domenica 4 novembre 2018

Giordano Bruno e l’addio di Sagredo



Il 17 Febbraio 1600, moriva Giordano Bruno, condannato al rogo per eresia dal Tribunale Centrale del Sant’ Uffizio, e arso vivo in Roma a campo de fiori, con la lingua cucita perché non parlasse. Giordano Bruno nell’ultimo interrogatorio rivolto alla giuria disse:
Avete forse più timore voi nel pronunciare questa sentenza che io nel subirla.

La sera del 23 maggio 1592, Giordano Bruno viene arrestato e condotto nelle carceri di S. Domenico di Castello a disposizione dell’Inquisizione. Bruno si trovava a Venezia ospite del suo “amico” Mocenigo. Costui l’aveva invitato perché gli insegnasse l’arte della memoria, ma quando Bruno, dopo due mesi, gli ha chiesto congedo per tornarsene a Francoforte per pubblicare dei libri, l’ha fatto sequestrare in casa sua dai suoi servi e l’ha denunciato per eresia.
Giordano Bruno aveva lasciato l’Italia nel 1578 anche per problemi con la giustizia ecclesiastica e aveva vissuto e lavorato in molte città europee, con frequenti problemi con le autorità religiose. Nel divulgare le sue idee rivoluzionarie contro la chiesa, aveva distrutto cardinali, certezze culturali, il geocentrismo, l’antropocentrismo e anche l’idea che Adamo sia il padre di tutti gli uomini; aveva scritto critiche radicali anche alla dottrina della Trinità, della transustanziazione, dell’anima come forma del corpo, e non ultimo, il culto dei santi e delle immagini. Scomunicato da tutte le Chiese: la romana, la calvinista e la luterana, e compromessi i rapporti con i puritani inglesi, nel 1586 era stato costretto a lasciare Parigi, e nel febbraio del 1591 viene espulso anche dal Senato di Francoforte. Bruno era in difficoltà un po’ in tutta Europa, ma l’Italia in particolare non era certo un luogo in cui potesse pensare di vivere e lavorare in tranquillità.

Perché torna in Italia? Perché viene nella tana del lupo?

Nell'angusto, buio e lungo corridoio delle carceri di Castel Sant'Angelo, si odono passi che segnano l'avvicinarsi di ospiti ai condannati prossimi all'esecuzione. Con un forte rumore di chiavi si apre la pesante porta della cella ove è rinchiuso il condannato al rogo: Giordano Bruno; è lì, steso su un rude pagliericcio, mentre i suoi occhi lucidi, si illuminano di tenerezza alla vista del suo amico Sagredo un giovane matematico.

Sagredo, mio giovane amico!" esclama Bruno. I due si abbracciano; il guardiano esce in silenzio, richiudendo dietro di sé la porta della cella.
Corri gravi rischi, figliolo. L'inquisizione non ha simpatia per chi ha simpatia per gli eretici! Maestro, non potevo non salutarvi. Il giovane nasconde a stento l'emozione di trovarsi di fronte al suo saggio amico, ormai prossimo all'esecuzione.
Sei un uomo ormai e il tuo coraggio comunque ti premierà.
Ho chiesto un permesso speciale al cardinale Bellarmino. Si è dimostrato disponibile... Forse qualcosa sta cambiando...
Si, sta cambiando", conferma Bruno. Anche grazie alla mia morte. La storia di questo mondo è segnata più dalla morte che dalla Vita. La morte suscita paura, inquietudine, domande, tanto più se è illustre. Ciò mi rende sereno, amico mio, so di compiere il mio destino.
Sagredo: Maestro, ma non temete il fuoco che brucerà le vostre carni?
Si, Sagredo, ho paura; il mio corpo ha paura, ma io so che non morirò. Quando il mio corpo fisico morirà, io sarò lì; vedrò cadere il mio corpo, vedrò i volti trionfanti, attoniti e sgomenti dei miei persecutori...

Malgrado le parole del maestro, il volto del giovane è triste e sconsolato: Se io non vi avessi avvertito dell'arresto di vostra figlia e della vostra amata, voi non sareste tornato a Venezia! afferma, con rammarico.
Sarei tornato comunque, prima o poi. Si, la loro morte fu un segnale per me, rispose Bruno. Quanto teneramente e voluttuosamente ho amato quella donna... L'amore, Sagredo, è la forza più grande della Natura. E’ Vita, fusione dei corpi degli amanti. Avvicinarmi a lei significava, sentire l'infinita dolcezza di Casa, del vero mondo, la dolce tenerezza che solo una donna intelligente e profonda sa dare.
Quanta illusione, quanta ignoranza... L'uomo non è cattivo, Sagredo, è solo infelice; è la sua piccola mente la causa della sua infelicità. Si, Sagredo, sapevo che erano state prese e anche della loro condanna. La tua è stata solo una triste conferma.
Quando il mio corpo brucerà, io sarò libero Sagredo, libero di ricongiungermi a loro, abbracciarle ... Non ti crucciare, amico mio. Questo era il nostro destino; destino comune a tutti coloro che cercano la verità. Verità bandita da un mondo che si regge sulla menzogna. Verrà un giorno, Sagredo, che l'uomo si risveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza: purtroppo, ad una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo. L'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.

Maestro, ma perché questo destino crudele? Chi può aver voluto tutto questo?

Io stesso, Sagredo, ben prima di nascere in questa dimensione. La morte ignea del corpo fisico è una purificazione profonda, è il battesimo del fuoco. In tanti abbiamo scelto questa morte, non solo come esempio ad un'umanità ottusa, meschina e crudele, ma anche per adempiere il compito che la Vita ci ha assegnato e che abbiamo accettato di buon grado, e cioè, per Amore! In fondo, anche se in modo inconsapevole, la Chiesa sta compiendo la nostra volontà.

Sagredo: Ma allora, il cardinale Bellarmino esegue la nostra volontà?

Il cardinale Bellarmino ora esegue la volontà della Chiesa, volta a conservare il potere; esegue però anche la Volontà vera, quella di una morte illustre che lasci traccia nella storia. Anche gli uomini di chiesa sono parte dell'Uno. La mia morte servirà per mostrare il vero potere, quello occulto, che si muove dietro tutte le chiese e tutti i poteri del mondo. In questo mondo illusorio, ove menzogna, bontà ipocrita e paura dominano; una morte illustre è più efficace di un'intera vita. Le umane genti la ricordano. L'uomo che infligge morte è colui che più la teme; è un paradosso, ma chi procura la morte, cerca disperatamente di comprenderla.

Sagredo: Il cardinale Bellarmino quindi, anche lui, è alla ricerca di Dio?

Certo, anche Bellarmino è un fratello … Risponde Bruno.

Maestro, ma perché tutto questo, perché tutta questa sofferenza, queste atrocità, ingiustizie, dolori: fratelli che uccidono loro fratelli? Come può Bellarmino firmare ad animo leggero la sentenza della vostra morte?
Non lo ha fatto ad animo leggero, Sagredo. È stata per lui una decisione sofferta e penosa, ma non poteva fare altrimenti; avrebbe dovuto rinunciare all'abito che porta e ai credi che predica. Egli non ha coscienza, non sente l'unità dell'infinito universo, non sa che la sua azione di oggi avrà per lui una reazione, in altra sua vita futura; questo vale anche per me e tutti coloro che hanno cercato invano di risvegliare l'umanità dall'inganno. La terra è una dura scuola. Ogni opera lascia una traccia, perché la giustizia vera esiste, figliuolo, anche se in questo mondo non appare.
La giustizia vera vuole la vostra morte? - Sagredo è tanto incredulo quanto ammirato della saggezza del suo maestro.

La vogliamo noi stessi, Sagredo, non i nostri corpi transeunti, ma i veri Esseri immortali che siamo. Che ci piaccia o no, siamo noi la causa di noi stessi. L'Essere non teme la morte, perché sa bene che non esiste. Nascendo in questo mondo, cadiamo nell'illusione dei sensi; crediamo a ciò che appare. Ignoriamo che siamo ciechi e sordi. Allora ci assale la paura e dimentichiamo che siamo divini, che possiamo modificare il corso degli eventi. Siamo figli dell'unico vero “sole” che illumina i mondi. Il dolore e la sofferenza non c'erano all'inizio della storia, che conservava ancora memoria delle gloriose ed immortali origini. Un giorno non lontano, una nuova era giungerà finalmente sulla Terra. La morte non esiste. La miseria, il dolore e le sue tante tragedie, sono il frutto della paura e dell'ignoranza di ciò che è la vera realtà.

Ma quanto tempo ancora sarà necessario? Chiede Sagredo angosciato.
Il tempo anche dipende da noi, Sagredo. Il tempo è l'intervallo tra il concepimento di un'idea e la sua manifestazione. L'umanità ha concepito il germe dell'utopia e la gestazione procede verso il suo compimento. Gli Esseri divini vegliano sulla gestazione della terra e alcuni nascono qui per aiutare gli umani a comprendere che la trasformazione dipende anche dal loro risveglio.
Anche voi, maestro, siete sceso qui per questo scopo?
Anch'io Sagredo, ma non sono il solo. C'è un folto gruppo di Esseri che sono scesi più volte nel corso della storia. Nomi noti, ma anche gente nata in umile case, per finire sul patibolo perché come me, sentivano una diversa realtà di infiniti mondi.
Giordano è commosso al ricordo dei tanti che l'hanno preceduto sulla via del patibolo.
Sagredo è profondamente colpito; è divenuto partecipe di una verità finora a lui sconosciuta. Giordano continua: Questa morte, è il battesimo del fuoco che serve a trasmutare il corpo fisico e a manifestare i veri Esseri. La loro rivelazione ormai è inevitabile. Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di aver vinto.

Rumori di fondo fanno intendere che la visita deve volgere al termine. Il respiro di Sagredo si fa affannoso.
Maestro, come posso ritrovarvi? Guarda dentro di te, Sagredo, ascolta la tua voce interiore e ricorda che l'unico vero maestro è l'Essere che sussurra al tuo interno. Ascoltala: è la verità ed è dentro di te. Sei divino, non lo dimenticare mai.

La porta della cella si apre e compare il guardiano; è il volto di un uomo apparentemente duro, ma che ha anche timore reverenziale di Bruno, di cui si trova ad essere suo malgrado il carceriere. Non pronuncia alcuna parola ed attende con rispetto che il visitatore si allontani da Bruno.
Giordano e Sagredo si alzano e si abbracciano, entrambi commossi.
Non ci stiamo separando Sagredo, aggiunse Bruno: la separazione non esiste.
PROLOGO de "La futura scienza di Giordano Bruno" di Giuliana Conforto.

P.S.
Convinto di conoscere abbastanza il pensiero di Giordano Bruno per aver letto, molto dei suoi scritti, ma soprattutto per quanto ho creduto di cogliere tra le righe, e dei significati della sua scelta di morire sul rogo pur avendo la possibilità di salvarsi, ho eliminato alcune parti che esaltavano con frasi mielate il racconto dell’incontro con Sagredo, perché convinto che fossero estranee alla natura di entrambi.

17 commenti:

  1. Ancora con la tua convinzione di voler fare il brutto e il cattivo tempo? Eppur io ho colto in te dei veri abbracci.
    Che n'è stata di una tua vita di studi se poi bastava tirare giù dal cielo un angelo che ti raccontasse tutto?
    Non so perché ma quando si parla di Giordano Bruno mi viene in mente Tommaso d'Aquino. Entrambe vite sprecate? Quando ci si amo conosciuti di Matrix e di elohim si percepiva a pena.
    Ora è dappertutto e il potere continua ad essere peggiore di prima e questi svegliati dove sono?
    I GILET gialli DEI cugini GIA'cubini fuori di testa come i ns. M5S?
    Nulla di nuovo sotto il solo carissimo mio amico virtuale.

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  2. Mai pensato di fare o disfare. Nella mia esperienza in questa vita ho sempre seguito un onda non di questo mondo, e continuo a farlo. Forse è in quell’onda che hai visto quei veri abbracci.
    Ma, non capisco l’accostamento di Tommaso D’Aquino con Giordano Bruno. Tommaso era tutto “casa e chiesa” diversamente da Bruno, che mise in discussione le fondamenta della chiesa cattolica, e come sai le costò caro.
    Hai ragione, ora si parla tanto ma nella sostanza non è cambiato nulla. Anzi sembra che tutto peggiori. Riguardo i morti, continuano ad essere morti, e quelli che si credono in vita fanno fatica a respirare. Ma se ricordi, io ho sempre sostenuto che solo i savi, vedono oltre le illusioni di questa vita. I 5S, sono figli di questo tempo, anche se per un momento, ho creduto che fossero diversi ...
    Ricambio il caro amico virtuale.

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  3. L'accostamento dei due ricercatori è per la questione che alla fine entrambi sono morti senza conoscere la VERITA'. Quella VERITA' che forse i nostri avi ignoranti in cose del Cielo hanno capito chi è il vero Dio di questo mondo con cui è necessario scendere a patti.
    Anche Biglino passerà ma la Chiesa continuerà la sua trasformazione.
    Soraya è sparita dal V/V/V/?

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    1. Sicuramente Tommaso è morto senza conoscere la verità, ma per quanto riguarda Giordano Bruno, penso che ti è sfuggito qualcosa. Giordano Bruno è morto perché ha scelto di morire, dato che sapeva esattamente dove era diretto. Tanto è vero che la chiesa, gli offrì una scappatoia per salvarsi ma Lui, preferì il rogo piuttosto che ritrattare. Dunque mi sembra ovvio che nessuno è tanto stupido da rinunciare alla vita per orgoglio. Quindi se rifiutò la vita, è perché conosceva la verità.
      Scendere a patti con il tuo dio che secondo le mie conoscenze altro non è che un feroce capo alieno, non è nella mia natura. Io non scendo a patti con nessuno, perché come Giordano Bruno (modestia a parte) so esattamente chi sono, chi è Lui, e dove andrò alla fine di questa vita.
      Biglino, non fa nulla di strano. Almeno secondo gli studiosi biblici ebrei, dato che sono perfettamente consci che Biglino non fa altro che copiare quanto riportato dalla vera Bibbia. E cioè quella ebraica che piuttosto che di dio parla di alieni, ed è custodita gelosamente dai rabbini. La chiesa si comporta come se la vera Bibbia non esistesse, perché li metterebbe in una grande difficoltà, tenuto conto, che il contenuto è totalmente diverso dalla bibbia fatta su misura dal Vaticano per mantenere il loro potere sull'umanità in nome di un dio che in realtà tenuto conto della condizione umana, altro non è che un malvagio demone alieno.
      Soraya in verità, non è mai esistita perché era una finzione, poiché ciò che esiste davvero non muore mai… Difatti, noi siamo ancora qui.
      Pace e bene.

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  4. Constato che non sei cambiato per nulla. Tommaso abiurò tutto quello che aveva scritto e pertanto è entrato nella stessa dimensione di Bruno.
    Ora in questa dimensione OLTRE le PORTE TEMPORALI di questo mondo fanno parte anche quegli alieni biblici?
    Anche tu?
    Perché Bruno voltò la faccia quando gli mostrarono il crocifisso?
    Non mi dire che Gesù non conosceva la VERITA' e non accolse e scelse la morte!
    Lo sai che io sono qui solo per controllare che non ti contraddici!

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    1. Neppure tu sei cambiato di una virgola. Sei il solito mistificatore. Tommaso D'Aquino e Giordano Bruno, non hanno nulla in comune. Secondo non è assolutamente vero che sconfessò quanto precedentemente predicato o scritto, tanto è vero che sul letto di morte, dichiarò di affidare tutto se stesso al giudizio della chiesa. Inoltre trovo ovvio che ogni forma di vita di questo pianeta, alieni compreso sono parte dell'altra dimensione, anche se in modo diverso. E come in questa dimensione, troveremo entrambi gli stessi padroni. Ma questo non sposta di una virgola che il tuo dio è solo una favola inventata per rassicurare le menti più debole; quelle menti che non possiedono abbastanza per esistere con le loro sole forze.
      Infine, Giordano Bruno, voltò la faccia, per significare che non riconosceva in lui la divinità proclamata dalla chiesa.
      Riguardo che io mi contraddico, è una tua furbizia
      per non rispondere in modo concreto alle mie osservazioni. Trincerarsi dietro dio, rinnegando la ragione, non porta da nessuna parte.
      Pace e bene.

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  5. Sei tu che stai ERGOmentando. Anche per me Dio è un MEtODO per vagliare le ANIME.
    Tu pensi che la CHIeSA non Sa quello che tu sai?
    Io vi provoco per COMPAR ARE quello che sapete inconFRONTO a quello I OSO.

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  6. Mai pensato che la chiesa non sa quello che io so. Piuttosto penso che la chiesa sappia molto. Ma quello che io so basta e avanza per questo mondo. Riguardo il pretesto della provocazione per giustificare i tuoi "giri di parole" per quello che mi riguarda regge poco. Ma se va bene per te, va bene anche per me...

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    1. Mi hai aiutato molto a superare quel limite del non risentimento dopo il subire gli insulti. Ti sento meno rimproveratore, quasi rassegnato, spero sereno.
      Alla prossima mio amico nemico virtuale.

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  7. Alla prossima, ma io non sono tuo nemico, semmai il contrario.

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    1. Lo riscrivo meglio:
      Alla prossima mio amico "nemico virtuale".

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    1. ORA si che mi sento sollevato dopo aver a.C.cUSATO mia MATER per poTER essere pronto per il paTER.
      Senza di te non ci sarei riUSCITO.

      Ti ho dedicato un POSTo dame'.

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  9. Ti ringrazio.
    Ho lasciato un commento sul tuo blog.

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    1. C'è pure un errore di un "con" al POSTo del "NON" ... condivido del tutto.
      Comunque non è tua la fonte visto che tu stesso menzioni la fonte.
      E non ti limiti nemmeno, arrivando anche a dire che sei convinto di conoscere abbastanza il pensiero di Giordano Bruno, a tal punto di arrivare ad eliminare alcune parti che esaltavano, con frasi mielate, il racconto dell’incontro con Sagredo. Sei così sicuro che fossero estranee alla natura di entrambi?
      Se tu hai studiato una intera vita alla ricerca della VERITA', io l'ho (sg)AMATA tramite le SUE CONTRADDIZIONI che non la scalfiscono, ma danno la possibilità di gestirla.

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  10. Perchè dovrei limitarmi? Evidentemente sono davvero sicuro di me. Ho tolto quelle frasi smielate perchè non sono di Giordano Bruno, e aggiungo che non tutto posso scrivere su questo forum. Ma quello che posso dirti è che le mie fonti su Giordano Bruno e tanto altro ancora, vanno ben Oltre ...

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    1. Su Giordano Bruno sicuramente ne sai di più di me, ma non pensare che Giordano Bruno o Martin Lutero hanno saputo molto di più di noi sulla MATRE X.

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