici ... non capire che la globalizzazione, le illusioni tecnologiche, non sono in nessun caso sinonimo di progresso se producono disoccupazione, malattie e povertà. Come si può affermare che ciò che peggiora le condizioni di vita, può essere considerato progresso? –
Quello che maggiormente stupisce è che ad affermarlo non sono solo i diretti interessati che da tali marchingegni si arricchiscono smisuratamente, ma anche le persone comuni! – Le stesse persone che pagano sulla loro pelle con la disoccupazione e le malattia i danni della globalizzazione, e delle fonti inquinanti.

Per cambiare davvero, bisogna pianificare con saggezza perché solo ciò che si conquista con la consapevolezza è destinato a durare e progredire; andare oltre il disegno degli artefici.

Chiudere gli occhi, la mente … rassegnarsi alla sofferenza, all’oscurità dell’anima, significa assolvere il disegno dei demoni che governano la nostra esistenza, sia in questo mondo che nell’altro.