domenica 19 febbraio 2012

Il Mondo Occulto intorno a noi


Il Mondo Occulto Intorno a noi

Da Splinder - venerdì, 01 maggio 2009 - 20:28

Mostrare la lingua fra i denti o le labbra, anche appena visibilmente, o muoverla da un lato all'altro della bocca, o delle labbra, sono fra i più diffusi segni sia di appartenenza massonica, che a volte un modo per rivendicare contemporaneamente sia l'appartenenza massonica che il possesso di capacità telepatiche, soprattutto la lettura del pensiero altrui. A sostenerlo naturalmente non sono io ma la Dott.ssa di studi storici Elena Bignami.

Nei miei studi sugli aspetti criminali dell'esoterismo massonico e nell'osservazione della società che ne è conseguita, prosegue la Bignami, ho notato come persone che si autodefiniscano esplicitamente, o attraverso una simbologia gestuale, massoni (di solito con il suddetto modo di mostrare la linguetta) facciano coincidere il possesso di capacità telepatiche con l'essere massoni: esiste, ad esempio, tutta una letteratura che spiega come in molti paesi chi abbia capacità telepatiche entri nella massoneria ai gradi più elevati senza seguire i vari passaggi iniziatici. Ciò dimostra come la telepatia sia centrale nell'esoterismo massonico.
Succede inoltre che chi abbia capacità telepatiche possa fin dall'infanzia incontrare anche in famiglia persone che lo/a indirizzino alla massoneria. Questa convinzione l'ho maturata osservando bambini e bambine che hanno alte capacità intuitive di tipo telepatico (cioè capaci di leggere il pensiero) i quali e le quali fanno già in tenera età la linguetta di appartenenza massonica ogniqualvolta dicano qualcosa che sia inerente alle loro o altrui capacità telepatiche: ad esempio voi state pensando "berretto rosso", loro vi diranno una frase contenente la parola "berretto rosso" e per sottolineare la non casualità di questo intervento faranno la linguetta, come la farebbe un adulto affiliato alla massoneria. 

Ho quindi osservato questi bambini in relazione con i propri genitori notando come la loro formazione in senso immoralista massonico (o alla morale massonica che dir si voglia) sia di tipo simbolico-gestuale e legata a banali frasi di giudizio sui valori morali e etici; ho altresì notato come in relazione con i genitori non affrontino mai esplicitamente il tema della telepatia o del massonismo, ma piuttosto come i genitori (e altri parenti e presumo per logica anche educatori esterni alla famiglia ecc.) trasmettano loro la pratica della segretezza, sia sulla telepatia che sulla massoneria.
Inoltre da questi educatori ed educatrici i due termini di "telepatia" e "massoneria" ed i loro contenuti fattuali o di valori vengono associati: evitano cioè di parlare esplicitamente sia della massoneria che della telepatia, ma sottolineano le uscite più intuitive (nel senso della telepatia) sia dei bambini e delle bambine, che le proprie, con il gesto massonico del mostrare la linguetta. Gesto che usano anche quando sia usata la parola "massoneria", o i suoi contenuti fisici o metafisici.

Così è con il senso della più assoluta omertà, che questi bambini da me osservati imparano ad associare i due termini. Va a ciò aggiunto che attraverso questa simbologia i bambini in questione assumono l'appartenenza massonica dei loro genitori, così come vengono informati (sempre non esplicitamente) dell'eventuale capacità telepatica dei genitori, o di altri parenti, o educatori ed educatrici.

Nel caso sia presente una capacità telepatica anche nell'educatore o nell'educatrice, questa viene resa nota ai bambini con il solito modo, ad esempio rivelandogli estemporaneamente loro pensieri, o loro "segreti": ad esempio il bambino o la bambina pensano "berretto azzurro" e il genitore, l'educatore ecc., ripeterà "berretto azzurro" facendo la linguetta massonica.
Questo parlando di una delle forme più blande della telepatia, cioè quella della percezione del pensiero altrui, mentre per quelle più pesanti, ad esempio la trasmissione del proprio pensiero facendo percepire alla persona ricevente addirittura la voce, si può dedurre per logica che valga la stessa segretezza e non menzione del fenomeno. Quindi sempre per logica dedurre che bambine e bambini crescano "sentendo" voci che possono appartenere anche ai loro genitori o altri parenti, ma che di questa situazione non vengano affatto informati esplicitamente, anzi piuttosto che siano fortemente inibiti nell'esplicitazione del fenomeno. 

Questa affermazione la faccio anche sulla scorta degli infiniti casi di diagnosticata schizofrenia in cui il diagnosticato accusi parenti, o persone vicine, di persecuzione nei suoi confronti; è assolutamente banale e superficiale rimandare automaticamente e in toto tali accuse al delirio di persecuzione, perché, al di là del sentire le voci, o del percepire i pensieri altrui, anche nella "normalità" delle relazioni, le relazioni umane non sono affatto sempre pacifiche, idilliache e lineari, così che le persecuzioni, inimicizie, gli odi, le violenze reciproche ecc. anche in famiglia appartengono alla normalità e non al delirio (è semmai delirante il negarlo!). Per fortuna non tutti i medici e psicologi sono così superficiali e banali!

Oltre ad associare massoneria e telepatia, questo tipo di educazione associa, sempre nella gestualità-simbolismo, una serie di valori (quindi di contenuti) al contenitore che prende il nome di massoneria e anche questa attribuzione di valori ad uno stesso insieme avviene spesso di nuovo semplicemente con il gesto del mostrare la lingua. Ad esempio: un genitore che si professi cattolico, quando faccia affermazioni di tipo anticlericale, o addirittura satanista, sottolineerà queste affermazioni facendo la linguetta così che i bambini colgano sia il nesso fra massoneria e anclericalismo, sia quello della doppia morale genitoriale (cattolica/anticlericale-satanista), inoltre gli educatori potranno in questo caso ad esempio fare comprendere ai  bambine la positività della loro affermazione anticlericali accompagnando l'affermazione con risa o altre esternazioni di allegria; oppure volendo insegnare il valore massonico della menzogna, accompagneranno bugie o incogruenze sempre con l'uso della linguetta. 

C'è anche da presumere che queste allocazioni all'insieme massonico avvengano solo all'inizio di tale educazione simbolico-gestuale e che successivamente il bambino comprenderà la posizione morale genitoriale senza bisogno di ripetere il simbolo, perché semplicemente smetterà di sorprendersi dell'incongruenza logica delle affermazioni genitoriali avendo assunto che per questo genitore o genitrice massone la logica e la morale non sono quelle ordinarie e neppure quelle dallo stesso o dalla stessa normalmente professate, ma esiste per loro una logica parallela, una doppia morale, di tipo massonico, che deve però restare segreta.

Rispetto invece ad un giudizio di maltrattamento che si potrebbe evincere da questi comportamenti genitoriali, o peggio, di altri educatori ed educatrici, la situazione è estremamente complessa, perché non si può prescindere dal fatto che la società e la scienza propongano come alternativa di massa a questa omertà di un linguaggio gestuale e simbolico soltanto il dogma medico scientifico del carattere patologico di tali percezioni, sicché genitori che ricorrano a questi metodi, ad esempio sebbene non fanatici del massonismo, potrebbero anche in buona fede seguire questa via massonica, nel senso del "minor male", cioè per non rischiare in alcun modo la persecuzione psichiatrica sia propria che della propria prole e mantenere con i figli e le figlie un qualche livello di comunicazione sulle loro problematiche. Comunicazione che è però da biasimare per vari aspetti a partire da quello dell'imposizione del silenzio e della negazione del problema nel linguaggio esplicito che sono senz'altro giustamente percepite dai bambini e dalle bambine come violenza, indifferenza e mancanza di protezione, per arrivare al fatto che questo tipo di educazione fa propaganda al massonismo che è un sistema di valori e d'associazione fortemente vincolante (un'obbedienza) che, anche quando legale e tollerata, resta assai discutibile per vari aspetti.
Ho poi avuto modo d'osservare l'atteggiamento rispetto al problema della telepatia dei figli e delle figlie già maggiorenni in genitori che usino simbologia e gestualità massoniche, quindi in genitori massoni (di massonerie sia legali che illegali, sia di persone che si definiscono gestualmente tali proprio per le proprie capacità ESP. 

Insomma in persone variamente riconducibili per via della gestualità alla massoneria occultista): la situazione non mi è parsa molto differente, anzi ho visto semmai venire meno in molti casi la generosità educativa usata da genitori con figli piccoli (seppure nei limiti suddetti), nel senso che ho avuto spesso l'impressione che tale omertà fosse inscalfibile e ciò diventa meno giustificabile che non nell'infanzia, perché i rischi ad esempio di persecuzione psichiatrica per i genitori che esplicitassero con i figli e le figlie maggiorenni queste possibilità telepatiche sarebbero assai più bassi che non nei genitori di minori, quindi la continuazione dell'omertà è senz'altro da giudicare negativamente sia come fanatismo massonico, che in quanto crudeltà/indifferenza affettiva nel caso questa protrazione del silenzio comporti un abbandono dei figli e delle figlie con problematiche legate alle ESP. 

Sebbene non sia da escludere in questi ultimi casi, ma anche negli altri, la totale negazione nella psicologia più profonda del genitore o della genitrice, magari come risultato di un'educazione di tipo negazionista ricevuta a loro volta nell'infanzia, credo che la causa principale di questo silenzio spietato anche con i figli e le figlie vittime di problematiche profonde, stia invece nella più complessa natura mafiosa e ricattatoria della massoneria che minaccia conseguenze sociali, economiche, ma presumo anche mediche, nefande per chi ne sveli i segreti, nonché la condivisione di alcuni valori fra i quali uno sfrenato individualismo e l'indifferenza ai più profondi valori della solidarietà quando economicamente disinteressati.
Devo aggiungere per correttezza che esistono organizzazioni della massoneria legale per l'educazione dell'infanzia al massonismo, che al momento non conosco e delle quali non conosco le regole. E' noto inoltre come la teoria teosofica e in particolare quella steineriana, che si è anche applicata all'educazione dell'infanzia con un notevole successo nella società contemporanea, faccia pieno riferimento sia alla massoneria che all'esistenza dei fenomeni ESP.

Da un punto di vista criminologico invece la diffusione di questo semplice simbolo della linguetta e la difficoltà a sostituirlo con un'altra simbologia, proprio per tutto il carattere subliminale che comporta, a partire dall'educazione al massonismo nell'infanzia, risulta essere un vantaggio perché, appunto così difficilmente sostituibile a livelli di massa, aiuta meglio ad individuare la propaganda e la comunicazione massonica, così che l'introduzione di riprese video ad esempio nei concorsi o nei tribunali potrebbe fornire un quadro più esatto nell'individuare le trattative, o le minacce massoniche.

Fondamentale per le mie ricerche è stata la ripresa video di personaggi televisivi e la sua visione rallentata, per meglio percepirne la gestualità; a questa pratica sono arrivata seguendo le intuizioni della micropsicologia gestuale. Mentre devo all'etnografia etnoantropologica l'idea dell'osservazione semplice dei comportamenti nei gruppi umani e alla storiografia (in particolare alla mia tesi del dottorato di ricerca su Enrico Bignami) la scoperta della relazione fra telepatia e massoneria.
Elena Bignami

1 commento:

  1. ciao carissima! sono Elena Bignami, innanzitutto molte grazie per avere pubblicato questo scrito (ma mi sembra di averti già ringraziata tempo fa).hai però aggiunto un link (quello alla fine) che purtroppo è sbagliato, è un'omonimia molto difficile da individuare siccome oltre che chiamarci allo stesso modo siamo entrambe storiografe :)) io non sono quella Elena Bignami. io sono Elena Bignami nata nel 1967 e sono laureata in scienze politiche indirizzo storico-politico all'Università di Pavia e dottorata in studi storici all'Università di Trento. ciao cara un abbraccio!

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