Monumento massonico in USA
Il vescovo di Terni, nonché presidente della Conferenza episcopale umbra, consigliere spirituale della Comunità di San’Egidio, e ferrato biblista Mons. Vincenzo Paglia, nel corso dell’Omelia in occasione della celebrazione solenne del natale in Cattedrale ha detto una cosa vera: la crisi è provocata dai “centri di potere”. Chi e cosa sono i “centri di potere” a cui fa riferimento Paglia?
Lo spiega egregiamente Roberto De Mattei, 63 anni, storico
italiano. I suoi studi riguardano principalmente la storia europea tra il XVI e
il XX secolo, con particolare riguardo alla storia delle idee religiose e
politiche.
Cattolico tradizionalista, è noto per le sue posizioni
antievoluzioniste, pubblicizzate anche in ambiti istituzionali, per la sua
critica al relativismo e alle linee di pensiero affermatesi nella Chiesa
cattolica dopo il Concilio Vaticano II. Su Corrispondenza Romana del
14/12/2011, agenzia di informazione cattolica che esce ogni settimana da lui
diretta, ha scritto: “Le vicende italiane ed estere dell’anno che si conclude
rendono sempre più evidente la presenza di “poteri forti”, come oggi si usa
dire, che operano dietro le quinte della scena internazionale.
Un tempo questi poteri venivano chiamati “forze occulte”.
Oggi essi non hanno bisogno di nascondersi: mostrano il loro volto, e dialogano
e interferiscono con le istituzioni politiche. Uno dei principali centri di
potere è la Banca Centrale Europea (BCE), con sede a Francoforte, un organismo
di carattere privato, con propria personalità giuridica, con il potere di
indirizzare e attuare, la politica monetaria per i diciassette paesi
dell’Unione europea che aderiscono all’ “area dell’euro”. La BCE, ideata dal
Trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992 e istituita il 1º giugno 1998, ha
assunto, di fatto, la guida della politica non solo monetaria, ma economica e
sociale espropriando progressivamente gli Stati nazionali della loro sovranità.
Tant’è che in una lettera inviata all’ex presidente del Consiglio italiano Silvio
Berlusconi il 5 agosto 2011, Mario Draghi e Jean Louis Trichet, a nome del
Consiglio direttivo della BCE, hanno dettato i provvedimenti economici e
monetari da realizzare nel nostro paese. Essi non si sono limitati a
suggerimenti e raccomandazioni di carattere generale, ma hanno fissato, punto
per punto, la politica economica e sociale del nostro Paese, indicando come
“misure essenziali”:
1)
privatizzazioni su larga scala;
2)
2) la riforma del sistema di contrattazione salariale;
3)
3) la revisione delle norme che regolano l’assunzione e il
licenziamento dei dipendenti;
4)
4) la modifica del sistema pensionistico;
5)
5) il taglio dei costi del pubblico impiego, fino alla
riduzione degli stipendi dei dipendenti statali.
6)
Hanno infine chiesto che tali regole fossero prese per decreto
legge, seguito da ratifica parlamentare, auspicando una riforma costituzionale
che le rendesse più cogenti.
Si può pensare ciò che si vuole di queste misure economiche
e sociali. E’ certo però che per la prima volta un gruppo di eurocrati,
indipendenti dal potere politico, interviene in maniera così diretta e
imperativa nella vita pubblica del nostro Paese. Che cosa accade se un governo
nazionale resiste all’imposizione di questi dettami? Lo abbiamo visto proprio
in Italia. La BCE è oggi l’unica istituzione europea che può esercitare una
prerogativa tipica dello Stato sovrano, quale è l’emissione di moneta.
La forza di una moneta dovrebbe corrispondere alla ricchezza
di uno Stato. In realtà la Banca Centrale, non essendo uno Stato, emette moneta
e stampa banconote senza produrre ricchezza. Essa però impone agli Stati
nazionali, a cui è proibito stampare moneta, le regole per produrre la propria
ricchezza. Se gli Stati in difficoltà si allineano, la Banca Centrale li aiuta
comprando i loro titoli di Stato e diminuendo in questo modo l’indebitamento.
Se essi non obbediscono alle indicazioni ricevute, la BCE cessa di sostenerli
finanziariamente riducendo l’acquisto degli stessi titoli di Stato, provocando
in questo modo l’aumento del cosiddetto
“spread”, che altro non è che la differenza tra il rendimento dei titoli di
Stato tedeschi (Bund), considerati i più affidabili, e quelli italiani (BTp),
percepiti come “a rischio” dagli investitori. Se lo spread aumenta, lo Stato
italiano è costretto a garantire ai propri titoli rendite più alte, aumentando
così il suo deficit, a tutto vantaggio della speculazione dei potentati
finanziari.
E’ difficile che in una situazione di questo genere un
governo possa reggere per molto. Né la Spagna, né la Grecia, né l’Italia hanno
resistito a questa formidabile pressione. La BCE, in una parola, “pilota”, e
qualche volta provoca, le crisi politiche degli Stati nazionali. Naturalmente
la BCE non agisce isolata, ma di concerto con altri attori: il Fondo Monetario
Internazionale, le agenzie di rating, che valutano la solidità finanziaria di
stati e governi nazionali, l’Eurogruppo, che riunisce i ministri dell’Economia
e delle finanze degli Stati membri che hanno adottato l’Euro. Queste iniziative
sono concordate in luoghi discreti, ma ormai a tutti noti, come gli incontri periodici
del Council on Foreign Relations (CFR), della Commissione Trilaterale, del
Gruppo Bilderberg. Sarebbe riduttivo immaginare che dietro queste manovre vi
siano Stati nazionali come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Germania o la
Francia. L’obiettivo non dichiarato della BCE è proprio la liquidazione degli
Stati nazionali. Che in altre parole significa ridurli sul lastrico per
appropriarsi delle ricchezze nazionali che verrebbero cedute ai privati per
pochi spiccioli. Non escluso le proprietà immobiliari dei cittadini (prima
casa) che verrebbe svalutata anche del 50%.
Al culmine di tale scenario, per completare l’opera, la
BCE, presta agli stati membri, denaro
virtuale al tasso del 6,5 % e al 1,5 alle banche private, togliendo in questo
modo sovranità agli stati per trasferirla alle banche. Per prestare denaro una
banca non fa alcuna fatica, deve solo scrivere una cifra sullo schermo di un
PC. Si digita: 1.000.000.000 di euro e voilà… come per magia la banca ha
prestato un miliardo di euro. Quando l’azienda, il privato, o lo stato estero,
non possono restituire, la banca fa un’operazione molto semplice: chiede
all’azienda mezzo miliardo di azioni in cambio dell’azzeramento del prestito, e
ai privati (famiglie) i suoi beni in
cambio dell’azzeramento del prestito; oppure chiede allo stato estero del terzo
mondo una miniera di diamanti, di oro, ecc…. ( provocando in questo modo la
fame nel mondo). Altro che mafia, questi sono veri demoni.
L’ex presidente della BCE Trichet in un discorso tenuto a
New York il 26 aprile 2010, presso il CFR ha esplicitamente evocato la
necessità e l’urgenza di un super governo mondiale, che fissi regole economiche
e finanziarie per affrontare lugubri scenari di depressione economica. Questa
visione viene da lontano e vuole imporre all’umanità una “Repubblica
universale” direttamente antitetica alla Civiltà cristiana nella quale si
amalgamerebbero tutti i Paesi della terra, attuando cosi il sogno ugualitario
di fondere tutte le razze, tutti i popoli e tutti gli Stati sotto il dominio
dei banchieri. Il romanzo profetico di Robert Hugh Benson Il Padrone del mondo
(Fede e Cultura, Verona 2011, con prefazione di S.E. Mons. Luigi Negri) mostra
come questa utopia tecnocratica possa sposarsi con l’utopia religiosa del
sincretismo.
Continua qui.
Ma Monsignor Paglia non è il sole ad attaccare Monti, il suo
collega Padre Gabriel Amorth, è stato anche molto più esplicito di chi sia in
realtà Mario Monti. Padre Amorth, decano degli esorcisti ed esperto di poteri
occulti, intervistato dal giornalista Bruno Volpe e pubblicata da
“Pontifex-Roma”, secondo il quale il nostro Presidente del Consiglio sarebbe un
“capo massone, che vuole distruggere la Chiesa o affamarla. Piaccia o
meno,-continua padre Amorth – è uno strumento nelle mani di Satana , come la
crisi finanziaria” . In tutti i casi, al di là di certe voci autorevoli o dei
giudizi che noi stessi siamo costretti a dare nei confronti di chi ha in mano
le “sorti” della nostra Nazione, una cosa è certa: l’On. Monti appartiene come
socio responsabile almeno a tre delle Istituzioni mondiali definite “Poteri
forti”, cioè la Bilderberg, la Goldman Sachs, la Trilaterale
e pertanto neppure sarebbe legale la sua nomina a Presidente del Consiglio
perché cade nel più clamoroso “conflitto di interessi”, come ha denunciato
l’eurodeputato Magdi Cristiano Allam.
Continua qui.
Monumento massonico in Israele
La soppressione della sovranità nazionale comporta, come
logica conseguenza, l’eliminazione della rappresentanza politica. L’ultima
parola è ai tecnocrati, che non rispondono alle istituzioni rappresentative,
Parlamento e governi, ma a club, logge massoniche, gruppi di potere i cui
interessi sono spesso in antitesi con quelli nazionali. I tecnocrati aspirano a
guidare governi di emergenza, con leggi di emergenza, che spianano la strada
alla dittatura dei banchieri. Questo spiega la presenza di Monti al governo
dell’Italia. Lo dimostrano per chi avesse ancora dubbi, oltre alle misure
inique verso i più deboli, anche le continue prese di posizione contro la
normativa che regola il lavoro:
l’articolo 18, con cui giocano come il gatto con il topo. A parole dicono di
voler abolire il lavoro precario, mentre nei fatti dopo aver tagliato le
pensioni e gli stipendi, invece di tagliare gli sprechi e gli enti inutili, oltre al recupero delle tasse evase, in pochi anni si potrebbe azzerare il debito pubblico: (da non credere). Vedi qui, mettono in atto strategie mirate a rendere precario anche quel poco di lavoro
tutelato dall’art. 18. Difatti non passa giorno che non si lasciano andare a
commenti a dir poco beffardi verso i giovani e il popolo italiano, frasi del
tipo: scordatevi il posto fisso, i giovani italiani vorrebbero trovare il posto
di lavoro vicino alla mamma; imparate a fare la valigia e andate a trovare il
lavoro all’estero; gli ammortizzatori sociali vanno cambiati perché gravano sul
costo del lavoro, e via di questo passo.
Salvo poi minimizzare come facevano i nostri cari politici
di fronte alle reazioni delle associazioni sociali e sindacali. (Come si evince
nella sostanza non sono diversi dalla casta).
Per farla breve, i banchieri e i politici loro dipendenti
che governano i paesi della zona euro, stanno praticamente appropriandosi della
ricchezza dei popoli, con meccanismi diabolici che il cittadino medio non è in
grado di capire. Anzi, per assurdo vedono in questi demoni i possibili
salvatori della patria. Questi demoni, innescano le crisi dei stati, facendo
aumentare il debito pubblico in modo sproporzionato per poi presentarsi come
risolutori di problemi. Debito che nessuno sa dove sono andati a finire quella
montagna di soldi, dato che la popolazione continua ad arretrare impoverendosi
giorno dopo giorno senza neppure la consolazione di usufruire di servizi
sociali. Anzi, pare che siano definitivamente scomparsi. I servizi sociali che
prima erano di competenza dello stato (naturalmente pagati con i nostri
soldi) (tasse) ora sono forniti dai
privati a prezzi esorbitanti.
Un piccolo esempio. Un asilo nido costa circa 300 euro al
mese + accessori. Chi deve crescere due figli, per sopravvivere deve rinunciare
a tutto. L’altra truffa per aumentare il debito pubblico viene dai titoli di
stato emessi dai governi della zona euro. Che detto così potrebbe sembrare una
cosa buona, perché lo stato incassa moneta sonante. Se non fosse che gli stati
non dovrebbero chiedere soldi in prestito ai privati ma stamparli in prima
persona come prima di entrare nell’euro, dal momento che questi soldi lo stato
deve rimborsarli con i dovuti interessi. Interessi che andranno a gravare sulle
già tartassate spalle dei cittadini. Un sistema polito giusto ed onesto, deve
poter provvedere alle spese pubbliche, con le tasse che pagano i cittadini.
Chiedere soldi in prestito significa indebitarsi e quindi
gravare ulteriormente sui cittadini che devono lavorare di più per rimborsare
miliardi di euro alle banche e agli speculatori. Difatti, le banche sono in
prima fila per acquistare tali titoli, perché questo li porrà nella posizione
di mettere una grave ipoteca sui governi e quindi sui cittadini che a loro
insaputa sono debitori di miliardi di euro. E dato che non saranno in grado di
restituire tale debito alle banche capeggiate dalla BCE, dalla banca Inglese e dalla
banca mondiale governata dagli USA, si troveranno a rimborsare un gigantesco
debito pubblico che aumenta vertiginosamente giorno dopo giorno per gli esosi
interessi. Trovandosi a breve nella posizione di dover cedere i propri beni,
non escluso la casa in cui abitano, per ripagare i debiti dello stato e quelli
accumulati con le banche per arrivare alla fine del mese. Lo stato diversamente sarà costretto a cedere il
patrimonio pubblico: gli edifici
governativi, servizi sociali, aziende statali, ecc. Nel frattempo un terzo della popolazione, i più deboli, come gli
anziani, saranno sterminati dalla crisi economica innescata da questi demoni.
Che ci crediate o meno è questo il destino che ci attende
dopo la cura Monti. Che sarà anche vero si presenta bene e ci rende orgogliosi
perché è una persona preparata, stimata, e quando sbadiglia mostra educazione.
Ma quello che facciamo fatica a vedere è che Monti è un uomo di quel potere
satanico che ci sta succhiando il poco sangue rimasto, dal momento che si trova
al governo non certo per salvare l’Italia dalla bancarotta ma per assolvere il
disegno demoniaco dei banchieri. Anche se dopo Berlusconi ai più ingenui appare
un gigante. Ma è solo una mera illusione dato che chiunque dopo Berlusconi,
(che non possiamo dimenticare è stato eletto dalla stragrande maggioranza degli
italiani) ci avrebbe inorgoglito.
Ma una via d’uscita c’è sempre se saremo capaci di avere un
momento di lucidità mentale non facendoci dominare dalla paura. L’uscita esiste
ed è semplice come dimostra chi ha già scelto questa strada. Per esempio
l’Argentina, che dopo essere stata distrutta dalle banche, si è ribellata
uscendo dall’euro, riacquistando non solo la dignità, ma soprattutto un
rinnovato benessere che sotto il governo delle banche non avrebbe mai potuto
conoscere. Oggi L’argentina, mentre i paesi dell’euro sono fatti sprofondare
nella miseria e nella disperazione, produce un PIL del 7 % annuo.
Lo stesso vale per L’Islanda. Questi paesi hanno riscattato
la propria sovranità e libertà, ma soprattutto hanno riscattato la loro
intelligenza, e oggi sono finalmente liberi dai demoni che controllano
l’occidente e si apprestano a governare i paesi arabi.
I paesi liberi in caso di difficoltà, possono produrre
liquidità, come facevamo anche noi prima di essere colonizzati dalle banche,
oggi siamo costretti a chiedere in prestito liquidità con interessi del 6,4 %
mentre alle banche private la BCE chiede solo 1,5 % trasferendo di fatto la
sovranità del paese alle banche capeggiate dalla BCE.
Quello che so, è che un popolo è ricco e libero in virtù del
proprio quoziente intellettivo. I più deboli sono destinati a marcire in
schiavitù. Oppure organizzarsi, e dare un sonoro calcio nei fondelli, ai vari
Berlusconi e similari, non dimenticandosi di Bersani e compagnia, con un tocco
particolare al di dietro di Prodi che sapeva più di tutti a cosa andavamo
incontro entrando nell’euro. E non per ultimo ai vari Monti e satanici soci.
Perché Loro, sono forti, proporzionalmente alla nostra debolezza mentale…….
Dimenticavo ….. quello che accade nel medio oriente è
strettamente connesso alla crisi della zona dell’euro. Fidatevi è un unico
disegno. Hanno bisogno di nuovi mercati, e di carne fresca per il macello …..
questi sono i fatti, poi ognuno è libero di vedere o non vedere, o vedere quello
che vuole, ma questo non modifica i fatti oggettivi.
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