lunedì 21 novembre 2011

Uscire dal Corpo


Uscire dal corpo

Un notevole numero di persone di ogni ceto sociale, sotto anestesia durante l’intervento chirurgico hanno raccontato di aver vissuto esperienze fuori dal corpo. La scienza come sempre in questi casi è scettica, o finge di esserlo, dichiarando che il fenomeno è provocato dagli effetti dell’anestesia. Secondo me più che una spiegazione è un modo di eludere il problema, e non certo perché lo negano, ma perché le implicazioni di tale riconoscimento, rivoluzionerebbe l’intero assetto esistenziale e di potere sul nostro pianeta, facendo trovare l’umanità per la prima volta di fronte a se stessa, in modo assoluto; costringendola a guardarsi dentro come non mai, e all’esterno, di quella realtà disumana e caotica che hanno costruito con l’egoismo, l’indifferenza, e l’ignoranza. 

Porre la propria coscienza al cospetto della propria anima, mettendo finalmente fine al millenario dubbio della sua esistenza. Costringendo in questo modo l’intera umanità a prendere coscienza, e a porre fine all’ambiguità di credere che fino a quando non si avrà la certezza di essere anima, è consentito anche il peggiore dei crimini tanto chi può dire in assoluto che il male è davvero male e il bene davvero bene. In fondo le due cose coesistano da sempre.

Tali concetti,  servono solo a deresponsabilizzare i propri comportamenti, in nome di una forma di pensiero semplicistica e opportunista. Diversamente, riconoscendo, la possibilità delle esperienze fuori dal corpo, diventa implicito il riconoscimento dell’esistenza dell’anima, e quindi della separazione netta tra ciò che è il bene, (l’amore, la condivisione ecc.) e ciò che è il male. Quindi l’odio, l’indifferenza, l’egoismo, la sete di potere e di possesso. Nessuno potrà più giustificarsi, o cercare scappatoie ai propri comportamenti, poiché se esiste l’anima, esiste anche un altrove … un mondo opposto al mondo fisico. Questo implica che in qualche modo dovremmo rendere conto a qualcuno, o, a qualcosa, fosse anche solo a noi stessi (“alla legge del Karma”). In fondo se ci pensate ogni cosa intorno a noi e nell’universo, possiede il proprio opposto. Allo stesso modo, l’anima è l’opposto del corpo fisico, così come il bene è opposto al male. E in virtù degli opposti, va da se che le due realtà non possono coesistere in assoluto, come invece credono, per ignoranza, opportunismo e mancanza di fede, la quasi totalità degli umani. Convinti, anche per convenienza, che il male è una componente essenziale del bene, poiché credono che l’uno non può esistere senza l’altro. Contrariamente il male è il bene, sono due dimensioni opposte che non potranno mai incontrarsi perché in antitesi.

Le prove che è possibile uscire dal corpo, esistono e sono talmente tante da non poter essere ignorate. Difatti non sono pochi i ricercatori indipendenti che studiano tale fenomeno, scritto libri, e documentato centinaia di casi, in cui i pazienti sotto anestesia, hanno raccontato particolari tali, che potevano conoscere solo se effettivamente presenti in sala operatoria, o in luoghi adiacenti come per esempio la strada.
Questi sono fatti che nessuno può confutare in buona fede, o fornendo spiegazioni assurde, quale allucinazioni, o effetto dell’anestesia, dato che il paziente, sotto anestesia, non può sapere cosa avviene durante l’intervento chirurgico. E il cervello è noto che non può elaborare informazioni di vita reale, se è addormentato. Questo implica che se le persone raccontano di aver visto fasi e particolari dell’intervento, possono averlo fatto solo se effettivamente l'anima si è distaccata dal corpo fisico. Ma prova anche che l’anima, la coscienza possono distaccarsi dal corpo, senza che il corpo avverta il distacco, dato che il corpo, provato dell'anima è un semplice involucro. Difatti alcuni studiosi con un mirabile esperimento, hanno dimostrato che si può perdere il contatto con il proprio corpo, fino a perdere la cognizione dell’esatta posizione nello spazio. Tutto questo secondo le mie esperienze dimostra che solo l’anima, possiede coscienza del proprio essere, in quanto UNO in assoluto. Diversamente dal cervello che riesce a sentire l’intero corpo solo se tutte le parti comunicano tra loro.

E' quasi certo, che durante l’arco della propria vita, quasi tutti sperimentano l’uscita fuori dal corpo, anche se non sono in grado di rendersene conto perché non conoscendo, o non credendo in tale fenomeno, pensano di aver sognato. Personalmente, ho vissuto tale esperienza almeno due volte. La prima volta avevo solo 25 anni, e fu il periodo in cui scoprii per puro caso, la possibilità di avere le visioni. Ricordo che per anni, alle visioni dedicavo gran parte della notte e ogni momento libero della giornata. Non riuscivo a distaccarmi da ciò che per me, equivaleva alla scoperta di un mondo parallelo, come se vivessi due vite. E ora a distanza di tanti anni, posso dire di non aver alcun dubbio in merito.

Mi trovavo nella mia stanza a fare l'esercizio per stimolare le visioni, quando improvvisamente, mi trovai fuori dal corpo a vagare nella stanza incapace di capire cosa stesse accadendo. Fermo di fronte al letto in cui mi vedevo disteso con gli occhi chiusi. Vidi il mio corpo, girando intorno al tavolo per avvicinarmi, con l’intenzione di osservarmi da vicino. Ma nello stesso istante,  tutto finì, perché fui interrotto da un rumore proveniente dalla cucina.

La seconda volta è capitato venerdì scorso. E devo dire che è stato molto più intenso perché è durato alcuni minuti. Ero disteso sul letto a rilassarmi. Facevo il solito esercizio per le visioni. L’unica luce che filtrava nella stanza, veniva dal lampione della strada. Quindi la stanza era semibuia. Lo stato di abbandono era molto profondo, la coscienza era già immersa in quel soffice lago vellutato ai confini di due diverse realtà. Improvvisamente di fronte a me, ai piedi del letto, sospeso a mezz’aria ho visto un busto di donna che si confondeva con il buio. E man mano che quella figura si dissolveva, sentivo di uscire dal corpo attratto come un magnete da quella evanescente forma, con le mani tese verso di lei, come per aggrapparmi, fino a dilatarmi del tutto, e compiere un veloce balzo in avanti, allo stesso modo di un tappo di bottiglia espulso dalla pressione del gas. (Scusate se il paragone è banale ma in questo momento mi sembra il più appropriato). Spinto fuori dal corpo mi sono trovato immediatamente nello spazio. Vi assicuro che non sognavo. Ero cosciente di trovarmi nello spazio a percorrere velocemente il buio della notte, senza avvertire minimamente la pressione del vento sul viso … ma incredibilmente percepivo ciò che avveniva nel salone accanto, alla stanza dove giaceva il mio corpo, come se la coscienza fosse in grado di proiettare una parte di se….. facendomi essere contemporaneamente in due luoghi diversi.

Questa cosa davvero non so spiegarmela. Ma io ero cosciente di spostarmi nello spazio, provando sensazioni mai immaginate prima, anche se il cielo non era lo stesso che conoscevo. Nel senso che il cielo era come curvato e avevo la sensazione di attraversarlo a strati, come veli sovrapposti, con puntini lievemente luminosi,  appena percepibili dall’occhio. Sapevo dove dirigermi, dove ero diretto per averlo deciso pochi momenti prima.

Ero cosciente di quello che stava accadendo. Sapevo di essere uscito fuori dal corpo perché provavo l’ebbrezza di muovermi a mia volontà. Nel senso che se pensavo di voler andare più veloce, la velocità aumentava. Stranamente non percepivo il corpo, pur percependo me stesso, in quanto essere, anche se con una forma appena abbozzata a quella umana, ma non della stessa densità del corpo fisico. Pensavo al luogo che avrei raggiunto da li a poco. A quell’idea provavo una sensazione fantastica, perché immaginavo lo stupore. Poi improvvisamente quell’inopportuno rumore infernale del camion della nettezza urbana per svuotare i cassonetti. Quel rumore fu più che sufficiente a riportarmi nel mio corpo. Ero arrabbiato perché ero stato riportato indietro.

Ho cercato di rientrare in quello stato, per tutta la notte, ma senza riuscirci. Penso che questi fenomeni, sono spontanei, allo stesso modo dei fenomeni paranormali. E’ quello che penso, in questo momento, almeno fino a prova contraria. Quello che vorrei dire, è che pur provandoci più volte, non sono mai riuscito ad uscire dal corpo. Convincendomi,  che era davvero un’impresa ardua. Allo stesso modo non ho mai cercato nessuno degli altri eventi metafisici capitatomi. La mia ricerca è rivolta soprattutto alla metafisica. Quindi gli eventi di cui sono stato testimone sono accaduti in modo spontaneo ed inaspettato. Devo dire anche che dato la presenza di quella figura che si confondeva con il buio, sono convinto, o meglio in quel momento avevo la sensazione che fosse lei a tirarmi fuori dal corpo. Perché in qualche modo mi sentivo attirato da lei, allo stesso modo in cui la polvere di metallo viene attratta da un magnete.

Segue l’esperimento scientifico della Dottoressa Bigna:

Uno studio condotto dalla Dottoressa Bigna Lenggenhager, della Scuola Politecnica Federale di Losanna, e da Henrik Ehrsson dell'University College (Londra), primo in assoluto del suo genere, sono descritti in due articoli pubblicati sulla prestigiosa rivista Science. E’ certo che se l’esperimento non avesse seguito i canoni ortodossi tanto amati dalla casta scientifica, l’esperimento, non lo avrebbero mai pubblicato.
Nell'esperimento i partecipanti hanno indossato speciali occhiali utilizzati in visioni tridimensionale attraverso i quali hanno visto, proiettata a una distanza di due metri, la propria immagine mentre la stessa era simultaneamente ripresa da una telecamera posta dietro di loro. Durante le proiezioni, la loro schiena veniva toccata diverse volte con un bastoncino, così che essi hanno potuto osservare ciò che accadeva "in diretta" sull'immagine virtuale. Quando poi ai partecipanti è stato chiesto in quale punto della stanza si trovassero, quasi tutti hanno indicato la posizione virtuale. Gran parte dei volontari, quindi ha avvertito la dissociazione dal proprio corpo. (Cioè il cervello non è stato in grado di stabilire l’esatta posizione di dove si trovasse il corpo). Questo dimostra che la coscienza non è connessa al corpo.

Secondo gli autori questo studio fornisce una possibile spiegazione scientifica del fenomeno delle esperienze fuori dal corpo, alla base del quale "potrebbe esserci una disconnessione fra i circuiti del cervello che elaborano le informazioni sensoriali, e la coscienza".
Questo esperimento, ha commentato Peter Brugger, dell'University Hospital di Zurigo, dimostra che la coordinazione degli Organi di senso e la prospettiva visuale e visione sono importanti per la sensazione di trovarsi all'interno del proprio corpo.

5 commenti:

  1. a me è successo tante volte di uscire dal corpo, le prime volte pensavo di aver sognato, poi ho avuto conferma che non era un sogno, mi è successo spesso e da quando ero bambina, in seguito ad incidenti ma anche se solo mi mettevo a pensare con più concentrazione.
    due volte sotto anestesia, qui ti racconto queste: la prima sbagliata ed entrai in una specie di coma, ma poi mi ripresi dopo l'intervento, anche se non volevo tornare perché stavo benissimo, ma non racconto ciò che ho vissuto in quei momenti perché è lunga.
    la seconda in anestesia mi sono vista, soffocavo e i medici su di me in preda al panico, io cercavo di guidarli e aiutarli/mi: pensavo ad un sogno quando mi svegliai, invece c'era stato un problema, ci ho scritto una poesia (adrenaline retourn) perché mi dissero che il buco che avevo sul petto era un'adrenalina e sul serio me ne stavo andando.
    poi la cecità che mi permette di fare cose assurde per i più, ma così normali per me.
    insomma discorso lungo, ma la devono smettere di dire che non si può uscire dal corpo, è come affermare che non esiste un'anima.
    ciao, un abbraccio laura

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  2. Cara Laura, uscire dal corpo è la prova più concreta che non siamo solo macchine biologiche. Purtroppo per scoprirlo concretamente necessita sperimentarlo in prima persona. Penso che l’umanità se è piegata su se stessa, principalmente è dovuto all’incapacità di non saper rispondere alla domanda più importante, e non tanto chi siamo, ma cosa siamo realmente.
    Anche io so di essere uscito dal corpo un consistente numero di volte, ma come tantissimi ero convinto di aver sognato, ma quelle due volte, ero eccezionalmente lucido e presente in entrambe le realtà. (Fisica e metafisica).

    Riguardo te, con le esperienze fatte nelle due diverse realtà, uscire dal corpo trovo sia naturale. So bene che vivi, esisti in entrambe le dimensioni. Questo l’ho sempre saputo, perché anche nella prima vita, eri già abbastanza per viaggiare oltre questa esistenza.
    Sarebbe bello per l’intera umanità prendere coscienza della vera natura del proprio essere, perché in questo modo, nonostante i tanti limiti, si avrebbe modo, di scoprire che anche in questo mondo, la vita potrebbe essere una grande avventura. Diversamente dalla condizione attuale, fatta prevalentemente di ignoranza, ingiustizie, schiavitù e sofferenza, perché sotto il dominio di entità malefiche.
    Un caro abbraccio.
    Marco

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  3. Mi chiamo Marco Pergolesi,potete chiedermi l'amicizia su facebook,ho 34 anni.
    Voglio raccontare la mia esperienza.
    All'età di circa 8 anni mi sono operato agli occhi,ero strabico,a Bologna.
    Mi hanno fatto l'anestesia totale facendomi respirare dei gas da una maschera e poi mi sono addormentato.
    Ad un certo punto mi sono visto dall'alto,ho visto mio padre e mia madre nel corridoio,babbo che psseggiava su e giù.Ho pensato a loro e subito li ho visti.Non mi preoccupavo minimamente del mio corpo,come se non ero io.
    Poi mi sono sentito attrarre in alto,sempre più in alto fino da vedere il tetto dell'ospedale dall'alto.
    A quel punto mi sono spaventato,non sapevo cosa stesse succedendo ed una voce mi ha detto:
    non ti preoccupare...devi fare ancora tante cose....devi ritornare giù....io ho pensato non voglio tornare, qui sto molto bene ed invece mi sono sentito attrarre dal mio corpo e poi mi sono svegliato sul lettino in ospedale.
    Le sensazioni in quello stato erano di profondo benessere.
    Avevo la sensazione di fare quello che volevo bastava pensarlo,ma,la mia cosienza era comunque quella di un bambino.
    Dopo l'operazione ho raccontato l'episodio ai miei genitori che mi hanno liquidato dicendo che erano effetti dell'anestesia e quindi non ne ho più parlato.
    Questo ricordo però me l'ho sempre portato dietro,a volte non mi fa dormire.
    All'età di 13 anni ne ho parlato con il prof. di religione che dopo avermi ascoltato non ha saputo darmi una riposta soddisfacente,poi è andato a dire ai miei genitori che dovevo fare una visita psicologica.
    Quindi non ne ho più parlato con nessuno e poi con internet ho visto che queste cose succedono anche ad altre persone.
    Negli anni ho fatto altre esperienze che ora non mi dilungo a dire....ho scoperto di fare le visualizzazioni....ora la mia domanda è questa:
    Tramite l'ipnosi regressiva posso rivivere quella esperienza?
    Vorrei rifarla con la coscienza attuale e quindi percepire migliori dettagli e per rivivere quello stato di benessere che non ho più trovato.
    Saluti.
    Marco

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  4. Come al solito si fanno considerazioni sempre terrene.
    La scienza non si scandalizza per le esperienze che coincidono attribuendo all'inezia del cervello e i fantasiosi di poter riuscire da soli.

    Ma come VELO devo dire che dovete mettervi d'accordo con il vostro custode, che per molti è un AVVERSARIO.

    E' semplice! Come in Terra così in CIELO.

    Dovete imparare ad usare il corpo come un mezzo ... da AMARE.

    Dovete essere gelosi di altir che vorrebbero guidarlo senza il vostro consenso.

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  5. Su Fb mi hanno bannato. Non è facile venire in incognito e ed è ancor più difficile parlare in codice. Visto che mi riconoscono i DeMoni di questo mondo.

    Sarai un caso che oggi è San Tommaso?
    Il DIDIMO?

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