lunedì 12 dicembre 2022


IMPORTANTE STUDIO AMERICANO SUI VACCINI. Segui il link:
https://howbad.info/secondpeak.html

giovedì 3 marzo 2022

GUERRA UCRAINA RUSSIA


DALLA PARTE DELLA VERITA’:
DAVVERO AD ESSERE ISOLATA E’ LA RUSSIA?

Se i numeri hanno ancora un valore, il vero isolato non è la Russia ma l’Occidente, Europa in primis.
L’Occidente in totale conta circa un miliardo di persone. Se questo è vero, ed è vero, come possono i media di regime occidentale affermare che la Russia è isolata dal mondo, tenuto conto che i restanti 6 miliardi di cittadini sono solidali con la Russia dal momento che i loro governi non hanno aderito alle sanzioni occidentali contro Mosca? A conti fatti, le sanzioni, piuttosto che la Russia colpiranno pesantemente soprattutto i paesi occidentali che hanno sposato la causa del carnefice USA d’Europa contro Mosca, che da ben 70 anni mina alle fondamenta la crescita e lo sviluppo dei popoli europei. E ovviamente a rimetterci di più saremo proprio noi italiani.
La Cina, l’India, e l’intero mondo africano e arabo, sono con Putin contro gli USA e l’intero Occidente, perché non possono dimenticare che l’Occidente per secoli li ha massacrati e derubati. Putin, essendo un grande stratega e ex capo del KGB dell’URSS, conosce meglio di tutti le strategie e la malvagità dei popoli occidentali, quindi ha messo in conto tutto … compreso che avrebbero estromesso la Russia dalla piattaforma finanziaria SWIFT. Esclusione che danneggia soprattutto i popoli europei. Anche se ingenuamente non avendo escluso GAZPROM da tale piattaforma pensano di continuare a ricevere il gas dalla Russia a basso costo. Poveri ingenui!
Come se Putin fosse un deficiente. Putin al momento opportuno, quando meno se lo aspettano chiuderà i rubinetti del gas, castigando sia l’Ucraina che perderà i proventi del transito del gas diretto in Europa, sia l’Europa stessa che si vedrà privata di una delle più vitali materie prime: l’energia. Distruggendo davvero in questo l’economia dell’intera Europa.

La Russia è in grado di contenere la perdita degli scambi con l’Europa perché davanti ha un mercato ben più vasto: il resto del mondo, che conta sei miliardi di anime. E non secondario la piattaforma di pagamenti internazionale Cinese. Difatti la Cina ha già lanciato, nel 2015, il CIPS, la sua alternativa allo SWIFT. Anche l’India, come riporta il Guardian, si sta attrezzando per sviluppare un sistema di pagamento in Rupie per poter continuare a commerciare con la Russia. Quindi questo decantato isolamento in realtà è solo propaganda. Tanto è vero che neppure la Turchia, anche se ha firmato le sanzioni, si guarderà bene dall’applicarle. Erdogan non può dimenticare che se è ancora presidente della Turchia e soprattutto continua a respirare, lo deve all’amico Putin che lo ha salvato dal colpo di stato organizzato dagli USA per farlo fuori. Inoltre anche la narrazione della resistenza ucraina è un grande bluff. Se fosse vero avrebbero mostrato dei filmati. Filmati che non esistono perché da fonti sul posto, non esiste nessuna resistenza. Lo stesso vale per le perdite dei soldati russi che secondo la propaganda ammonterebbero a circa 5 mila. Anche in questo caso solo propaganda dato che non possiedono nessun filmato che mostrano soldati russi morti. L’esercito russo è sicuramente l’esercito meglio addestrato e più letale al mondo. Le forze speciali russe sono un incubo persino per le forze speciali USA. E ovviamente a dirlo non sono io, ma gli esperti militari. E’ da loro che l’ho appreso. Lo stesso vale per le vittime civili. L’esercito russo, non sparerebbe mai contro i civili, anche perché in Ucraina vivono circa 20 milioni di cittadini russi. Certo, nessuno può escludere che non ci siano vittime civili in una zona di guerra. Ma queste saranno eccezioni e non stermini come fanno gli americani che durante le aggressioni a stai sovrani hanno massacrato milioni di persone e nessuno in Occidente ha mai indagato per crimini di guerra. Basterebbe evocare la carneficina che hanno messo in atto in Vietnam con il Napal contro i civili.

L’esercito russo fino a questo momento ha impiegato la metà delle forze ammassate alle frontiere ucraine (circa 100 mila soldati) perché tutt’ora mantiene uno stato di guerra a bassa densità. Ma questo per i giorni a venire potrebbe cambiare se gli USA continueranno a rifiutare la richiesta di sicurezza alle sue frontiere.
La Russia chiede semplicemente la neutralità dell’Ucraina e l’allontanamento dei missili della NATO schierati nel baltico e soprattutto in Europa puntati contro il loro paese. La NATO e gli USA hanno rifiutato tale richiesta di sicurezza, con disprezzo, perché nell’agenda degli USA e inglese da ben 70 anni, c’è in programma la distruzione della Russia. Putin di questo è cosciente, e quindi non ha nulla da perdere. Se la NATO E gli USA non rinunceranno al loro programma di smembramento della Russia, Putin è pronto a qualsiasi cosa … anche ad una guerra nucleare perché come accennato sopra, non ha più nulla da perdere.
Domenico Vulcano.

domenica 27 febbraio 2022

PUTIN HA RAGIONE


Intendevo scrivere qualcosa sulla guerra Russia-Ucraina, ma mi sono imbattuto in una tesina di Valdo Vaccaro che trovo precisa, onesta e soprattutto con prove alla mano racconta la verità delle ragioni del conflitto in atto in Ucraina.
L’occidente, e gli esperti ne sono a conoscenza. Gli USA, e l’Inghilterra pianificarono l’invasione della Russia il giorno dopo la fine della seconda guerra mondiale. A proporlo fu il Generale Winston Churchill, ma gli USA non furono d’accordo perché il mondo non avrebbe capito dato il grande tributo di sangue versato dalla Russia per vincere la guerra sulle orde naziste di Hitler. (Ben 25 milioni di morti tra civili e militari). Ma tale piano non fu mai cancellato ma semplicemente rimandato ad un periodo più favorevole. Quindi non è stato un caso se gli USA in questi anni hanno circondato di basi NATO la Russia. Ma come recita un vecchio proverbio, hanno fatto i conti senza l’oste. Gli USA dopo la caduta dell’URSS, e dopo quell’ubriacone di Boris Eltsin, Commisero l’errore di mettere al comando della Russia Putin, sicuro che sarebbe stato un loro fedele servitore. Oggi sappiamo che quell’errore sarà fatale per gli USA se non terranno conto della giusta richiesta di sicurezza chiesta da Putin che la NATO e gli USA non avrebbero mai accettato nella NATO l'Ucraina.
Ma a tale giusta richiesta di sicurezza gli USA e la NATO hanno risposto di no. Quindi Putin si è visto costretto ad entrare in Ucraina, sia per difendere i cittadini del Donbass sterminati da Kiev da oltre otto anni, (circa 15 mila civili) sia per neutralizzare la minaccia di un attacco da parte della NATO dopo aver accettato l’Ucraina quale nuovo membro. Domenico Borrelli Vulcano
Di seguito la tesina sul conflitto in atto del magnifico Valdo Vaccaro.

LA FALSITÀ È QUALCOSA DI INSOPPORTABILE

Essere persona sincera è qualcosa di impagabile. Ti qualifica e ti dona autostima, ti dà dignità e rispetto. Al contrario, una delle peggiori disgrazie che possa succedere all’uomo è quella di essere falso. Quando sei falso non ti limiti a quello, ma vai ben oltre e tradisci le caratteristiche peculiari che la creazione ti ha generosamente affidato. Non sei più un galantuomo, una persona onesta e di valore, ma diventi un soggetto infido e ingannatore, un ladro spregevole di verità, soprattutto se hai scelto di operare nel settore delle comunicazioni. Faccio questa premessa perché viviamo purtroppo in una società quanto mai menzognera. Lo abbiamo appena visto e sperimentato con la guerra a un virus inesistente, inanimato, trasformato all’improvviso in spaventevole mostriciattolo capace di mettere in atto ogni sorta di misfatto e di delitto. Ed ora lo stiamo rivedendo con i fatti dell’Ucraina, presentati al pubblico con incredibile malizia.

NESSUNO PARLA DEI 15.000 MORTI PROVOCATI DAL FINTO GOVERNO DI KIEV

Come al solito i media italiani, in perfetta linea con quelli americani ed europei, si distinguono per essere quanto mai falsi e ipocriti. La disinformazione in corso oggi contro la Russia continua in modo massiccio ed è qualcosa di estremamente vergognoso, qualcosa di stomachevole. Iniziamo a dire una cosa fondamentale che nessuna rete televisiva e nessuna testata giornalistica ha mai riportato e mai riporterà. La guerra di cui si parla non è affatto iniziata ieri. La guerra in Ucraina esiste da 8 anni. È infatti da 8 anni che la popolazione del Donbass viene bombardata dalle milizie ucraine e da altre milizie militari nazistoidi. In questi 8 anni ci sono stati oltre 15.000 morti, soprattutto bambini e anziani. Sono stati presi di mira scuole e asili, comunità varie e centri per anziani. Esistono prove fotografiche e ampie documentazioni, centinaia di foto di persone dai corpi orribilmente smembrati su quella terra martoriata chiamata Donbass. Un vero disastro. 8 anni di pulizia etnica, un vero e proprio genocidio.
IPOCRISIA DEI MEDIA E IGNORANZA DELLA GENTE SU STORIA E GEOGRAFIA

Molti ormai si chiedevano come mai la Russia non fosse ancora intervenuta per cercare di arginare o bloccare lo scempio che stava avvenendo. Eppure non si è mai vista nessuna televisione occidentale riprendere e apportare notizie su tutto questo. Niente lacrime, niente piloti, giocatori e squadre di calcio con striscioni di protesta, niente politici a portare fiori davanti all’ambasciata ucraina. E stiamo parlando di 15.000 morti civili. E niente di tutto questo nemmeno quando era la NATO a condurre operazioni militari in Libia, Kosovo, Siria, Iraq ecc. Già tutto questo fa capire quanta ipocrisia esista nei media, e quando ignoranza esista nella gente che si fa raccontare ogni sorta di menzogne.
Media che stranamente hanno di colpo dimenticato l’ormai crollata narrativa Covid, e ci fanno vedere inviati sul posto che hanno sostituito le mascherine con elmetti e giubbotti antiproiettile, e ci mostrano video e immagini finti, presi da videogiochi, di altri eventi non connessi. Tutto teatro. La sensazione è quindi che questa guerra serva anche, o serva soprattutto, per mettere in secondo piano l’altra guerra chiamata Covid, ormai giunta alla fine, e giustificare inflazione e crisi energetica, tutto a favore del compimento del Grande Reset voluto dalle elite globaliste.

ACCCORDI NON RISPETTATI DALL’OCCIDENTE

C’è anche da dire che negli ultimi anni la Russia è stata provocata. C’erano degli accordi siglati per cui la NATO non si doveva espandere verso est verso una Russia che aveva visto erodere i suoi territori in modo costante. C’erano pure degli accordi che proibivano di introdurre nelle zone di confine e nelle zone di tensione determinati armamenti. Ma americani e inglesi hanno costantemente dimostrato di cercare non il dialogo ma lo scontro. Se la Russia fosse andata di questi tempi a Cuba o in Messico lungo i muri divisori installati da Trump, possiamo immaginare le reazioni della Casa Bianca. Il presidente Putin ha esposto le sue motivazioni in modo molto chiaro. L’Occidente non ha voluto ascoltare.

OPERAZIONE MILITARE CONTRO MILITARI E NON CONTRO LA POPOLAZIONE L’attuale intervento di Putin è una operazione militare contro le milizie avversarie e non contro la popolazione. Non si tratta di una invasione ma di una operazione chirurgica contro obiettivi militari. Putin, di fronte al genocidio in atto, non poteva starsene con le mani in mano. La maggioranza della popolazione russa comprende e approva le sue scelte. L’Ucraina non è poi un altro paese, o un paese autonomo, ma è il cuore storico della nazione russa. Si parla russo. Putin non poteva continuare ad assistere inattivo l’uccisione della sua gente, l’uccisione di tanta gente civile da parte di milizie ucraine sovvenzionate con armi e con massicce risorse finanziarie dell’Occidente.

TUTTO PARTE DA UN COLPO DI STATO SOVVENZIONATO DAL GRANDE LADRONE GEORGE SOROS

C’è da chiedersi dov’erano tutti i politicanti da strapazzo, la sinistra fuxia, la UE alleata del Bilderberg, di fronte a queste tragedia nascosta e insabbiata. La cosiddetta “guerra di Putin alla Ucraina” non è cominciata oggi, ma 8 anni fa, con un colpo di stato finanziato da George Soros, e lo ha detto lui stesso alla CNN in diretta. La Russia è in possesso di prove chiare ed evidenti che intende portare alla Corte Internazionale di Giustizia di Ginevra, e ne vedremo certamente delle belle. Valdes Sepich Vaccaro.

DOCUMENTO INVIATOMI DA PIERO DEOLA – LO SCOOP DI “DER SPIEGEL” / I PATTI 1991 CON LA RUSSIA TRADITI DAGLI AMERICANI. 
OGGI PUTIN HA RAGIONE…

Quando gli accordi internazionali vengono traditi e calpestati. Quando un Paese invade “democraticamente” altre nazioni a ridosso dell’avversario di sempre. Quando poi lo stesso Paese “dimentica” le sue invasioni e invece accusa l’avversario di fare quello sporco gioco. È quanto è successo negli ultimi 30 anni e sta giungendo oggi al suo atto finale, ad uno storico redde rationem. Le gigantesche responsabilità degli Stati Uniti nella ventennale, “democratica” occupazione, via NATO, di ben 14 paesi dell’Europa orientale e poi addirittura di ex repubbliche sovietiche, stanno emergendo proprio in queste ore in cui Vladimir Putin viene massacrato dal mainstream occidentale.

LO SCOOP DI “DER SPIEGEL”

E stanno emergendo grazie al settimanale tedesco ‘Der Spiegel’ che ha messo a segno un vero scoop mondiale, scovando documenti custoditi ai ‘British National Archives’ di Londra, desecretati cinque anni fa ma fino ad oggi inediti, cioè mai pubblicati da alcun organo di informazione, in nessun paese al mondo. Li ha tenacemente cercati e trovati un politico americano, Joshua Shifrinson, il quale ha poi collaborato con Der Spiegel per la lunga inchiesta titolata “Vladimir Putin ha ragione?”, che può davvero incidere sui destini del pianeta: perché svela una realtà diplomatica e internazionale del tutto inedita, che la dice lunga sulla credibilità e affidabilità degli Stati Uniti, della NATO e degli attuali vertici UE.  Autentiche bande di pericolosi commedianti, capaci di recitare per trent’anni un copione zeppo di colossali menzogne. Ma eccoci, finalmente, ai fatti.

QUEI SUMMIT DEL 1991 

Si tratta di alcuni verbali tenuti segreti fino al 2017. Riguardano quanto successe nel corso degli incontri che si svolsero dopo il crollo del Muro di Berlino, nel 1990 e nel 1991, tra i direttori politici dei ministeri degli Esteri di quattro paesi: USA, Gran Bretagna, Francia e Germania. Alla base delle discussioni, in particolare, il processo di riunificazione delle due Germanie. Ma il summit clou si tenne il 6 marzo 1991, in quella occasione incentrato sulla sicurezza nell’Europa centrale e orientale, oltre che sui rapporti con la Russia, all’epoca guidata da Michail Gorbacev.  Ebbene, di fronte alle richieste avanzate da alcuni paesi dell’est di entrare nella NATO – Polonia in prima fila – i rappresentanti dei 4 paesi definirono “INACCETTABILI” quelle richieste. Il diplomatico tedesco occidentale Jurgen Hrobos – dettaglia ‘Der Spiegel’ nel suo ampio reportage – testualmente disse: “Abbiamo chiarito durante i negoziati 2+4 (così venivano definiti quegli incontri, ndr) che non intendiamo far avanzare l’Alleanza Atlantica oltre l’Oder. Pertanto non possiamo concedere alla Polonia o ad altre nazioni dell’Europa centrale e orientale di aderirvi”. Tale posizione, aggiunse Hrobos, era stata concordata con il cancelliere tedesco Helmuth Kohl e con il ministro degli Esteri Dietrich Genscher. Parole che non si prestano ad equivoci.

ACCORDI SEGRETI TRA USA E URSS

Ma ecco un’altra testimonianza chiave, sempre relativa a quello strategico summit di marzo ’91. Il rappresentante statunitense, Raymond Seitz, dichiarò: “Abbiamo promesso ufficialmente all’Unione Sovietica nei colloqui 2+4, così come in altri contatti bilaterali tra Washington e Mosca, che non intendiamo sfruttare sul piano strategico il ritiro delle truppe sovietiche dall’Europa centro-orientale e che la NATO non dovrà espandersi al di là dei confini della nuova Germania, né formalmente né informalmente”. Altre parole che più chiare non si può. Del resto, tali circostanze e tali dettagli sono stati sempre rammentati da Michail Gorbacev. Il quale, per fare un solo esempio, in un’intervista rilasciata il 7 maggio 2008 al ‘Daily Telegraph’ ricordò che Kohl gli aveva esplicitamente assicurato: “La NATO non si muoverà di un centimetro più ad est”. Fu non solo il cancelliere tedesco a promettergli ufficialmente e formalmente tutto ciò, ma addirittura il segretario di Stato Usa in persona, James Baker. Il quale, però, è ben presto diventato un bugiardo, o, se preferite, uno smemorato: smentì infatti quella promessa. Ma, a sua volta, Baker fu smentito da svariati diplomatici occidentali. E perfino dall’ambasciatore americano a Mosca, Jack Malok, il quale sottolineò che gli Stati Uniti avevano fornito “GARANZIE CATEGORICHE” all’Unione Sovietica sulla non espansione a est della NATO. La cover story di ‘Der Spiegel’ aggiunge altri tasselli al mosaico: ad esempio, le promesse dello stesso tenore fatte a Gorbacev e al ministro degli Esteri russo da parte di diplomatici britannici e francesi.

LE INVASIONI “DEMOCRATICHE”

Ma cosa è invece successo da allora in poi? Esattamente il contrario. Perché è iniziata la campagna imperialista di occupazione militare attraverso la NATO proprio ad est. Non un centimetro di territori occupato, ma gigantesche distese, interi paesi, una sfilza di nazioni. Appena otto anni dopo, nel 1999, è la volta della scalpitante Polonia, accompagnata da Ungheria e Repubblica Ceca, a fare trionfalmente ingresso nella famiglia NATO: e il tutto succede in un momento storico ben preciso, e molto delicato per gli equilibri geopolitici internazionali, ed europei in particolare: a breve distanza, infatti, scoppierà la guerra in Jugoslavia, con i relativi bombardamenti NATO ed il vergognoso avallo del nostro governo D’Alema. Il copione di ‘democratica occupazione’ continua cinque anni dopo, nel 2004, con l’annessione alla NATO di un bel tris di ex repubbliche sovietiche: Lituania, Lettonia ed Estonia. Il numero totale dei paesi e delle ex repubbliche finite – sempre  “democraticamente” – sotto il protettivo ombrello dell’Alleanza Atlantica, alla fine della conta, assommerà a ben 14. Portando così a compimento una vera e propria operazione di accerchiamento della Russia, un cappio sempre più stretto intorno al collo, con missili letteralmente puntati contro dai paesi ex amici o dalle care ex repubbliche. E con tanto di super laboratori segreti militari – disseminati tra le ex repubbliche – pronti a preparare il terreno per le ‘biologic wars’, come la Voce ha ampiamente documentato nelle settimane scorse con tre inchieste dedicate all’Ucraina, alla Georgia e al Kazakistan. Ma si trattava e si tratta – non ne dubitiamo – di missili e laboratori sempre molto ‘democratici’, in perfetto stile clintoniano, obamiano e, ora, bideniano. Per tutti questi motivi ora Vladimir Putin sbotta: “Mosca fino ad oggi è stata imbrogliata e palesemente ingannata. È venuto il momento di dire basta”. Come dargli torto?

OLIGARCHI CORROTTI VOLUTI DAGLI USA

E a questo punto non ci resta che ripassare alcune frasi pronunciate dal capo del Cremlino, quando ha firmato le carte del Dombass, subito attaccato a testa bassa dalle potenze occidentali, of course Usa in pole position, e gli scodinzolanti alleati NATO al seguito.
“In questi anni abbiamo assistito ad una rapina occidentale del popolo ucraino”. “Nel 2018 in Ucraina si sono persi 6 milioni di posti di lavoro, il 18 per cento nel giro di un anno”. “Il crollo economico è stato perpetrato non solo in modo diretto dai paesi occidentali, ma anche localmente tramite una rete di consulenti stranieri, ong e altre organizzazioni dislocate in Ucraina”. “L’Ambasciata americana a Kiev controlla direttamente l’Agenzia Nazionale per la Prevenzione della Corruzione. Ma dove sono i risultati, dal momento che la corruzione persiste ed anzi è aumentata? Lo capiscono gli ucraini che il loro paese non è più nemmeno un protettorato, ma una colonia governata da burattini?”. “Gli occidentali stanno pompando l’Ucraina con armi di distruzione di massa”. “Negli ultimi mesi le attività dell’esercito ucraino sono state guidate da consulenti stranieri”. “L’anno scorso, con la scusa dei ‘Giochi di guerra’, i contingenti militari NATO sono stati schierati in Ucraina. L’esercito ucraino, nei fatti, è già integrato nella NATO. Ma se l’Ucraina entra ufficialmente nella NATO, ciò costituisce una minaccia diretta alla sicurezza russa”. “Le infrastrutture militari statunitensi si sono avvicinate molto alla Russia. La situazione continua a peggiorare nelle aree strategiche, così come in Romania e in Polonia, e nell’ambito del progetto americano di dispiegare sistemi difensivi anti-missile. Sappiamo tutti che i lanciatori dispiegati possono essere utilizzati per missili da crociera. Gli Stati Uniti stanno anche sviluppando sei missili standard che possono colpire nostri obiettivi”.

Nel suo lungo intervento, Putin ha sottolineato il peso sempre crescente, e soffocante, in Ucraina, delle oligarchie affaristiche che stanno massacrando l’economia e la popolazione. A questo punto, è mancato solo l’affondo finale: ossia ricordare i colossali affari messi per anni a segno da Hunter Biden, il rampollo presidenziale, in terra d’Ucraina (ma anche in Cina, per fare un altro esempio). Do you remember ‘Burisma’, la magica sigla che ha fatto incamerare miliardi di dollari nelle casse presidenziali, raccolti con la pala da Hunter sotto il vigile sguardo paterno?