domenica 28 agosto 2016

Oltre la soglia del buio


Giordano Bruno sosteneva che ciascun individuo per essere libero deve liberarsi dal dogmatismo della fede asinina, e che gli stati devono approvare leggi che favoriscano questa liberazione, dato che una società civile, formata da individui liberi nel pensare e nell’agire, non hanno bisogno di dogmi ma della verità.

Un messaggio attualissimo! Ma purtroppo, oggi peggio che mai, la fede asinina domina le menti della stragrande maggioranza degli umani.

Sono molte le persone, che pur ammettendo che la chiesa non rappresenta che se stessa, continuano inconsapevolmente a seguire le menzogne che predica. Questo perché sono veramente pochi gli immuni al pensiero unico e al lavaggio del cervello. Ma non significa che le persone non debbano manifestare o esprimere la ricerca spirituale.

Ma questa ricerca non può diventare una forma di controllo delle masse da parte di esseri, che si arrogano il diritto di stabilire in cosa credere a prescindere che sia verità o inganno per ragione di potere, come ha sempre fatto la chiesa, in nome di un Dio inventato.

I preti sanno da sempre che il creazionismo per mano di un dio è una grande balla che regge sempre meno …. Lo studio sul DNA ha dimostrato che la vita biologica, non è altro che una formula matematica. Io aggiungo: progettata da potenti e inavvicinabili entità oltre la nostra dimensione (Gli artefici). Esseri, o potentissime anime, composte di sola energia in grado di governare e creare la materia, e purtroppo dominare anche le anime, che non riescono a difendersi.

In questo periodo sto rileggendo tutti i libri che raccontano di casi di premorte. In particolare sto approfondendo quei casi in cui il presunto morto, una volta “ritornato”, racconta di essere uscito dal corpo, e di aver visto dall’alto i medici che si adoperavano per rianimarlo e tanti altri particolari delle altre persone presente in quel momento in ospedale, e in alcuni casi, anche altrove.

Le testimonianze, non si limitano a raccontare particolari visti dall’alto, ma anche aneddoti di persone nelle camere adiacenti alla sala operatoria … in corridoio e in altri luoghi dell’ospedale; e addirittura all’esterno, a migliaia di km.

Tanti pazienti hanno raccontato di aver visto persone e cose, fornendo particolari tali, possibili solo se effettivamente presenti sulla scena. Un paziente ha raccontato cosa stava pensando il medico nel momento che cercava di rianimarlo. Questi casi sono stati riportati nel libro, la luce oltre la vita di Raymond A. Moody. L’autore dichiara che i casi di premorte con uscita dal corpo, sono stati tutti verificati. E tutti, sono supportati da prove e testimonianze inconfutabili. Inoltre Moody ha scoperto che la letteratura del Medio evo, è piena di racconti di casi simili. Quindi non è qualcosa che riguarda solo il nostro tempo, ma tali eventi sono presenti lungo la storia dell’umanità.

In questa sezione, sono interessato ai casi di premorte in modo particolare perché molte persone hanno evidenziato, che gli esseri di luce che incontravano, non tenevano in nessun conto delle religioni, dato che in nessun caso facevano riferimento ad un Dio, oppure a Gesù, e tutti i santi nominati dalla chiesa. A dimostrazione del fatto che le religioni sono nel vero senso della parola, un affare di stato….

Riguardo la figura di Gesù che predicava la salvezza degli uomini ecc. In quel periodo storico il nome Gesù era un nome comune ….. almeno quanto i predicatori, che abbondavano anche più di adesso. Di certo quei Gesù, non hanno mai fatto miracoli così come sono descritti nei vangeli. Lo stesso vale per la Bibbia. Le persone, in larga maggioranza, sono superstiziose e timorose di tutto…… se avessero assistito effettivamente ad eventi sovrannaturali, come minimo lo stato di Roma Imperiale, li avrebbe registrato tra gli annali, allo stesso modo di tutti gli altri eventi importanti dell’impero. L’unico che fa riferimento a Gesù, è Plinio il giovane. Ma di ufficiale su Gesù non risulta nulla.

(Quelle sopra, sono parole semplici che tutti possono comprendere ……. anche le persone più semplici.)

Non è possibile scoprire chi realmente siamo, se non ci liberiamo della convinzione di dover per forza dipendere da un Dio assoluto e padrone di ogni cosa visibile e invisibile; naturalmente, noi compreso, come se fossimo degli oggetti.

Gli artefici, l’anima, l’essenza o come preferite chiamarla, riescono ad imprigionarla nella “materia” perché incapace di resistere alla loro potenza. Ma non sarà sempre così, dato che l’anima, attraverso l’esperienza, le testimonianze di altre anime, impara a conoscere e a scoprire quanto e come è stata soggiogata. Con il tempo, attraverso la conoscenza e la consapevolezza dopo aver lasciato la forma biologica, riuscirà a sottrarsi all’inganno degli artefici, per fare finalmente ritorno alla dimensione dove è stata strappata, con l’inganno;

Forte della nuova consapevolezza e conoscenza saprà opporsi alle loro visioni di paura dell’ignoto, inducendo a credere che non esiste altra realtà se non quella conosciuta da sempre. Cioè la realtà terrena. In quel caso potrà raggiungere la dimensione delle anime libere. diversamente diverranno nuovamente prede degli artefici che le invieranno nuovamente sulla terra a produrre quanto serve loro per potenziare e nutrire il loro potere di dominio.

(La chiesa, quello che non vi ha mai detto, è che non vi dirà mai, è che quel cielo che predica, non è il regno dell’Oltre ….. il luogo ove esistono le anime luminose e libere, ma il regno degli artefici.)

Devo anche dire, che diversamente dagli studi di premorte degli ultimi anni, quelli degli anni 70 fino agli anni 2000, sono più seri, più profondi, e più onesti di quelli attuali, dal momento che nessuno dei ricercatori recenti, ha mai scritto che gli esseri di luce incontrati non hanno nulla in comune con Dio e le religioni. Sicuramente omettono tali informazioni, prima per paura di ritorsioni, secondo per non allontanarci dall’ordine costituito, essendo complici del sistema. Molti pazienti, hanno raccontato che in quel luogo ciò che realmente conta, è la conoscenza, la consapevolezza, e l’amore universale.

A dimostrazione di quanto sopra, vi invito a riflettere sulle parole pronunciate da Wojtyla e Ratzinger:

Wojtyla ripeteva: Difendendo la propria libertà, la Chiesa difende la persona che deve obbedire sia a Dio che agli uomini proposti a governare. E Ratzinger, prefetto della fede, affermava: Lo Stato deve riconoscere che una struttura di fondo, fatta di valori cristianamente fondati è il presupposto della sua tenuta.

Praticamente ammonisce il potere temporale dichiarando che senza di loro il sistema di potere che hanno costruito sulle masse non reggerebbe a lungo….

In altre parole, la chiesa si rivolge ai potenti invitandoli a collaborare, ed essere uniti, affinché entrambi possano continuare a mantenere il dominio sul resto dell’umanità. Tutte cose che Ratzinger ribadì anche da papa, anche se con parole diverse. Secondo costoro, l’uomo non è neppure padrone della propria vita, poiché il padrone della vita dell’anima è Dio e del corpo lo stato.

Un modo per dirci che siamo schiavi, poiché solo gli schiavi non sono padroni della loro vita.

Ipocriti!! – Eretici !! – L’uomo non può disporre neppure della sua vita, mentre il potere si arroga il diritto di sterminare milioni di persone e di far vivere i due terzi della popolazione mondiale come bestie, sottraendo con la forza ogni risorsa possibile per poterci controllare meglio, dato che i poveri non possono ribellarsi, non possono studiare e non possono emanciparsi.

(Se realmente la chiesa e i potenti credessero nell’esistenza di un Dio, di certo non si comporterebbero come demoni.)

Queste sono parole semplici che anche le persone più semplice sono in grado di comprendere. Freud, ancora oggi, è odiato dalla chiesa perché ebbe l’ardire di affermare che la fede in un dio, consola il cuore, ma offende l’intelligenza.

Insomma, la religione come potente narcotico di massa contro l’angoscia del vivere provocata dai potenti che si comportano come un esercito di invasori provenienti da un altro mondo, per quanto sono malvagi.

A Giordano Bruno, fu offerta la possibilità di salvare la vita, se solo avesse rinnegato le sue conoscenze in contrasto con quanto predicavano ai fedeli.

Ebbene, Giordano Bruno preferì morire sul rogo piuttosto che rinnegare la vera verità, perché consapevole che oltre l’inganno di questa vita, avrebbe ritrovato la vera vita.

La perenne guerra tra vita è vita …. Tra predatori e spiritualisti, è oltre il tempo e lo spazio. Quindi non solo tra artefici e forme di vita biologica ovunque esiste, ma anche tra umani e umani, e tra alieni e umani, e alieni contro alieni. E’ questo che accade sul nostro mondo che sfugge alla stragrande maggioranza degli umani.

Quando vi capita di leggere una notizia di avvistamenti ufo, dovete crederci perché non vengono dallo spazio, ma dalla terra, dalla Luna e da Marte. Ma quando leggete notizie che raccontano di contatti con alieni, e rapimenti vari e quant’altro attiene agli alieni, siate diffidenti, perché quelli che vediamo non sono alieni; cioè creature di altri mondi, ma entità biologiche artificiali, dato che gli alieni, quelli che controllano l’intero Occidente a guida USA, vivono nell’ombra, dato che l’uomo al cospetto dei veri alieni, rischierebbe di arrostire per le potenti radiazioni che emettono. E se credete che tale caratteristica sia pura invenzione vi sbagliate di grosso dato che quanto riportato sopra, è ampiamente documentato a livello storico. Il segretario di Hitler, nel suo libro racconta degli incontri tra gli alieni e Hitler, che avvenivano nei suoi alloggi. Ebbene Hitler al loro cospetto tremava dal terrore, e poteva resistere solo pochi minuti. E quei pochi minuti erano sufficienti a farlo sanguinare e gridare di dolore per le radiazioni. Lo stesso racconto lo troviamo nella bibbia quando Mosè fu chiamato sul monte Oreb per ricevere le tavole della legge. La Bibbia riporta che Mosè dopo l’incontro con Dio (l’alieno), ritornò con il viso ustionato dalle radiazioni per essere rimasto al cospetto di “dio”.

I radianti, posseggono il potere di mutare forma fino a diventare trasparenti ….. ovvero invisibili, oltre al potere di assorbire la nostra energia con tutto il corpo. E non stupitevi di questo perché è quanto di più naturale esiste per un essere: nutrirsi di energia. Ogni specie lo fa a modo suo. Noi che siamo una specie inferiore ricaviamo l’energia attraverso l’aria, (l’ossigeno) per far funzionare il sistema nervoso e il cervello, e attraverso il cibo per nutrire il corpo.

Ma c’è dell’altro .. la terra è governata da una seconda razza aliena, che diversamente dai radianti è caratterizzata da una natura “spirituale” che cerca di fare da contrappeso e a volte opponendosi ai predatori radianti. Difatti negli archi degli USA e dei Russi, in materia di razze aliene, esistono documentazioni che parlano di battaglie nei cieli della terra. Le stesse testimonianze le troviamo nell’archivio, segreto del vaticano, sulle tavole sumere e pietre di Ica. E non finisce qui.

sabato 20 agosto 2016

Nell’aldilà vede il proprio futuro


La stragrande maggioranza dell’umanità ignora se stessa ….. non ha coscienza dell’esistenza, del proprio essere; oserei dire che esiste per abitudine. Ma non sa veramente dove esiste, e per cosa esiste. E quasi sempre, non sa coscientemente neppure in cosa credere, perché tutto intorno è confuso, annebbiato, e privo di riferimenti certi. Questa è la sola ragione per cui quasi mai, sa riconosce in altri, ciò che non riesce ad immaginare, e capire di se stesso.

E sarà così fino a quando il vero sé ….o l’anima, non emergerà sul programma genetico degli artefici.

Il paradosso è che queste persone, sovente, hanno la pretesa di insegnare cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa credere o non credere, e cosa esiste o non esiste. Ignorando, per esempio, che i nostri occhi sono stati progettati per vedere solo la superficie delle cose; ma questo non significa che non esiste altro.

L’uomo da millenni, nel corso della storia, è sempre stato circondato da misteri, da eventi inspiegabili, che lasciavano il segno. Penso di poter sostenere senza incorrere in errore che sono più le cose che non vediamo, e non conosciamo, che quelle che conosciamo e vediamo.

Agatha Christie, amava ripetere, che "un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova". In seguito tale teorema è diventato prerogativa giudiziaria….

Nonostante non esiste una cecità peggiore di chi non vuol vedere per paura di doversi assumere la responsabilità di quel nuovo sapere, dato che il nuovo sapere richiede assunzione di responsabilità e di scelta. Contrariamente le persone, quasi sempre, preferiscono delegare …. magari ad un ente immaginario, astratto piuttosto che abbandonare i vecchi schemi, le illusioni. Invece, si “sceglie” di affidarsi a Dio, tanto lui, perdona tutto…. Ma bisogna rendersi consapevoli che solo facendosi carico della propria esistenza, delle proprie scelte e responsabilità, si riuscirà a vedere oltre la nebbia che offusca il cuore e l’anima.

Bisogna rendersi consapevoli, che cambiando il nostro modo di pensare, di porci di fronte ad un evento, sconosciuto e incomprensibile, modifichiamo la realtà, poiché siamo noi, con le nostre scelte e la capacità di discernere che creiamo la realtà.

Quindi il mio auspicio è che il racconto che segue, o meglio l’evento che va ben oltre le vicende di ordine umano, sia la prova migliore per mostrare, rendere visibile … comprensibile, che siamo molto di più di quello che ci insegnano ad essere dalla nascita.

A volte, senza che ce ne rendiamo conto, inaspettatamente il mondo dell’invisibile si fonde con il mondo del visibile, e in virtù di questo, si compiono eventi straordinari …

Janine Charrat


Nell’aldilà vede il proprio futuro


Tratto dal libro: di ritorno dall’aldilà di Jean Baptiste Delacour. Armenia Editore. 1978

In uno studio televisivo di Parigi, si svolgevano le riprese dell'esibizione di una ballerina bella e graziosa che corrispondeva l nome di Janine Charrat. Era vestita di bianco, e mentre eseguiva le sue piroette sotto le luci abbaglianti dei riflettori, assumeva la forma di un grosso fiocco di neve. D'improvviso si avvertì uno scoppio terrificante, si vide una fiamma rossa nel bagliore delle luci, le decorazioni cominciarono a bruciare e, nello stesso istante, la figura esile della ballerina andò in fiamme.

Tutto era avvenuto in un batter d'occhio e nessuno aveva ancora capito che cosa fosse successo. La ballerina, che era priva di sensi, fu portata subito al pronto soccorso del più vicino ospedale perché aveva riportato delle ustioni di terzo grado. I medici, che controllavano il suo polso, non lo percepivano più; il sangue non circolava più nelle sue vene. In quel corpo così crudelmente lacerato non sembrava più esserci vita. Ma gli specialisti, che si tengono sempre pronti per intervenire quando una vita è in pericolo, non mancarono di applicare tutti i trattamenti prescritti nel caso di una morte clinica: maschera di ossigeno, farmaci per sostenere la circolazione e, prima di tutto, massaggi con i quali si cercò di rimettere in moto il cuore.

Quel cuore aveva già smesso di pulsare da più di due minuti, ma i medici continuarono a medicare le ustioni. A volte, essi vedono un barlume di speranza anche nelle situazioni più disperate.

Janine Charrat fu riportata in vita come da un miracolo. Ma che cosa ha vissuto la ballerina quel 18 dicembre 1961, nel periodo in cui il suo corpo stava sdraiato sulla barella, privo di vita? Nonostante che siano passati tanti anni, essa si ricorda ancora di ogni particolare: "Con una sensazione di vertigine mi sentii portata via e mi parve di cadere in un pozzo profondo. La caduta sembrava non finire mai, e tutti i tentativi di aggrapparmi a qualche cosa erano vani. Finalmente riuscii a mettere i piedi in terra e, riaprire gli occhi che prima erano rimasti chiusi perché le palpebre erano diventate pesanti come il piombo. "Ma la scena, che ora si presentava ai miei occhi, mi faceva lanciare un grido d'orrore. Sola, e in un mondo sconosciuto, mi vedevo circondata da altissime fiamme rosse che andavano aumentando sempre più, e il loro calore diventava così insopportabile che mi sentivo venir meno dalla paura. "Questo doveva essere l'inferno vero e proprio! "La cortina di fuoco doveva essere l'opera del diavolo perché, altrimenti, come avrebbero potuto continuare a svilupparsi queste fiamme? Sembravano uscire dall'interno della terra per compiere il loro balletto scatenato, cambiando forma ogni istante.

Il terreno sotto di me era come una brace, come una fanghiglia bollente simile alla lava. "Davanti a quella grande solitudine e a quel pericolo crescente, presi la decisione di porre fine alla mia situazione angosciosa. Mi feci coraggio e andai incontro alle fiamme. Allora mi accorsi che il fondo sotto i miei piedi era soltanto tiepido. Arrivata vicino al muro di fiamme che mi circondavano con una linea circolare, mi fermai, ricordando l’incidente di prima sul palcoscenico. Sono credente, e nelle situazioni difficili avevo sempre pregato. Così feci anche allora. "Dopo la, preghiera alzai lo sguardo e notai che le fiamme avevano perso il loro aspetto spaventoso. Erano diventate molto basse e rosee. Smisi quindi di aver paura, mentre stavo attraversando il cerchio di fuoco, provai un grande sollievo. Non avvertivo più alcun dolore, pur sapendo che le gravi ustioni non erano ancora guarite.

Mentre facevo i primi passi nel mondo misterioso dietro la cortina di fumo, cercavo disperatamente la presenza di qualcuno. Come avrei potuto orientarmi, da sola senza aiuto, in quel mondo sconosciuto? Appena mi resi conto di quel forte desiderio di trovare una compagnia, vidi comparire una donna vestita di seta. I suoi capelli bianchi erano raccolti sulla nuca, i suoi occhi erano scuri felici e le sue labbra formavano un sorriso amabile ed indulgente. "Mi venne incontro, librandosi con dei movimenti lenti, e mi disse: Forse non ti ricordi di me, Janine? Sono Isabelle, tua nonna. Mi hai dimenticata?' Solo allora riconobbi mia nonna che era morta, e la sua presenza in quella triste situazione mi diede una grande gioia.

Con un gesto affettuoso mi prese per il braccio, e poiché non sapevo nulla delle condizioni e delle leggi dell'aldilà. Forse ti senti perduta in questo momento. Allora ti voglio fare vedere qualche cosa che potrebbe restituirti il tuo coraggio, perché di coraggio e di fiducia ne avrai tanto bisogno! - Senza esitare seguivo la donna che mi precedeva. Andavamo avanti nella nebbia rossa e arrivammo in un ampio giardino pieno di meravigliosa armonia, dove crescevano degli alberi dall’aspetto fantastico. Nel centro del giardino c'era un laghetto, le cui acque erano tranquille e trasparenti. Sembravano un gioco di luci. La nonna m'invitò a chinarmi sopra il laghetto. Mentre cercavo di vedere meglio, scorsi un'immagine che si stava formando nello specchio d'acqua. Presto riconobbi due infermiere che mi aiutavano a fare i primi passi attraverso la mia camera. E mia nonna mi spiegò: Ci vorrà ancora molto tempo, ma guarirai. Continua a guardare nello stagno poiché questa è un'occasione che non devi perdere!' "Sembravano delle parole importanti, e così non perdevo di vista lo, specchio d'acqua. In questo modo vedevo la mia vita futura che si svolgeva davanti ai miei occhi come un film. Potevo osservare il mio matrimonio su un' isola del Pacifico.

Durante la cerimonia portavo una corona di fiori, secondo l'usanza di quel paese. Lo sposo, un uomo molto più alto di me, che mi era del tutto sconosciuto, mi stava vicino. Sentivo che lo chiamavo Michel, e il mio io, che vedevo, era molto felice. Tutti questi avvenimenti mi sembravano inverosimili perché ero sicura di essere ancora sposata con l'attore Gérard Munsky, anche se non andavamo più d'accordo da un po' di tempo. Anzi, ci eravamo decisi di divorziare,..ma non potevo credere che mi sarei sposata un'altra volta. Nell'osservare queste immagini rispecchiate nell'acqua, non riuscivo a credere di vedere veramente il mio proprio futuro. Volevo chiederlo a mia nonna, ma quando mi voltai, non la vidi più. Svanì allora la mia emozione, mi sentii stanca e le mie membra erano diventate pesanti come il piombo. In quello stato di spossatezza, anche le mie ferite riportate durante l'incidente, ricominciavano a bruciare, e mi lamentavo per i dolori. "Dovetti aver ripreso coscienza improvvisamente perché, quando aprii gli occhi, mi trovavo in un letto bianco.

Per Janine Charrat fu quello l'inizio di una lunga sofferenza. I medici potevano essere soddisfatti del loro successo perché le possibilità di salvarla erano state pochissime, dato le ustioni molto estese. L'enorme perdita di proteine e di liquidi delle parti del corpo ustionate, l'effetto tossico delle proteine dei tessuti, mutate dall'ustione, e le anomalie nella regolazione termica della pelle, avevano causato quel grave choc che fece crollare temporaneamente la circolazione e le funzioni del cuore. Con una forza di volontà eccezionale, Janine Charrar ha poi superato le conseguenze penose e disgustose delle disfunzioni degli organi lesionati, specialmente quella del fegato e, non per ultimo, le medicazioni delle ferite ed i vari trapianti di pelle.

Tra i visitatori dei night clubs e dei teatri di varietà di stile internazionale, ce ne sono pochi che conoscono la storia di questa celebre ballerina che non ha bisogno di preoccuparsi per i suoi contratti. Quando ella tornò sul palcoscenico per la prima volta, nessuno notò alcuna traccia di quel grave incidente. Poco dopo quella sua prima comparsa, a Ginevra, incontrò un uomo, molto più alto di lei e di nome Michel, che non voleva più scostarsi dal suo fianco. Janine Charrat e Michel Humbert si sposarono nell'agosto del 1969 a Haapiti, un villaggio sull'isola di Moorea, nell'Oceano Pacifico. Gli anni dopo l'incidente nello studio televisivo a Parigi si svolsero precisamente come lo specchio del futuro gliel'aveva mostrato nell'aldilà. Janine Charrat sostiene ancora oggi che è stata quell'esperienza a darle la forza e la pazienza per sopportare i lunghi anni della guarigione.