giovedì 24 ottobre 2013

Morte e Rinascita


Strano periodo l’attuale, mi sento come chiuso in una zona ai confini della realtà. Nella mente affluiscono pensieri e percorsi di vita, come in un film. Tale stato mentale, mi spinge a guardarmi dentro più che mai, facendo emergere le più piccole ombre. Penso di essere in procinto di una nuova, morte e rinascita. Una delle tante durante il corso della mia vita. Sento il bisogno di pace e armonia come non mai; il bisogno di armonizzare maggiormente l’anima, per ogni mia più piccola debolezza che ha potuto provocare, (anche senza volerlo) malintesi tra le persone che ho incontrato sul mio cammino. Di cui salvo rarissime eccezioni, non ho dubbi, di aver dato molto di più di quanto abbia ricevuto.

Mi sento pervaso da un’onda mistica molto intensa. Nella mia esperienza di vita, da osservatore di me stesso, oltre che del mondo intorno a me, ho imparato a suddividere i processi della mente tra quelli soggettivi …. cioè, quei processi che si innescano perché stimolati da fattori ambientali, quali per esempio, ricordi di persone o eventi del passato, da quelli oggettivi, ispirati da fonte metafisica. Poi ci sono i processi inconsci, ma questa è un altra storia, benché anche questi sono parte dei processi soggettivi. Il fluido metafisico, avvolge la mia anima, come se una entità extradimensionale, servendosi di un diapason, trasmettesse una particolare nota in grado di accordare quel particolare tipo di anima, secondo il disegno ispiratore. Affinchè possa vedere con gli occhi dell’anima, ciò che sfugge ai limitati sensi umani, piuttosto che con gli occhi della mente, mutevole e ingannatrice.
Un osservatore distratto, concluderebbe che siamo oggetti anche quando l’anima emerge sulle limitate possibilità umane. In realtà non è così per il semplice fatto che le anime in grado di sottrarsi al controllo fisico, sono già parte di un mondo più grande, essendo esse stesse un portale metafisico.

Lo stesso portale che ritrovo di mattina presto, durante le mie passeggiate lungo la riva del mare, o nella pineta. Da quando frequento anche la pineta, ho scoperto, o meglio, riscoperto, le atmosfere dei boschi della mia infanzia. Quando d’estate andavamo in campagna dai parenti di mia cognata. Nella pineta si incontrano bellezze inimmaginabili; angoli misteriosi in cui gli uccelli non sfuggono la presenza dell’uomo. E tante altre piccole meraviglie che si rendono visibili solo agli occhi delle anime deste.

La pineta di cui parlo si trova di fronte al mare, ed è considerata riserva naturale statale. Questa pineta è frequentata particolarmente da atleti e persone che vanno a correre per smaltire i chili di troppo. Persone che ignorano che i chili di troppo non si perdono correndo, ma a tavola. Evitando di ingurgitare il triplo di quanto l’organismo necessita. Anzi, correndo, si sottopone il cuore ad uno sforzo pericoloso, essendo già provato per gli eccessi alimentari. Purtroppo la pineta è frequentata anche da persone accompagnate dai cani …… persone che sovente dimostrano di essere tra le bestie, sicuramente le peggiori.

Personalmente non ci vado per correre, ma per ritrovare me stesso, e per fuggire dai veleni della città. Ci vado per provare l’ebbrezza di respirare a pieni polmoni per ossigenare il sangue, e fare lunghe passeggiate tra i tanti sentieri della vastissima riserva statale. Ricca di secolari e altissimi pini che sembrano templi rivolti verso un diverso cielo oltre le nuvole; ammirare piccoli spazi nascosti tra la vegetazione, che formano minuscoli scenari da sogno. Scenari impossibile da descrivere, perché non esistono le parole per descrivere le atmosfere, e i suoni del vento; il cinguettio degli uccelli, e il lieve crepitio della pioggia sulle foglie. Per me, il mare, i boschi, le foreste, sono come portali verso altri mondi e dimensioni.

Quando mi trovo immerso tra quella meravigliosa semplicità, sento di trovarmi ai confini ….. pronto per andare Oltre. In quei momenti, dimentico tutto e so di non aver bisogno di altro, perché quella pace, quelle atmosfere, colmano ogni piccolo angolo della mia anima. Il possesso, i desideri teatrali per primeggiare su tutti e tutto; la presunta sapienza e la religione vendute con scoppiettanti paroloni incomprensibili, dietro subdole richieste di donazioni, ignorando che la fede e la conoscenza non sono merce da barattare. Si donano con amore. La verità e la fede, non albeggia nelle frasi altisonanti, ma nelle semplici parole. Scintille che si liberano per illuminare l’anima. Lo stesso vale per l’arroganza, il distacco, la vanità, e tutte quelle piccole e grandi illusioni umane che piuttosto che colmare, soddisfare la nostra cupidigia, scavano profonde voragini nell’anima che con il tempo, diventano tenebre.

domenica 6 ottobre 2013

Eleonora Brigliadori sconfigge il cancro senza farmaci



Dieci anni fa mi dissero che sarei morta entro sei mesi. Avendo già perso mia madre e mia nonna di tumore, e avendole viste spegnersi tra atroci sofferenze dovute alla chemioterapia, mi convinsi che il percorso ospedaliero era solo un modo per morire nel peggiore dei modi. Quindi non ho fatto alcuna cura e neppure esami invasivi. In una situazione d’emergenza, come era quella che stavo vivendo, ritenevo assurdo dovermi far bucare, tagliare, aprire. Non ho fatto neppure la chemioterapia. Non solo perchè cosi si vanno a creare nuovi problemi fisici, ma vengono anche innescati meccanismi di paura. Dopo tre anni il carcinoma che avevo al fegato è scomparso, è andato via quando il virus dell’epatite l’ha metabolizzato…

I: Il virus dell’epatite?
Al livello del fegato è un “simbionte” che, terminato il conflitto, risolve il carcinoma al fegato.

I:Non capisco…
E: Questa spiegazione tecnica l’ho avuta tempo dopo, quando ho scoperto le teorie di Hamer sui tumori. Dopo la mia guarigione, infatti, ho iniziato un percorso di conoscenza su questo tema. Tra i sistemi per l’attivazione dell’autoguarigione dell’individuo che ho studiato, la “Nuova Medicina Germanica” mi è parsa la frontiera più avanzata. Il suo ispiratore è il dottor Ryke Geer Hamer, più conosciuto per la vicenda accaduta in Corsica, quando il figlio fu ucciso da un colpo di fucile per il quale venne accusato il principe Emanuele di Savoia. Proprio a seguito di questa triste vicenda, il medico sviluppò un tumore ai testicoli e la moglie uno al seno. Da li ebbe un’intuizione che lo portò a rivoluzionare i fondamenti stessi della medicina: Hamer capi che i meccanismi cancerogeni hanno una funzione biologica. Il suo stesso tumore era il tentativo estremo del corpo, anche a livello psicologico, di fornire lo strumento per fecondare e avere presto un altro figlio, mentre quello della moglie era il tentativo simbolico di innescare la produzione di latte. Quindi, quando una donna scopre di avere un tumore al seno, dovrebbe cercare di capire la connessione tra quel tipo di tumore e ciò che sta accadendo nella sua vita interiore.

I:Cosi, secondo lei, il corpo guarirebbe da solo dai tumori…
E: Si, quando una persona va a fare la diagnosi, il tumore si sta già riparando da solo. I medici, però interrompono il processo naturale di guarigione e provocano le metastasi, che non sono altro che ulteriori conflitti dovuti al loro stesso intervento.

I: Quindi lei non ha fatto nulla per curarsi?
E: Ho fatto tante cose, ma che avevano a che fare solo con le mie scelte alimentari, con il fatto di rimanere a casa mentre stavo male. C’è gente infatti, che ha un tumore e vive benissimo. Secondo Hamer, tutte le terapie naturali hanno la loro ragione d’essere, perciò basta digiunare o praticare l’omeopatia per risolvere un problema. che uno decida di guarire con i colori, con le “acque di luce” o con l’urinoterapia, va sempre bene. Purchè non si ostacolino i processi naturali, si può cercare una propria via. Il tumore parte senmpre dal cervello, cioè da un’esigenza nascosta ed è “costruttivo”, quindi non bisogna averne paura.

I: In conclusione, questo che cosa significa?
E: Il concetto di cura, inteso secondo l’approccio tradizionale, non aiuta, perchè la persona pensa che la sua guarigione dipenda dalla “corsa agli armamenti”, cioè dalle pillole che gli vengono date. Occorre, invece, capire che si guarisce solo con l’integrazione dei sistemi biologici: i virus e i batteri, invece di essere combattuti, vanno compresi nella loro funzione positiva. Spesso, quando c’è un virus, l’organismo sta solo tentando di completare un processo “riparativo”, come nel caso dell’epatite come nel tumore al fegato. Il cancro non si origina da una cellula impazzita, ma è il segnale di una necessità di una persona. Questo mette in moto meccanismi che hanno uno scopo biologico. Se li si lascia completare il percorso, ricomporanno il conflitto. Il tumore infatti, guarisce da solo nel 90 % dei casi.

I: Il metodo Hamer viene praticato in Italia?
E: Io, da quando ho seguito un corso sulle leggi di Hamer riservato ai medici, non ho più amici che muoiono di cancro, perchè consiglio loro, senza fare il “dottore” (perchè non lo sono), come comportarsi. I medici di Nuova Medicina non curano più le persone chemioterapizzate perchè sono comunque destinate a morire [Ndr: Stampa Libera si dissocia da questa convinzione. I malati possono stare tranquilli, anche coloro che hanno fatto chemio possono benissimo superare il cancro], più o meno tardi, a causa della devastazione compiuta dalla medicina ospedaliera.

I: Tutto ciò è legale?
E: Il problema è all’interno dell’ospedale, dove, secondo me,ci si deve andare solo per la diagnostica. poi si decida in piena libertà. da quando conosco il rapporto tra anima e corpo, non prendo più farmaci. la mia salute è migliore oggi di quando avevo vent’anni, e credo di averlo dimostrato a “Notti sul ghiaccio”, dove ho dato “la paga” alle ragazzine.

http://www.stampalibera.com/?p=2698
Intervista tratta da “Viversani e belli” di marzo 2007.