mercoledì 22 aprile 2015

Barbarie Migranti e TTIP Stop


L’articolo di Giulietto Chiesa che trovate al seguente link:
http://it.sputniknews.com/italia/20150420/282098.html#ixzz3Y25eEAka

con tutto il rispetto per il grande Giulietto, si limita ad una breve riflessione senza arrivare come si dovrebbe alla radice delle ragioni del dramma dei migranti e di noi cittadini italiani con la disoccupazione, la precarietà, la miseria, e soprattutto la distruzione della speranza di immaginare un futuro accettabile …. un futuro, senza molte pretese per i nostri ragazzi, come recitava l’indimenticabile Nino Manfredi ….. “tanto per campà.”
Questi satanisti, in un decennio, con l’euro, ci hanno portato indietro di circa 60 anni. Se questa è la democrazia che gli USA vogliono imporre al mondo, allora io preferisco Hitle, piuttosto che questi satanisti senza onore e rispetto per la propria gente e dei popoli che pretendono di governare. In virtù di questo, i giornalisti, devono smetterla di comportarsi da servi del potere per garantirsi una vita serena e soddisfacente sulla pelle di milioni di persone, incominciando a raccontare la verità, ritornando ad informare le popolazioni di come stanno esattamente le cose…. Per esempio, la vera ragione delle ultime guerre, compresa quella del Donbass in Ucraina dell’est, di cui i cronisti fingono che non esiste. Ritrovare l’onore, la dignità e il coraggio, di raccontare alle popolazioni, in quali mani siamo andati a finire anche con il loro aiuto.

Pensate a che livelli è arrivata l’ipocrisia e la menzogna da parte di coloro che sono stati gli artefici principale del massiccio esodo migratorio che si riversa sulle nostre coste perché il loro paese è stato distrutto, saccheggiato, ridotto in cenere con il pretesto di portare la democrazia, mentre hanno portato solo morte e distruzione? E la cosa peggiore, è che lo hanno fatto con i nostri soldi, il nostro duro lavoro, dal momento che la NATO ci costa circa * 70 milioni di euro al giorno. Con quella stessa cifra potremmo risolvere tutti i nostri problemi. Invece li usano per massacrare popolazioni innocente ed inerme, che per la disperazione si riversa sulle nostre coste. Se ci pensate è una cosa davvero demenziale. E come se ci punissimo due volte… una vera follia.

Il presidente Obama, l’artefice principale di tale immane tragedia, ha avuto il coraggio di affermare che per risolvere il problema dei migranti, occorre stabilizzare la Libia.

La Libia, come l’Iraq, erano paesi stabili e sicuri perché governati da Grandi statisti, quali erano Saddam e Gheddafi. (Statisti che finchè si comportavano come devoti servi, erano apprezzati e riforniti di armi. Quando hanno deciso di smettere di essere servi, li abbiamo trasformati in dittatori, sterminatori, e pericolosi per il mondo… sic.) Statisti che erano capaci di tenere insieme tutte le fazioni e le tribù contrapposte. Le stesse che ora si scannano tra di loro con le armi che noi vendiamo. Questi paesi erano sotto controllo e governati da persone che sapevano come trattare con le tribù e le fazioni religiose. Fino al giorno in cui gli USA e i loro stupidi alleati, sono intervenuti per distruggerli. la Libia in particolare perché era diventata troppo indipendente dalla politica americana e soprattutto dal dollaro. E non ultimo perché erano nostri amici ….. soprattutto la Libia. Un partner commerciale di estrema importanza, che significava occupazione e energia a buon mercato.

Se non fosse stato per la Russia, oggi la Siria e l’Iran avrebbero fatta la stessa fine, così di migranti ne avremmo avuto il doppio. Quindi grazie RUSSIA…. per me, e la stragrande maggioranza dei popoli della terra, guida morale e spirituale del pianeta.

Per fermare il massiccio flusso migratorio verso le nostre coste, abbiamo una sola possibilità: aiutare quella povera gente a cui abbiamo portato via tutto, negando in questo modo la possibilità di una vita dignitosa.
Per aiutarla, dobbiamo ricostruire il loro paese e la loro economia. Quindi basta con le menzogne e l’ipocrisia dei capi di stato di tutta l’Europa e degli USA; basta minacciare interventi militari contro quella povera gente a cui abbiamo negato anche la speranza, con il pretesto di portare la democrazia perché alla luce dei fatti, non ci crede più nessuno, perché quando si vuole portare veramente la democrazia, non si bombardano i civili e si distruggono le strutture produttive, le case dei cittadini con l a gente dentro e persino gli ospedali, come invece è stato fatto. Smettiamolo con i massacri, come quello che si sta consumando nello Yemen proprio in questi giorni, con gli stessi attori che hanno distrutto la Libia, l’Iraq e la Siria, se non vogliamo che anche la popolazione dello Yemen trovi riparo sulle nostre coste per sfuggire alla guerra che noi abbiamo portato nelle loro vite.

Smettiamola con le menzogne, e di andare a prendere ordini dagli USA come ha fatto il nostro “grande statista” Renzi …. servo dei poteri forti e della troika, perché gli USA sotto sotto, lavorano per affamare e distruggere l’Europa… l’Italia prima di tutto per i suoi legami con i popoli del mediterraneo e con la Russia.

Smettiamola di farci del male e pensiamo al benessere del nostro popolo. L’Italia deve ritornare ad essere uno stato sovrano con una propria moneta …. solo in questo modo potremo ridiventare cittadini facente parte di uno stato di diritto. Attualmente siamo sudditi, asserviti al liberismo satanico degli USA. E finchè siamo in tempo battiamoci per fermare il trattato transatlantico con gli USA, perché se sarà firmato per il popolo europeo sarà la fine perché la vita umana varrà meno di una cassetta di frutta. In un solo colpo saranno cancellati tutti i diritti sindacali, e il controllo della qualità delle merci. Non più controlli sulla produzione e certificazioni doganali che attesti la qualità delle merci. Rifiutiamo di farci avvelenare dal cibo spazzatura che producono negli USA, tipo Mcdonald, mentre l’elitè si alimenta con generi alimentari prodotti in aziende di famiglia.Come per esempio fa il nostro amato Berlusconi, e compagnia, di destra, di sinistra, e di centro, e al popolo la spazzatura!

Il trattato TTIP – (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti) che riguarda tutti i cittadini europei, è segregato. Segregato allo stesso modo in cui fu segregato l’accordo sull’introduzione dell’euro. A parte le menzogne che ci raccontavano sui giornali e nelle tv. Dato che nessuno spiegò ai cittadini cosa sarebbe diventato effettivamente l’Europa. Anche in questo caso, nessuno conosce ufficialmente quali diritti, controlli sanitari e commerciali saranno cancellati con il trattato TTIP. La stampa non può assistere alle riunioni perché si tengono a porte chiuse. E chi cerca informazioni in merito rischia di essere allontanato con la forza. Prendono decisioni che riguardano la nostra vita, e la nostra salute, e ci negano il diritto di conoscere le regole.

Mi chiedo che fine hanno fatto tutte le speranze e le promesse di democrazia del dopo guerra. Quelle stesse speranze di democrazia di un mondo più giusto e umano, per cui sono morte decine di milioni di persone? – Possibile che sia finito tutto nel cesso?

Fermiamo questa barbarie, altrimenti sarà esattamente quello che meritiamo……

* http://ilmanifesto.info/la-nato-ci-costa-70-milioni-di-euro-al-giorno/

sabato 4 aprile 2015

IL RITO TRIBALE DELLA PASQUA


Nella forma tradizionale che caratterizza la religiosità cristiana la Pasqua rappresenta l’evento cardine. Ad essa, infatti, sono correlate le maggiori e più importanti aspettative della fede espresse dal “kérigma”, per quanto attiene alla salvezza eterna: Gesù, il Messia, è venuto sulla Terra, ha patito, è morto ed è risorto. Pur celebrando l’evento straordinario della risurrezione, la Pasqua non può, tuttavia, essere disgiunta dall’orizzonte sacrificale, il quale, nel rito cattolico, assume un significato preponderante, in special modo all’atto della consacrazione eucaristica, nella quale vengono offerti al Padre, in segno di espiazione, il corpo e il sangue del Figlio ucciso sull’altare della croce.
Il carattere sanguinario di tale ritualità non sfuggì ai commentatori romani, i quali sulla scorta delle testimonianze raccolte riguardo le pratiche segrete dei primi cristiani, affermarono che questi ultimi non esitassero a sacrificare anche bambini e neonati, per poi cibarsi delle loro carni in un pasto di comune affratellamento.
La Pasqua, insomma, è un sacrificio cruento in cui la vittima, assunta una funzione apotropaica, viene immolata per la salvezza dei credenti officianti il rito.

Ciò detto, rimane da stabilire quale funzione rivesta, in tale contesto, l’immagine dell’agnello. Esso, in alternativa al capro o al montone, rappresenta l’animale prediletto per l’olocausto. In una società seminomade, dedita soprattutto alla pastorizia, come appare essere quella descritta nei testi veterotestamentari, tali quadrupedi costituivano la principale fonte di sostentamento. L’analogia tra essere umano e agnello, o capro, risulta in tutta evidenza nel celebre episodio legato al sacrificio di Isacco. Qui Jehowa ordina ad Abramo di eseguire un sacrificio umano, ovvero di immolare il figlio primogenito sul monte a lui consacrato, tuttavia, nel momento cruciale, il bambino viene sostituito con un montone.
Un altro esempio è offerto dall’antica tradizione legata alla festa dello Yom Kippur, anch’essa di estrazione ebraica. In tale ricorrenza, almeno fino al 70 d.C., anno della distruzione del secondo tempio di Gerusalemme, un agnello senza macchia o imperfezione veniva scelto per essere sacrificato. Su di esso la comunità riversava simbolicamente tutti i peccati commessi nell’intero anno. L’animale veniva portato fuori dalla città e lasciato morire di stenti nel deserto, oppure precipitato da una rupe, da qui il termine “capro espiatorio” (è interessante notare, come nei tempi più remoti, la divinità a cui veniva dedicato tale cerimoniale non era affatto il dio “ufficiale” dell’ebraismo, ma un demone del deserto, probabilmente di origine babilonese, chiamato Azazel). L’avvento del credo cristiano operò un significativo cambiamento per quanto concerne la scelta dell’oggetto sacrificale, riportando in auge il valore irrinunciabile dell’immolazione umana. L’agnello immolato per scontare i peccati del mondo è il Cristo, Figlio del medesimo Dio a cui si chiede umilmente perdono. L’umanità non avrebbe potuto salvarsi se questi non si fosse fatto egli stesso peccato, morendo sulla croce del disprezzo e dell’ignominia. La sostituzione con l’animale non è più sufficiente, le garanzie offerte da un quadrupede si rivelano inadeguate per un fine così grande, occorre, quindi, che la vittima immolata non sia solamente un uomo, ma possieda una natura superiore e divina. La teologia cristiana si spinge ancora più in là nella paradossale esaltazione del valore espiatorio del sacrificio: nell’interpretazione dell’ex fariseo Paolo, per rimediare alla colpa originaria causata dalla trasgressione di Adamo ed Eva, l’umanità doveva macchiarsi di un crimine ben più grave rispetto alla semplice sottrazione del frutto proibito: la crocifissione e il rinnegamento del proprio stesso salvatore. Ciò equivale a dire che, sulla base del medesimo principio logico, a un ladro può essere revocata la condanna per furto, a patto che stermini tutti gli inquilini della casa in cui ha rubato.

Non è mia intenzione scatenare conflitti o polemiche, né, tanto meno, perorare la causa dell’ateismo materialistico. Ho nutrito, al contrario, l’esclusivo desiderio di porre all’attenzione del lettore alcuni inconfutabili elementi di riflessione critica, facendo notare come dietro l’accomodante paravento di un generico trascendentalismo, si celino doppifondi assai oscuri, zone d’ombra appartenenti ad un atavismo tribale e sanguinario che nulla hanno a che vedere con una matura e consapevole coscienza spirituale. La differenza fra tradizione giudaico-cristiana e dottrina orfico-pitagorica sta proprio in questo: mentre la prima celebra l’immolazione truculenta del proprio dio e ne fa la conditio sine qua nell’ottenimento della vita eterna, la seconda pone fine ad ogni sacrificio umano e animale, facendo di Orfeo quel modello di Uomo alternativo che molto presto ci rammaricheremo di non aver seguito.

Claudio Riboldi.