giovedì 14 agosto 2014
Stephen Cohen storico americano dell'aereo civile abbattuto accusa kiev
Per la prima volta dopo l’inizio dell’operazione punitiva di Kiev nell’est dell’Ucraina l’Ufficio dell’Alto commissario dell’ONU per i diritti dell’uomo ha riconosciuto il fatto della crescita minacciosa del numero di vittime tra la popolazione pacifica del paese.
Solo nelle ultime due settimane il numero di morti si è quasi raddoppiato ammontanto ad oltre 2 mila.
Una settimana fa l’Ucraina è stata visitata dal direttore dell’Ufficio europeo dell’Alto commissario dell’ONU per i rifugiati, Vincent Cochetel, il quale ha dichiarato che "non era pronto a quello che ho visto nell’est dell’Ucraina”. A quanto risulta, l’Occidente, liberandosi dalla cortina di bugie e di disinformazione diffuse da Kiev e dai suoi sponsor di Washington, comincia gradualmente ad aprire gli occhi su quanto succede in Ucraina.
Si assiste già ad una spranghetta dopo la menzogna consumata. Sui giornali europei appaiono articoli immaginabili due o tre mesi fa.
“Per molti mesi – scrive The Daily Telegraph britannico – l’Occidente ha demonizzato il presidente Putin servendosi di figure come il principe britannico Charles e Hillary Clinton (ex segretario di Stato statunitense), i quali lo hanno paragonato a Hitler. Ma nel farlo non capivano assolutamente che tutta questa crisi era stata avviata dai tentativi assurdamente insensati di assorbire l’Ucraina nell’Ue. Come se nessuno fosse in grado di immaginarsi che Mosca non avrebbe lasciato senza risposta il tentativo di inghiottire la culla della identità russa e di trascinarla nell’impero di Bruxelles. Insieme con l’unico porto caldo profondo della Russia in Crimea che doveva passare alla NATO”.
Nei media elettronici si sente la voce degli esperti che nel pieno dell’“amore” verso Kiev non venivano ammessi alla radio e alla TV. Adesso a questi esperti viene già permesso di esprimere apertamente la propria opinione sia sulla operazione punitiva in Ucraina che sulla catastrofe del Boeing malese abbattuto nell’est dell’Ucraina. Il noto storico americano Stephen Cohen, professore honoris causa dell’Università di Princeton e dell’Università di New York, dice:
Non ho nessun conflitto con l’“opinione generalmente accettata” sulle cause della tragedia del Boeing 777 malese. Sono solo abituato ad interpretare i fatti, anziché voci e disinformazione. Mentre a noi chissà perché vengono imposte conclusioni senza che siano stati presentati fatti. Mi fa schifo vedere tutti questi giochi politici letteralmente sulle anime di quasi 300 morti. Qualsiasi detective di polizia vi dirà che in caso di ogni crimine dubbio la cosa più importante è stabilire il motivo.
La Russia non aveva alcun motivo per abbattere l’aereo. Non avevano alcun motivo neanche gli insorti che combattono nell’est del paese contro il governo ucraino. A che fine, mi dite, potevano abbattere l’aereo passeggeri? Le uniche persone o strutture che avevano dei motivi per farlo sono quelle interessate al peggioramento dello stato delle cose in Ucraina. Sono coloro che devono capovolgere l’opinione pubblica mondiale e forse anche avvicinare lo stato di guerra. Se ciò non è stato un caso tragico, se ciò è stato fatto intenzionalmente, l’unica struttura che aveva motivi per farlo è Kiev. Non è affatto Mosca.
Stephen Cohen è convinto che ci troviamo a pochi pollici dalla linea apocalittica oltre la quale può iniziare una guerra reale. Solo gli USA sono adesso in grado di costringere Kiev a cessare i bombardamenti dell’est del paese. Soltanto il presidente Obama e il segretario doi Stato Kerry possono mettere le autorità di Kiev al tavolo delle trattative, in quanto senza il sostegno di Kiev questo governo non si reggerebbe nemmeno un giorno. L’esperto continua:
Gli USA – cito la dichiarazione fatta la settimana scorso al Congresso dal Pentagono – “hanno consiglieri integrati nel ministero della difesa dell’Ucraina”. Ciò significa che dirigiamo questa guerra. Kiev non ha il denaro. Non ha né equipaggiamento, né esperienza. Siamo noi e la NATO a condurre questa guerra che è una specie di operazione congiunta di Washington e della NATO. Senza di noi il governo di Kiev cadrà.
Adesso molti hanno già cominciato a dimenticare come è cominciata tutta questa crisi. Le menti degli abitanti degli USA e dell’Europa sono stati obnubilati dalle voci e dalla disinformazione diretta sulla tragedia dell’aereo di linea malese. Il presidente Obama travisa tutti i fatti relativi all’Ucraina, dice Stephen Lendman, un altro storico, politologo e presentatore alla radio:
Washington e i suoi partner di Kiev portano tutto il carico di responsabilità per quello che succede adesso in Ucraina. Per tutta la violenza, per tutti i fallimenti economici. In Ucraina è stato organizzato un colpo di Stato, che viene sostenuto appunto da Obama. Tra i nuovi amici di Obama a Kiev ci sono molti estremisti nazisti, aperti bastonatori nazisti, elementi antisociali dichiarati. Il presidente Obama ha appoggiato l’instaurazione a Kiev del potere della folla.
Per quanto riguarda le sanzioni economiche contro la Russia imposte all’Europa, esperti europei ritengono che l’“ubbidienza” di Bruxelles porterà più danno a tutti i paesi dell’Ue presi insieme che non a sola Mosca. Per saperne di più
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