sabato 10 aprile 2021

DNA E PENSIERO.

Secondo antiche scritture siberiane e magiari, esseri “soprannaturali” dal nome Tàltos, provenienti dal cielo a bordo di una splendente nave celeste, erudirono dapprima la donna che incontrarono immediatamente al loro arrivo e successivamente, mescolandosi ad esse, e le genti nei dintorni di quel luogo.
Questi esseri avevano una caratteristica fisica particolare; avevano sei dita per mano, e lasciarono questa traccia genetica nella popolazione, riscontrabile in varie parti del mondo. In modo particolare in Ungheria. .
Per quanto esista una corrente letteraria che associ i Tàltos a fenomeni negativi come la demonologia, la grande forza della tradizione magiara ne tramanda la positività.

Infatti, da un libro di storia attualmente in uso nelle scuole ungheresi si può leggere che, i Tàltos, secondo la fede degli antichi magiari, sono persone particolari da ogni punto di vista. Questo lo dimostra già la loro nascita: il Tàltos nasce con alcuni denti e/o con 11 o 12 dita. Nel corso della sua vita cade in una profonda sonnolente estasi e quando si sveglia da questa, dispone di meravigliosi poteri: può guarire i malati, può vedere nel futuro, e fornisce consigli utili a qualsiasi questione.

Ognuno aveva il compito di portare avanti la conoscenza, la fiaccola della sapienza ricevuta appunto da questi esseri "soprannaturali", attraverso una unica fede ed una unica lingua. La lingua di Mu! Di questa civiltà si sente parlare già da molti anni, un po’ come una favola, ma secondo la tradizione magiare questa civiltà è esistita realmente e si sarebbe sviluppata grazie ad esseri alieni amici, i quali diedero poi l’incarico alla popolazione di portare la luce della sapienza e della conoscenza in tutto il resto del mondo.

Questo continente si estendeva nel Pacifico e aveva una forma approssimativamente triangolare con al centro l’Australia, la base verso l’Antartide e i due lati minori posti uno di fronte alle coste dell’Africa Orientale e l’altro di fronte a quelle occidentali dell’America Latina. La datazione di questa civiltà, trova d’accordo in virtù delle sue ricerche, anche il colonnello dell’esercito britannico James Churchward, (1868) risalirebbe a oltre 70000 anni fa, e la popolazione ammontava a circa 64 milioni di abitanti.

Secondo le teorie più accreditate il continente Mu si inabissò nell’Oceano Pacifico nell'11531 a.C. circa. Delle antiche regioni sono rimaste soltanto le odierne Hawaii, le Figi, le Isole di Pasqua, dove appunto troviamo impronte di una cultura di 50-60 mila anni fa.

Gli abitanti di Mu, grazie all’elevato livello tecnico raggiunto unitamente ad un elevato livello spirituale, costruirono navi e partirono per le restanti parti del globo a creare delle colonie. Arrivarono in Cina e nell’odierna India, dove un testo che viene fatto risalire a 5000 anni fa ma redatto su tradizioni più remote, il Sanat Kumara racconta: Con il tuono possente della sua rapida discesa da insondabili altezze, circondato da fiamme che riempivano il cielo, apparve il carro dei Figli del Fuoco, dei Signori della Fiamma, venuti dalla Stella Splendente. Esso si fermò sopra l’Isola Bianca del Mare di Gobi, verde e meravigliosa, coperta di fiori olezzanti. Tale descrizione, rispecchia fedelmente le descrizioni relative alla tradizione Tàltos, sia per quanto riguarda il carro celeste che nella descrizione della bellezza del luogo.

Tutto ciò potrebbe spiegare ritrovamenti in tutto il mondo, di oggetti cosiddetti fuori dal tempo, tra cui, carte geografiche antichissime con particolari inspiegabilmente accurati come quella di Piri Reis, le statue dell’isola di Pasqua ed altre meraviglie sparse su tutto il pianeta, quali ad esempio città e mura ciclopiche e altri manufatti.

Anche i caratteri genetici naturalmente si sarebbero diffusi in tutto il pianeta assieme alla cultura, e tra questi quello delle sei dita per mano e nascite di bambini con i denti, o con talenti particolari, come ad esempio le doti medianiche.
A tal proposito, i ricercatori americani, studiando il genoma umano, hanno trovato una enorme quantità di materiale genetico che ancora oggi non sanno attribuirle alcuna funzione.
Secondo le mie conclusioni come risulta anche nelle documentazioni del vaticano, la terra fu visitata da un ulteriore razza aliena, con intenti non certo pacifici, ma predatori, per sottrarci quei particolari poteri conferitici dai Tàltos attraverso la manipolazione genetica, quali per esempio limitare la durata della vita e le potenzialità intellettuali e spirituali al fine di figurare loro stessi come dei ai nostri occhi per soggiogarci in vari modi. L'arrivo di questi visitatori, scatenò una guerra con gli alieni giunti prima di loro che aiutarono gli umani a progredire, e tenuto conto in quali mani si trova la razza umana, non è fantascienza affermare che detti demoni sono ancora tra noi.

Da questo si deduce, che quel materiale genetico apparentemente inutile sia in realtà quello stesso materiale genetico neutralizzato da alieni predatori citati sopra, per poterci controllare. Difatti, alcuni ricercatori, hanno scoperto una proteina che avrebbe proprio la funzione di far invecchiare il corpo e portarlo alla morte?

Quella proteina presente anche nel corpo dei topi e che in un esperimento di laboratorio è stata estratta con conseguente sensibile miglioramento sia per la salute che per la longevità, dato che mediamente il topo ha vissuto il 30% in più.
Cosa succederebbe se quel materiale genetico fosse riattivato? Torneremmo quindi a quel DNA a 12 eliche di cui si parla ultimamente e che sicuramente ci permetterebbe di esprimere ben altre potenzialità rispetto alle attuali?

Tornando all’aspetto storico una parte della popolazione si sarebbe appunto spinta più a Nord ad occupare una prima volta il bacino carpatico, dove sarebbero rimasti coloro che poi furono gli Unni, e successivamente vi sarebbero tornati dopo il periodo trascorso molto più a nord nelle regioni siberiane e a ridosso della penisola finnica.
Quindi la lingua magiara e la tradizione dei Tàltos potrebbero benissimo essere gli ultimi resti della civiltà primordiale di Mu e celare le vere origini e le reali potenzialità dell’essere umano, una volta riattivato l'80% di quel DNA che gli americani classificano come spazzatura? Con la riscoperta del DNA, la possibilità che quel 80% di DNA dormiente possa essere risvegliato, o meglio riattivato.

Tale possibilità secondo alcuni ricercatori Russi, che studiano proprio l’ 80% ritenuto spazzatura dai loro colleghi americani, sono giunti alla conclusione che potrebbe celare quelle meravigliose proprietà misteriosamente disattivate. Ricollegabili in qualche modo al pensiero esoterico e alla tradizione dei "maestri spirituali", secondo cui il nostro corpo può essere programmato dal linguaggio, dalle parole (dal Logos) e dunque dal pensiero. E, non può essere diversamente dal momento che la conoscenza e la consapevolezza, permettono di accedere a livelli alterati della coscienza, che a sua volta modifica e amplifica il nostro campo vibratorio, aprendo le porte della conoscenza universale.

I due ricercatori russi Grazyna Gosar e Franz Bludorf, autori del libro "Vernetz Intelligence", dichiarano di poterlo provare scientificamente. Sostengono che si potrebbe affermare una scienza completamente nuova, capace di riprogrammare il DNA con le sole parole, senza dover prelevare, modificare e reintrodurre singoli geni. (E come ricordo ogni volta che ne ho l’occasione, si evince che ciò che riteniamo magia, diversamente potrebbe essere una nuova scienza come sostengono anche i ricercatori russi, che al posto dei "bisturi" usano un idioma divino in grado di manipolare la materia. Difatti la magia produce i suoi effetti attraverso l’uso della parola).

Per arrivare a questa strabiliante conclusione, i due studiosi russi, si sono messi ad esplorare proprio il "junk DNA", assieme a linguisti e genetisti, partendo dall'idea che tutto il DNA umano, oltre ad essere responsabile della struttura del nostro corpo, servirebbe anche come elemento di comunicazione.
Per dimostrare tale teoria, hanno applicato le regole sintattiche (il modo di mettere insieme le parole per formare le frasi), semantiche (lo studio del significato delle parole) e le regole base della grammatica, allo studio del DNA, che secondo loro agirebbe proprio come un linguaggio. Questo, secondo i ricercatori, spiegherebbe il misterioso insorgere del Logos e della coscienza nell'essere umano.

Il biofisico e biologo molecolare Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno invece analizzato le qualità vibrazionali del DNA, ovvero le sue frequenze. E sostengono che la sostanza del DNA (solo se considerata nel tessuto vivo) reagisce alle onde elettromagnetiche, sia luminose che radio, se vengono utilizzate le frequenze giuste. Questo spiegherebbe perché per il nostro DNA reagire alle frequenze (onde sonore) del linguaggio sarebbe perfettamente naturale.

I ricercatori russi sostengono inoltre di aver creato delle tecniche per influenzare il metabolismo delle cellule attraverso frequenze di luce e onde radio per riparare i difetti genetici senza interventi invasivi. Arrivando perfino a riprogrammare le cellule e trasformare, per esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra.
“Altro che musica-terapia, qui siamo in un territorio di confine tra magia, scienza e tecnologia. E non finisce qui”.

I ricercatori russi dicono anche di aver scoperto che il nostro DNA può creare delle interferenze nel vuoto, arrivando a produrre dei "tunnel spaziali", equivalenti nel mondo del micro ai cosiddetti "ponti Einstein-Rosen". E non si esclude aggiungo io che la sede di tali processi potrebbe avvenire nella ghiandola pineale.

Tornando ai ponti di Einstein-Rosen, si chiamano così perché furono teorizzati da Einstein quando lavorava a Princeton con Nathan Rosen negli anni '30. I due scoprirono che le equazioni della relatività proposte dal fisico tedesco Karl Schwarzschild rappresentavano i buchi neri come un ponte tra due regioni dello spazio-tempo. Ovvero un collegamento tra aree distanti nell'universo, attraverso i quali si può trasmettere, (in teoria) al di fuori del continuum spazio-temporale, e perfino da un Universo ad un altro.

Sempre secondo i ricercatori russi, Il DNA è la chiave del processo chiamato di "ipercomunicazione", come la telepatia o il channeling, che investe la coscienza. Un esempio di ipercomunicazione lo troviamo, per esempio, nel mondo degli insetti. Quando la regina di un formicaio viene separata dalla sua colonia, le formiche lavoratrici continuano il loro lavoro secondo un piano preciso. Ma se la regina rimane uccisa, tutte smettono di lavorare; nessuna formica sa più cosa fare. Sembra quindi che la regina trasmetta i suoi "piani di costruzione" anche a distanza attraverso la coscienza di gruppo, dei suoi sudditi.

Negli umani, spesso si ha un fenomeno di ipercomunicazione quando improvvisamente si ha accesso a informazioni al di fuori della propria conoscenza personale. Questa ipercomunicazione trans-personale viene descritta come ispirazione, intuizione o trance. Lo psicologo Carl Jung definiva queste esperienze come "sincronicità" e per spiegarlo faceva ricorso alla sua teoria dell'inconscio collettivo. Per rendere l’idea, il compositore Giuseppe Tartini una notte sognò il diavolo seduto accanto al suo letto che suonava il violino. La mattina successiva Tartini fu in grado di ricordarsi esattamente lo spartito e scriverlo: ne risultò la sonata "Il Trillo del Diavolo".

In un diverso caso, un infermiere 42enne per molti anni sognò una situazione nella quale era collegato a una specie di enciclopedia sotto forma di CD-Rom. Nel sogno gli venivano trasmesse delle conoscenze di ogni genere, e la mattina seguente era in grado di ricordare tutto l'enorme flusso di informazioni, fatto anche di molti dettagli tecnici estranei alla sua conoscenza.

Tutti questi casi di ipercomunicazione, secondo i ricercatori russi si possono spiegare attraverso l'esistenza di ponti energetici, che si formano a livello del DNA, dei veri e propri buchi neri genetici, che trasmettono e ricevono mediante le onde elettromagnetiche prodotte dalla coscienza in forma sia di pensiero che di parole. D'altronde, l'idea che la coscienza e il pensiero influiscano sulla materia non è poi così pazzesca.... anzi, è una realtà; almeno per me. Che i nostri corpi producano delle aure elettromagnetiche è risaputo. Sono state anche misurate.

Il taoismo, antica filosofia cinese, fonda i suoi principi sull'esistenza di un'energia chiamata Ch'i, la quale è formata da due componenti: Yang (energia, +) e Yin (materia, -): l'una non può esistere senza l'altra. Tutto l'esistente è dato dalle interazioni di yin e yang. In fisica vige la definizione di energia data da Einstein: E= m c2 (Energia = massa per velocità della luce al quadrato). La formula indica chiaramente come materia e energia siano strettamente legate, se non perfino due aspetti della stessa realtà. Tutto ciò che esiste è formato da materia ed energia. (Lungi da me, dare lezioni di fisica, ma su questo punto, a costo di apparire un "visionario" per non dire altro, ho motivate ragioni per sostenere che la materia è anch'essa energia, anche se possiede forma e massa).

Nessuno però fino ad oggi si era azzardato a formulare una teoria scientifica dell'elettromagnetismo, che chiamasse in causa il linguaggio, la coscienza e il DNA. Anche se molti antropologi hanno spesso rimarcato come l'evoluzione culturale della nostra specie si deve soprattutto al simbolismo che utilizziamo. Ovvero al linguaggio. E che il linguaggio può essere paragonato ad una azione. Che parlare, sotto il profilo motorio, equivale a scheggiare una pietra. (Non è solo un modo di dire che le parole possono essere dura pietra.) Il ruolo fondamentale, che azioni e movimenti hanno nella costruzione dei processi di rappresentazione mentale, risulta evidente fin dalle prime fasi di sviluppo dell'embrione: il movimento produce delle modificazioni nell'ambiente circostante, le conseguenze di queste modificazioni vengono percepite e tale percezione modifica i movimenti successivi e quindi creano una nuova realtà.

La mente crea e dà forma a idee, pensieri e concetti; emozioni e sentimenti, infondono forza. La Parola mette in moto queste entità dotate di vita propria, rendendole capaci di interagire con l'ambiente così che, attirando e respingendo magneticamente l'energia circostante, producono risultati materiali e tangibili. Tale è il potere della parola e l'importanza che riveste la comunicazione. I rapporti umani, nelle loro molteplici forme, sono il campo d'azione della comunicazione. Il mondo e le mostruosità che si compiono, sono il risultato di ciò che produce la nostra mente. Non quei pensieri che esprimiamo per farci ammirare o compiacersi, ma quello che realmente sentiamo nella nostra coscienza.

Ora siamo due ……. Noi e la maschera.
Di Domenico Borrelli Vulcano.

lunedì 5 aprile 2021

Coronavirus: Il mondo verso il Nuovo Ordine Mondiale


Di Cesare Sacchetti.
La domanda che molti si stanno ponendo in queste settimane è come sia stato possibile arrivare a questo punto. O meglio, come è stato possibile per l’umanità ridursi ad un ammasso di zombie disumanizzati che non hanno altro pensiero se non quello di mettere sul proprio volto una mascherina inutile e dannosa. Non è accaduto in un giorno, e non è nemmeno esclusivamente il risultato della massiccia operazione terroristica che i media nelle mani dei grandi poteri finanziari e bancari stanno portando avanti da più di un anno. Per poter giungere a questo punto è stato necessario prima di tutto un lungo e lento inesorabile processo di demoralizzazione che ha portato di fatto l’umanità al punto più basso della sua storia. Per demoralizzazione si intende la completa assenza di valori, una condizione nella quale il male in pratica si trova sullo stesso piano del bene. Si può tranquillamente affermare che non è mai esistita un’epoca storica come quella attuale nella quale le persone non sono mai state così stupide e depensanti come lo sono ora. L’operazione terroristica del coronavirus è però riuscita ad attecchire con facilità in una moltitudine che come si accennava precedentemente ha perso ogni senso di valore morale.
Questa crisi è stata preparata accuratamente così come il disegno molto più grande che c’è dietro di essa. La crisi del coronavirus ha infatti tutte le caratteristiche dell’evento catalizzatore che i circoli più influenti del mondialismo stavano cercando da tempo. Il fine ultimo non è altro che quello di dominare il mondo attraverso l’instaurazione di un totalitarismo molto più feroce e oppressivo di tutti quelli del secolo scorso. Se si pensa che la storia sia solo il risultato di mera casualità e che i poteri che dominano questo mondo non abbiano alcuna strategia non si comprende praticamente nulla di quanto sta accadendo ora. Se si adotta quest’ottica si resta confinati nel mondo delle categorie attraverso le quali il sistema marchia tutti coloro che sono ancora dotati di pensiero critico e non hanno paura della verità, per quanto essa possa essere spesso difficile e amara da accettare. Il sistema infatti ama definire “complottisti” o “terrapiattisti” tutti quelli che hanno compreso piuttosto bene che non esiste alcuna “emergenza sanitaria”. L’unico modo che ha il regime per sopravvivere è quello di mettere al bando le menti che pensano indipendentemente da ciò che i media dicono.
I media infatti come spiegato dal sociologo Marshall McLuhan non rivestono in alcun modo la funzione di informare le masse. I media sono lo strumento del potere per programmare le masse. In altre parole, essi non sono altro che una macchina da guerra mentale per decidere quello che le persone devono o non devono pensare. Fin dall’inizio della loro esistenza, gli uomini vengono programmati in ogni singolo aspetto della loro vita quotidiana. Le istituzioni hanno da tempo perduto la funzione di educare e di preparare le persone alla vita. Il loro compito non è quello di nutrire il senso critico delle persone, quanto quello di reprimere in ogni modo tutti coloro che fanno domande sulla narrazione dominante e ne intuiscono l’enorme fallacia. L’ideologia globalista per poter esistere deve creare delle masse che non pensano, e che non fanno altro che ripetere quanto è stato fatto loro trangugiare dagli agenti del regime nelle vesti degli insegnanti propagandisti, o dei giornalisti che non sono altro che portavoci dei grandi interessi finanziari che ormai hanno il controllo assoluto dell’informazione italiana e mondiale. A questo punto, la domanda che viene naturale porsi è quella relativa al fine ultimo di questo nuovo totalitarismo. Qual è il tipo di società che questo sistema vuole e che non ammette altra opinione se non quella imposta dal sistema stesso?
Il fine ultimo lo ha svelato il sistema stesso in numerose occasioni, ed è un governo mondiale dominato da una ristretta élite di eletti che appartengono ai più ristretti circoli del globalismo, quali il club di Roma, il Club Bilderberg e il Consiglio delle Relazioni Estere, solamente per citarne alcuni. Questi circoli non sono altro che parte della struttura del potere che governa il mondo e che lavora incessantemente ad un solo obbiettivo da molto tempo, ovvero quello di cancellare dalla faccia della Terra le nazioni, la loro storia, la loro religione e la loro cultura. Dalle ceneri delle nazioni dovrà sorgere, nell’idea del mondialismo, il Leviatano universale che sarà dominato dalla figura di un tiranno globale che perseguiterà tutti coloro che oseranno opporsi e fare resistenza. Sono state le élite stesse a rivelare i loro piani già decenni prima, ma le masse non hanno preso mai veramente sul serio le loro intenzioni. Nel 1950, il potente banchiere James Warburg legato alla famiglia al vertice del potere mondialista, i Rothschild, dichiarava senza alcun pudore davanti al Congresso americano che un giorno ci sarebbe stato “un governo mondiale”. Non era in discussione il raggiungimento di questo obbiettivo, secondo Warburg, quanto il mezzo per raggiungerlo, o attraverso il consenso delle masse stesse o attraverso l’uso della forza.
A giudicare dalla situazione attuale, si dovrebbe propendere più per la prima opzione. Le masse nel mondo, salvo rare eccezioni, non si stanno opponendo al disegno della dittatura mondiale. Al contrario, lo stanno accettando passivamente e nel peggiore dei casi molti applaudono entusiasti alla loro rovina, a quella del loro vicino e maledicono quelli che invece ancora sono dotati di umanità e intelletto e non vogliono farsi distruggere. La demoralizzazione delle masse ha favorito l’ascesa del totalitarismo mondiale. Non si è giunti a questo punto per caso, come si è detto precedentemente. Per portare l’umanità a questo stato di abbrutimento completo è stato necessario portare avanti nel corso dei decenni un programma di demoralizzazione delle masse, come spiegato profeticamente dall’ex agente del KGB Yuri Bezmenov già nel 1984. Se si toglie ad una persona ogni tipo di valore che la rende incapace di distinguere il bene dal male, la si rende capace di accettare qualsiasi cosa. Più semplicemente, se un uomo non sa cos’è il bene, non si porrà nemmeno il problema di commettere il male, proprio perché ai suoi occhi non esiste nessuna differenza sostanziale tra il primo e il secondo. Qui si spiega quanto sta accadendo in questi giorni. Le masse non vedono la verità perché queste non si pongono nemmeno il problema che possa esistere il male e la menzogna nel messaggio del sistema. Lo accettano senza alcuno scrupolo morale, e una volta che ricevono l’ordine del regime, anche il più disumano, folle e criminale non fanno altro che portarlo avanti ed eseguirlo senza discutere. Il pensiero libero è bandito nella dittatura mondiale. Per poter però giungere alla demoralizzazione odierna è stato necessario rimuovere dalla scena ciò che più di tutto definisce e indirizza la moralità di un popolo, ovvero la sua religione, e nel caso dell’Italia e dell’Occidente, la scristianizzazione sta portando rapidamente questa civiltà alla sua fine.
Era questo l’obbiettivo della massoneria che da più di un secolo ha pianificato scientificamente l’infiltrazione della Chiesa Cattolica. In questo senso, il Concilio Vaticano II dei primi anni’60, come già spiegato da monsignor Viganò, ha rivestito un ruolo fondamentale nell’accelerazione dei piani massonici e della manifestazione del Nuovo Ordine Mondiale. Da quando la Chiesa si è aperta al mondo e ha rinnegato la sua tradizione di 19 secoli, il declino morale dell’Italia, dell’Europa e del mondo è stato pressoché inarrestabile. Compito della Chiesa era quello di resistere alla secolarizzazione e al laicismo, non farsi sua portavoce. La chiesa anticattolica di Bergoglio non è altro quindi che la scontata conseguenza di questo lungo processo di infiltrazione. La società è malata perché la Chiesa è malata. La salute della seconda influenza la prima, e più forte e resistente è la Chiesa cattolica, più debole e meno influente è il potere della massoneria. Esiste pertanto una relazione inversamente proporzionale tra questi due poteri, Chiesa e massoneria. È comunque indubitabile che il governo mondiale prima ancora di una natura politica ha soprattutto una natura spirituale.
La radice ideologica della massoneria non è altro che quella delle religioni misteriche che in ultima istanza sono devote null’altro che al culto di Lucifero. I massoni che hanno lasciato quest’organizzazione hanno svelato al mondo come la verità sulla religione della massoneria viene rivelata solo a coloro che arrivano ai gradi più alti delle logge, su tutti il 33° grado, il culmine della carriera massonica. Anche coloro che non hanno lasciato la massoneria e sono stati tra i più influenti massoni della storia hanno consegnato la verità su questa setta in alcuni dei loro scritti. Albert Pike, granmaestro del 33° grado della loggia del rito scozzese della giurisdizione del Sud degli USA, scriveva nella sua corrispondenza con Mazzini, altro massone di grado elevato, nel 1871 che il fine ultimo della massoneria era proprio quella di trascinare l’umanità verso una tirannia mondiale fondata su un odio profondo e viscerale della cristianità. La distruzione del cristianesimo e della Chiesa cattolica è dunque semplicemente indispensabile per la massoneria e i poteri mondialisti per poter arrivare al loro obbiettivo. Il governo mondiale non potrà nascere se non quando ci sarà quella gerarchia di disvalori che avrà sostituito completamente i valori cristiani. Se si nega la radice spirituale della storia e del periodo storico attuale, non si riesce a comprendere ciò che sta accadendo ora. Si resta confinati al piano materialista della visione della storia che è incapace di spiegare quanto sta accadendo ora perché appunto non ammette minimamente il lato preternaturale.
La crisi del coronavirus è sicuramente anche un modo per aumentare i profitti del grande capitale delle multinazionali e del cartello farmaceutico, ma non è questo l’obbiettivo principale. L’esempio più pratico viene proprio dal programma di distribuzione dei vaccini Covid. Michael Yeadon, scienziato ed ex vicepresidente della Pfizer, ha spiegato chiaramente che il profitto non è l’obbiettivo primario di tutto questo programma di distribuzione. Si potrebbero fare più soldi gonfiando i costi per la produzione di dosi e distribuendo meno vaccini alla popolazione. In questo caso si potrebbero fare profitti enormemente superiori a quelli attuali. Invece il cartello farmaceutico sta producendo dosi in quantità industriale per un’altra ragione. Il sistema vuole vaccinare tutti per arrivare a ridurre la popolazione mondiale, come ha rivelato lo stesso Yeadon. La distribuzione di vaccini sperimentali mRNA sta già producendo gravi effetti collaterali sulla popolazione e porterà anche ad una inevitabile riduzione della fertilità. Le élite vogliono ridurre la popolazione mondiale perché la loro concezione è neomalthusiana. Il neomalthusianesimo ha conosciuto vigore in particolare dagli anni’70 in poi quando dietro la buonista e ipocrita facciata della tutela dell’ambiente, si nascondeva il vero obbiettivo di questa ideologia che è quello di eliminare l’umanità. Non è certamente un caso che questa ideologia sia stata diffusa da tutti i grandi gruppi del globalismo, quali il Club di Roma e la Commissione Trilaterale.
L’operazione del coronavirus serve dunque nell’ottica dei suoi architetti ad abbattere drasticamente il numero degli abitanti sulla Terra, e ad edificare un governo mondiale che non lascerà scelta ai superstiti se non quella di accettare la nuova società del totalitarismo globale. Una società dove il lavoro non ci sarà più, sostituito dal reddito universale che verrà dato solo a coloro che si inoculeranno vaccini e accetteranno il futuro marchio della Bestia. Il recente trattato pandemico firmato da 23 leader mondiali va esattamente nella direzione di esautorare progressivamente il ruolo dei governi nazionali che saranno sostituiti appunto dal futuro superstato globale. Il mondo verso la dittatura mondiale o verso un ritorno degli Stati nazionali?
Non è affatto azzardato affermare che mai come ora l’umanità è stata così vicina al raggiungimento di questo obbiettivo. Se però si ricorre ad una lettura spirituale e cristiana del corso degli eventi, si deve necessariamente cercare di comprendere meglio questa visione. Le scienze sociali, quali l’economia, la sociologia e la geopolitica sono tutte certamente utili nell’analisi della realtà contemporanea ma ognuna di queste singolarmente non riesce a cogliere l’ideologia e la natura del totalitarismo globale. Se si ricorre alla chiave di lettura cristiana, tutto quello che ora non sembra avere un senso lo assume. Il vero senso di questa storia non è null’altro se non quello di distruggere l’umanità e farle patire le peggiori sofferenze possibile. Se il mondo si trova in uno stato di grande confusione e molto prossimo a tempi apocalittici, occorre domandarsi necessariamente se ci si trova nel punto della storia dove si manifesta l’ascesa finale del tiranno globale e della sua spietata dittatura. Esistono diverse ragioni sia di carattere spirituale che geopolitico che fanno pensare che l’umanità ancora non si trovi completamente sull’orlo del precipizio. Quelle che attengono alla sfera più spirituale fanno pensare che il mondo si trovi in questo momento in quella che viene descritta come la quinta delle sette età della Chiesa. Questa classificazione della storia è stata fatta per la prima volta dal beato tedesco Bartolomeo Holzhauser che scrisse anche degli eccellenti commentari sull’Apocalisse.
Holzhauser divideva la storia dell’umanità in queste sette grandi epoche che vanno dalla nascita di Cristo, la prima, alla venuta dell’Anticristo, la settima. Secondo diverse letture e interpretazioni, tra le quali quella di monsignor Williamson, il mondo ora si troverebbe nella quinta età. Questa epoca è una di grande dissoluzione e abiezione morale nella quale l’umanità si lascia andare a grandi apostasie e si allontana completamente dalla fede. Il caos regna e grandi disordini e tumulti investono le nazioni in diverse parti del mondo. Questo periodo ha delle somiglianze estreme con l’attuale epoca nella quale appunto l’umanità ha probabilmente toccato il gradino più basso della sua storia, ridotta ormai al culto della mascherina e fedele solo alla parola dei nuovi stregoni scientisti. Questo periodo comunque dovrebbe essere vicino alla sua fine e l’apostasia generalizzata dovrebbe giungere al termine. Una volta che questo sistema profondamente infetto dal punto di vista morale tramonterà, allora la Chiesa tornerà alla grandezza di un tempo guidata da una figura che è nota come il “Papa santo”. Non sono stati in pochi a pensare che questa figura non sia altro che monsignor Viganò che in questo momento è certamente il leader spirituale nella battaglia contro la falsa chiesa che si è fatta portavoce della massoneria e della religione esoterica globale piuttosto che sua avversaria. Gli elementi più materiali che invece fanno pensare che ancora non è il tempo del governo mondiale sono quelli che le grandi potenze mondiali non sono saldamente nelle mani del Nuovo Ordine Mondiale.
Uno degli intellettuali più importanti finanziati dai Rothschild e dai Warburg, e padre ideologico dell’attuale Unione europea, il Conte Kalergi, anch’egli massone, spiegava già negli anni’20 che il governo mondiale per vedere la luce avrebbe dovuto vedere la partecipazione degli Stati Uniti, dell’Europa unificata negli Stati Uniti d’Europa, della Gran Bretagna e dell’allora URSS. La divisione del mondo secondo Kalergi. Solamente la partecipazione dei grandi blocchi geopolitici ed economici più influenti del mondo possono permettere la nascita di un governo unico mondiale. Winston Churchill, altro membro della massoneria, giungeva alle stesse conclusioni nel 1950. In questo momento storico, il grande potere mondialista ha certamente il controllo assoluto dell’UE, laddove l’infezione anticristiana è particolarmente, della Gran Bretagna e della Cina comunista ma non ha con sé né gli Stati Uniti né la Russia. Gli Stati Uniti infatti sembrano essere sospesi in una sorta di limbo. L’amministrazione Biden-Harris è un’amministrazione fantoccio che non sembra essere destinata a durare. L’operazione che Trump sembra essere riuscito a compiere dopo il 20 gennaio è quella di farsi da parte temporaneamente per consegnare il potere alle forze armate. Tutto questo in attesa di rovesciare ufficialmente il risultato della frode elettorale del 2020 e tornare ufficialmente al potere, ma ben prima del 2024. Le ultime dichiarazioni dell’imprenditore Mike Lindell e le notizie della perizia legale sui voti in Arizona lasciano pensare che questa eventualità si stia avvicinando. Ad oggi, l’amministrazione Biden-Harris non è stata in grado nemmeno di porre la propria firma sul trattato pandemico che disegna appunto l’impalcatura del governo mondiale.
In ogni caso, non ci sarà un governo mondiale se gli Stati Uniti non ne faranno parte. È per questo che le grandi lobby del mondialismo hanno cercato, e stanno cercando, disperatamente di riprendersi il controllo dell’America. Sono perfettamente consapevoli che non c’è modo di giungere a questo fine senza la superpotenza americana. Dall’altro lato dell’emisfero c’è la Russia di Putin che da prima dell’avvento di Trump è stata un vero e proprio argine di contenimento del piano di espansione globalista. Lo stesso presidente russo nel suo recente discorso a Davos, club della finanza mondiale, ha chiaramente fatto capire che il tempo della visione unica globale è giunto al termine e che il mondo non andrà verso il Grande Reset. In altre parole, il mondialismo sta cercando di accelerare disperatamente verso il suo obbiettivo finale, ma non ha portato con sé le due grandi superpotenze che dovrebbero costituire l’architrave della dittatura mondiale. La finestra di opportunità si sta richiudendo e non sarà certo la debole e ininfluente UE a portare il mondo verso il superstato universale. Bill Gates è tornato recentemente a parlare e ha fatto capire che serve più tempo per arrivare al Grande Reset. La fine della falsa pandemia è stata posticipata al 2022, e se si guarda alla tabella di marcia pubblicata dagli informatori governativi lo scorso anno, le cose non stanno andando come esattamente pianificato. Le élite avevano programmato di riprendersi il controllo degli USA già nel 2021, ma si è visto che a Washington c’è un’amministrazione fantoccio.
In questo scenario oscuro dunque si intravede ancora un po’ di luce che lascia presagire che in questo momento storico forse i piani dei Rothschild e della massoneria non andranno a buon fine, ma occorre avere la consapevolezza che non sarà per nulla facile. Il mondo comunque è destinato ad andare incontro a grandi tumulti anche se le aspirazioni globaliste dovessero andare in fumo già in questo frangente storico. Solo chi resisterà fino alla fine ce la farà. Solo soprattutto chi riesce a cogliere la visione spirituale riuscirà ad arrivare in fondo al traguardo. Oggi è la Pasqua di Resurrezione, e questo forse potrebbe essere l’auspicio anche di una resurrezione delle forze che si stanno opponendo a tutto questo. Alla fine, in ogni caso, il male non vincerà. Forse...

giovedì 1 aprile 2021

Vaccini, Corte Europea, risoluzione 2361: la vaccinazione non è obbligatoria.

(ASI) "Una notizia questa di rilevante importanza, tenuta nascosta sia dal Governo italiano e Ministero della Salute, che dai nostri Parlamentari seduti sullo scranno del Parlamento Europeo. In data 27 gennaio 2021 l’Assemblea Permanente del Consiglio d’Europa ha votato la risoluzione 2361 (di cui alleghiamo il documento*) che vieta di rendere obbligatoria la vaccinazione anti covid-19.
Il testo approvato dall’Assemblea chiarisce ai Paesi aderenti quali siano gli obblighi nella gestione della campagna di vaccinazione. Riportiamo a seguirei i contenuti che riteniamo fondamentali ai fini della tutela dei diritti umani: (punto 7.3.1) assicurarsi che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno è politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se non lo desiderano farlo da soli; (punto 7.3.2) garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non voler essere vaccinato; (punto 7.3.4) distribuire informazioni trasparenti sulla sicurezza e sui possibili effetti collaterali dei vaccini, collaborando e regolamentando le piattaforme di social media per prevenire la diffusione di disinformazione; La risoluzione 2361 chiarisce inequivocabilmente 4 aspetti fondanti:
1. La vaccinazione NON è obbligatoria;
2. Non ci possono essere pressioni alla vaccinazione;
3. Deve essere garantito che nessuno sia discriminato;
4. Devono essere fornite informazioni trasparenti sugli effetti collaterali.
Contrariamente a quanto deliberato dall’Assemblea Permanente del Consiglio d’Europa, nulla di tutto questo viene tenuto in considerazione dai nostri governanti. In Italia è in atto una pressione vera e propria all’obbligo vaccinale e, più volte abbiamo riportato articoli nel merito.
Ricordiamo il recente Tweet di Claudio Borghi, il quale scriveva: “Eppure non dovrebbe essere difficile capire il ragionamento: vaccinazioni = sparisce il virus = si allentano le restrizioni = turismo”. L’azione mediatica e quotidiana di dispensare, come un bollettino di guerra i valori dei positivi al tampone per il Covid-19, non è altro che un messaggio mediatico che volge al pensiero che l'unica alternativa sia la vaccinazione.
I continui lockdown, messi in atto nonostante i posti letto in Terapia Intensiva (occupati da Pazienti Covid−19) rientrano nella soglia minima, non fanno altro che fortificare tale pensiero. Nessun messaggio è mai apparso sui media in ordine al non obbligo vaccinale, né nessun messaggio è mia apparso al fine di fornire dati esatti e dettagliati sugli effetti collaterali dei vaccini.
Le uniche informazioni che si possono apprendere in rete (quando non vengono censurate) sono quelle dalle testate giornaliste e blogger indipendenti nonché medici liberi nel pensiero. Inviamo pertanto il Governo Italiano ed il Ministero della Salute nella persona del Ministro Roberto Speranza, alla stretta osservanza di quanto stabilito dall'Assemblea Permanente del Consiglio d’Europa.
Nonché a mettere in atto una campagna mediatica di informazione trasparente (su larga scala) secondo quanto stabilito dall'Assemblea Permanente del Consiglio d’Europa con la risoluzione 2361/2021.
Invitiamo tutti a stampare il documento, averlo sempre con sé, ed esibirlo in caso di necessità." Lo dichiara in esclusiva ad Agenzia Stampa Italia in una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC).