Uscire dal corpo
Un notevole numero di persone di ogni ceto sociale, sotto
anestesia durante l’intervento chirurgico hanno raccontato di aver vissuto
esperienze fuori dal corpo. La scienza come sempre in questi casi è scettica, o
finge di esserlo, dichiarando che il fenomeno è provocato dagli effetti
dell’anestesia. Secondo me più che una spiegazione è un modo di
eludere il problema, e non certo perché lo negano, ma perché le implicazioni di
tale riconoscimento, rivoluzionerebbe l’intero assetto esistenziale e di potere
sul nostro pianeta, facendo trovare l’umanità per la prima volta di fronte a se
stessa, in modo assoluto; costringendola a guardarsi dentro come non mai, e
all’esterno, di quella realtà disumana e caotica che hanno costruito con
l’egoismo, l’indifferenza, e l’ignoranza.
Porre la propria coscienza al cospetto della propria anima,
mettendo finalmente fine al millenario dubbio della sua esistenza. Costringendo
in questo modo l’intera umanità a prendere coscienza, e a porre fine all’ambiguità
di credere che fino a quando non si avrà la certezza di essere anima, è
consentito anche il peggiore dei crimini tanto chi può dire in assoluto che il
male è davvero male e il bene davvero bene. In fondo le due cose coesistano da
sempre.
Tali concetti,
servono solo a deresponsabilizzare i propri comportamenti, in nome di
una forma di pensiero semplicistica e opportunista. Diversamente, riconoscendo,
la possibilità delle esperienze fuori dal corpo, diventa implicito il riconoscimento
dell’esistenza dell’anima, e quindi della separazione netta tra ciò che è il
bene, (l’amore, la condivisione ecc.) e ciò che è il male. Quindi l’odio,
l’indifferenza, l’egoismo, la sete di potere e di possesso. Nessuno potrà più
giustificarsi, o cercare scappatoie ai propri comportamenti, poiché se esiste
l’anima, esiste anche un altrove … un mondo opposto al mondo fisico. Questo
implica che in qualche modo dovremmo rendere conto a qualcuno, o, a qualcosa, fosse anche solo a noi stessi (“alla legge del
Karma”). In fondo se ci pensate ogni cosa intorno a noi e nell’universo,
possiede il proprio opposto. Allo stesso modo, l’anima è l’opposto del corpo
fisico, così come il bene è opposto al male. E in virtù degli opposti, va da se
che le due realtà non possono coesistere in assoluto, come invece credono, per ignoranza,
opportunismo e mancanza di fede, la quasi totalità degli umani. Convinti, anche
per convenienza, che il male è una componente essenziale del bene, poiché credono che l’uno
non può esistere senza l’altro. Contrariamente il male è il bene, sono due
dimensioni opposte che non potranno mai incontrarsi perché in antitesi.
Le prove che è possibile uscire dal corpo, esistono e sono
talmente tante da non poter essere ignorate. Difatti non sono pochi i
ricercatori indipendenti che studiano tale fenomeno, scritto libri, e
documentato centinaia di casi, in cui i pazienti sotto anestesia, hanno
raccontato particolari tali, che potevano conoscere solo se effettivamente
presenti in sala operatoria, o in luoghi adiacenti come per esempio la strada.
Questi sono fatti che nessuno può confutare in buona fede, o
fornendo spiegazioni assurde, quale allucinazioni, o effetto dell’anestesia,
dato che il paziente, sotto anestesia, non può sapere cosa avviene durante
l’intervento chirurgico. E il cervello è noto che non può elaborare
informazioni di vita reale, se è addormentato. Questo implica che se le persone
raccontano di aver visto fasi e particolari dell’intervento, possono averlo
fatto solo se effettivamente l'anima si è distaccata dal corpo fisico. Ma prova anche che l’anima, la coscienza possono
distaccarsi dal corpo, senza che il corpo avverta il distacco, dato che il corpo, provato dell'anima è un semplice involucro. Difatti alcuni studiosi con un
mirabile esperimento, hanno dimostrato che si può perdere il contatto con il
proprio corpo, fino a perdere la cognizione dell’esatta posizione nello spazio.
Tutto questo secondo le mie esperienze dimostra che solo l’anima, possiede
coscienza del proprio essere, in quanto UNO in assoluto. Diversamente dal
cervello che riesce a sentire l’intero corpo solo se tutte le parti comunicano
tra loro.
E' quasi certo, che durante l’arco della propria vita, quasi tutti sperimentano
l’uscita fuori dal corpo, anche se non sono in grado di rendersene conto perché
non conoscendo, o non credendo in tale fenomeno, pensano di aver sognato.
Personalmente, ho vissuto tale esperienza almeno due volte. La prima volta
avevo solo 25 anni, e fu il periodo in cui scoprii per puro caso, la
possibilità di avere le visioni. Ricordo che per anni, alle visioni dedicavo
gran parte della notte e ogni momento libero della giornata. Non riuscivo a distaccarmi da ciò
che per me, equivaleva alla scoperta di un mondo parallelo, come se vivessi due vite. E ora a distanza di
tanti anni, posso dire di non aver alcun dubbio in merito.
Mi trovavo nella mia stanza a fare l'esercizio per
stimolare le visioni, quando improvvisamente, mi trovai fuori dal corpo a
vagare nella stanza incapace di capire cosa stesse accadendo. Fermo di fronte
al letto in cui mi vedevo disteso con gli occhi chiusi. Vidi il mio corpo,
girando intorno al tavolo per avvicinarmi, con l’intenzione di osservarmi da
vicino. Ma nello stesso istante, tutto
finì, perché fui interrotto da un rumore proveniente dalla cucina.
La seconda volta è capitato venerdì scorso. E devo dire che
è stato molto più intenso perché è durato alcuni minuti. Ero disteso sul letto
a rilassarmi. Facevo il solito esercizio per le visioni. L’unica luce che
filtrava nella stanza, veniva dal lampione della strada. Quindi la stanza era
semibuia. Lo stato di abbandono era molto profondo, la coscienza era già
immersa in quel soffice lago vellutato ai confini di due diverse realtà.
Improvvisamente di fronte a me, ai piedi del letto, sospeso a mezz’aria ho
visto un busto di donna che si confondeva con il buio. E man mano che quella
figura si dissolveva, sentivo di uscire dal corpo attratto come un magnete
da quella evanescente forma, con le mani tese verso di lei, come per
aggrapparmi, fino a dilatarmi del tutto, e compiere un veloce balzo in avanti,
allo stesso modo di un tappo di bottiglia espulso dalla pressione del gas. (Scusate
se il paragone è banale ma in questo momento mi sembra il più appropriato).
Spinto fuori dal corpo mi sono trovato immediatamente nello spazio. Vi assicuro
che non sognavo. Ero cosciente di trovarmi nello spazio a percorrere
velocemente il buio della notte, senza avvertire minimamente la pressione del
vento sul viso … ma incredibilmente percepivo ciò che avveniva nel salone
accanto, alla stanza dove giaceva il mio corpo, come se la coscienza fosse in grado di proiettare una parte di se…..
facendomi essere contemporaneamente in due luoghi diversi.
Questa cosa davvero non so spiegarmela. Ma io ero cosciente
di spostarmi nello spazio, provando sensazioni mai immaginate prima, anche se il cielo non era lo stesso che conoscevo.
Nel senso che il cielo era come curvato e avevo la sensazione di attraversarlo
a strati, come veli sovrapposti, con puntini lievemente luminosi, appena percepibili dall’occhio. Sapevo dove
dirigermi, dove ero diretto per averlo deciso pochi momenti prima.
Ero cosciente di quello che stava accadendo. Sapevo di
essere uscito fuori dal corpo perché provavo l’ebbrezza di muovermi a mia
volontà. Nel senso che se pensavo di voler andare più veloce, la velocità
aumentava. Stranamente non percepivo il corpo, pur percependo me stesso, in
quanto essere, anche se con una forma appena abbozzata a quella umana, ma non della stessa densità del corpo fisico. Pensavo
al luogo che avrei raggiunto da li a poco. A quell’idea provavo una sensazione
fantastica, perché immaginavo lo stupore. Poi improvvisamente quell’inopportuno
rumore infernale del camion della nettezza urbana per svuotare i cassonetti.
Quel rumore fu più che sufficiente a riportarmi nel mio corpo. Ero arrabbiato
perché ero stato riportato indietro.
Ho cercato di rientrare in quello stato, per tutta la notte,
ma senza riuscirci. Penso che questi fenomeni, sono spontanei, allo stesso modo
dei fenomeni paranormali. E’ quello che penso, in questo momento, almeno fino a
prova contraria. Quello che vorrei dire, è che pur provandoci più volte, non
sono mai riuscito ad uscire dal corpo. Convincendomi, che era davvero un’impresa ardua. Allo stesso modo non ho mai
cercato nessuno degli altri eventi metafisici capitatomi. La mia ricerca è
rivolta soprattutto alla metafisica. Quindi gli eventi di cui sono stato
testimone sono accaduti in modo spontaneo ed inaspettato. Devo dire anche che
dato la presenza di quella figura che si confondeva con il buio, sono convinto,
o meglio in quel momento avevo la sensazione che fosse lei a tirarmi fuori dal
corpo. Perché in qualche modo mi sentivo attirato da lei, allo stesso modo in
cui la polvere di metallo viene attratta da un magnete.
Segue l’esperimento scientifico della Dottoressa Bigna:
Uno studio condotto dalla Dottoressa Bigna Lenggenhager,
della Scuola Politecnica Federale di Losanna, e da Henrik Ehrsson
dell'University College (Londra), primo in assoluto del suo genere, sono
descritti in due articoli pubblicati sulla prestigiosa rivista Science. E’
certo che se l’esperimento non avesse seguito i canoni ortodossi tanto amati
dalla casta scientifica, l’esperimento, non lo avrebbero mai pubblicato.
Nell'esperimento i partecipanti hanno indossato speciali
occhiali utilizzati in visioni tridimensionale attraverso i quali hanno visto,
proiettata a una distanza di due metri, la propria immagine mentre la stessa
era simultaneamente ripresa da una telecamera posta dietro di loro. Durante le
proiezioni, la loro schiena veniva toccata diverse volte con un bastoncino,
così che essi hanno potuto osservare ciò che accadeva "in diretta"
sull'immagine virtuale. Quando poi ai partecipanti è stato chiesto in quale punto
della stanza si trovassero, quasi tutti hanno indicato la posizione virtuale.
Gran parte dei volontari, quindi ha avvertito la dissociazione dal proprio
corpo. (Cioè il cervello non è stato in grado di stabilire l’esatta posizione
di dove si trovasse il corpo). Questo dimostra che la coscienza non è connessa
al corpo.
Secondo gli autori questo studio fornisce una possibile
spiegazione scientifica del fenomeno delle esperienze fuori dal corpo, alla
base del quale "potrebbe esserci una disconnessione fra i circuiti del
cervello che elaborano le informazioni sensoriali, e la coscienza".
Questo esperimento, ha commentato Peter Brugger,
dell'University Hospital di Zurigo, dimostra che la coordinazione degli Organi
di senso e la prospettiva visuale e visione sono importanti per la sensazione
di trovarsi all'interno del proprio corpo.