domenica 6 dicembre 2015

Anime e Ologrammi


Anime e Ologrammi Premessa:
Riproporre la teoria di Bohm, nell’attuale contesto, in cui il mondo, pare avviarsi verso una nuova catastrofe, penso sia utile per stimolare il pensiero di quanto siamo piccoli e insignificanti di fronte all’immensità del cosmo. L’uomo invece di saccheggiare, distruggere il pianeta e l’umanità per il delirio di onnipotenza di poter governare il mondo ….. come se il mondo potesse essere governato dagli umani; come se il mondo appartenesse all’uomo invece che agli artefici degli universi; dovrebbe unirsi per elevare prima di tutto ad un livello dignitoso le condizioni di vita di tutti gli esseri, umani e non per vivere nel rispetto reciproco.

Secondo David Bohm fisico e filosofo americano (Pennsylvania, 20 dicembre1917- Londra, 27 ottobre 1992), esiste nell'universo un ordine implicito che non vediamo e uno esplicito che è ciò che realmente vediamo. Quest'ultimo è il risultato dell'interpretazione che il nostro cervello ci offre delle onde di interferenza che compongono l'universo. In sostanza secondo il prof. Bohm, la realtà non sarebbe altro che l'ologramma di "oggetti" concreti posti in un'altra dimensione.

Noi stessi saremmo ologrammi, che esistono in un sistema olografico e per tale ragione non saremmo consapevoli di esistere in una realtà virtuale tipo matrix. Saremmo ologrammi che leggono altri ologrammi.

Nel 1982 un’equipe di ricerca dell’Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect ed il suo team, scoprirono, che alcune particelle subatomiche, come gli elettroni, in determinate condizioni sono capaci di comunicare istantaneamente l’una con l’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri. Come se ogni singola particella sapesse esattamente cosa stanno facendo tutte le altre. In altri termini, la conferma, o presunta tale, che saremmo tutti parte di un unico “corpo”. Teoria molto amata da certi movimenti new age.

Secondo alcuni studiosi, il fenomeno può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein, che esclude la possibilità di comunicazioni più veloce della luce è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente. Tale esperimento secondo Bohm, conferma la sua teoria dell’universo olografico. Come dire che la realtà oggettiva non esiste. E che lo stesso cervello funzioni come un ologramma. Secondo alcuni, spiegherebbe anche le guarigioni spontanee e le percezioni extra sensoriali.

Insomma, io pur non essendo un fisico, non posso non considerare che Alain Aspect, in nessun caso ha potuto dimostrare scientificamente la validità del suo esperimento, perché non mi risulta che dall’altra parte … alla distanza da 10 metri a 10 miliardi di Km ci fosse qualcuno in grado di verificare se le particelle subatomiche stessero effettivamente comunicando tra loro in tempo reale. Benchè alcuni scienziati, hanno ragione di credere che la velocità della luce possa essere superata.

Indubbiamente, la teoria dell’universo olografico di David Bohm e di Alain Aspect, sono affascinanti e seducenti, ma secondo me, Bohm, non analizza le implicazioni della sua teoria, perché se lo facesse, risulterebbe tragica per l’umanità.
Ma Gerry Zeitlin, astrofisico statunitense di fama mondiale, pur essendo d’accordo della natura crudele e alienante della realtà, non è d’accordo nel paragonarla a un ologramma. Difatti, alla domanda di Karma One, di cosa pensasse del modello olografico della realtà sviluppatosi dalle ricerche di David Bohm e Pribram, il Prof. Gerry Zeitlin, risponde che la teoria dell’universo come ologramma, non è un modello da prendere in considerazione. Bohm e Pribram hanno visto che alcuni aspetti della natura, quali i sistemi quantici e le funzioni cerebrali, condividevano alcune proprietà degli ologrammi, in virtù di tale somiglianze, hanno pensato bene di costruirci una teoria.

Nessuno scienziato serio dovrebbe concludere che i sistemi della nostra realtà sono ologrammi. Ma quei due scienziati, altrimenti rispettabili, sembravano più interessati a farsi pubblicità, che a studiare empiricamente la realtà.

Una risposta cruda, che non lascia dubbi di quanto sia poco credibile la teoria dell’universo olografico di Bohm e Pribram.

E per restare in linea con Gerry Zeitlin, anche la teoria della relatività pare vacillare. Da una notizia apparsa su www.dailymail.co.uk sembra che superare la velocità della luce non sia più un limite invalicabile. Difatti due fisici tedeschi affermano di aver forzato la velocità della luce sfruttando lo strano fenomeno del tunnel quantico, nel quale le particelle assumono energia per valicare barriere apparentemente invalicabili. E dall'Università di Koblenza, il Dr. Gunter Nimtz definisce questo episodio come l'unica violazione che si conosca sulla legge delle relatività ristretta.

Sopra accennavo alle implicazioni che scaturiscono dalle teorie formulate con grande spettacolarità, e che quasi sempre gli autori omettono di analizzare le implicazioni perché altrimenti la teoria rischierebbe di svanire già prima di essere formulata. In questo caso, le implicazioni sono tutte di ordine elevato. Per esempio Bohm, non accenna minimamente da cosa, o da chi è generato tale immenso ologramma da contenere l’intero universo. Tanto meno ha menzionato l’esistenza di altre dimensioni.

Se esiste un ologramma, devono necessariamente esistere anche gli autori. Dato che un ologramma non si produce da solo.

Non mi pare che con la teoria di Bohm si possa spiegare cosa sia effettivamente l’universo, perché da come si evince, non si arriva a nessuna conclusione, salvo che artefici sconosciuti hanno dato inizio ad un universo abitato da esseri viventi, o che almeno si ritengono tali, allo stesso modo in cui un proiettore cinematografico tridimensionale proietta un film su uno spazio non definito. Uno spazio che potrebbe essere anche una piccolissima superficie, non più grande di una parete di una sala, dove si tengono riunioni di entità a noi ignote, che tra un discorso e l’altro si divertono a seguire gli eventi della nostra vita olografica.

Tra l’altro Bohm, non spiega che senso avrebbe e quali potrebbero essere le finalità di proiettare lo spettro elettromagnetico di un sistema vivente esistente in un altra dimensione.

Pur tenendo conto dei miei limiti umani, penso che non avrebbe senso creare su una superficie, o in un vuoto, qualunque sia la tecnica adottata, scene di vita vissute altrove. Considerando la vastità dell’universo e tutti i pianeti abitati e non, per alimentare un sistema olografico di tale portata, occorrerebbe una fonte inimmaginabile di energia. Bisogna ammettere che sarebbe un grande spreco di energia, visto che non servirebbe ad uno scopo preciso, salvo quello di vedere sadicamente il male che gli umani, riescono ad infliggersi gli uni contro gli altri.

Se noi realmente siamo proiezioni olografiche, che esistono in un altrove indefinito, parte di un unico “corpo”, l’anima, dal momento che non ne parla, non dovrebbe esistere in un ologramma, essendo noi “umani”, solo delle proiezioni, ma dovrebbe esisterebbe un’unica anima per tutti, essendo secondo il Prof. Bohm, tutti parte di un unico corpo. Se davvero fosse così, non dovremmo sbranarci ad ogni piccolo movimento gli uni con gli altri, come invece facciamo. Poiché essendo una proiezione di un unico ente dovremmo vivere in armonia. (Salvo essere proiezioni olografiche di un demone, che si nutre delle sue stesse membra.

Diversamente, come afferma il prof. Gerry Zeitlin, sono convinto che la teoria di Bohm e quella di Aspect, siano errate. Quindi come lascia intendere Gerry Zeitlin una eccellente trovata pubblicitaria per rendersi visibili.

Quante incertezze, e quanti proclami ancora oggi, su presunte scoperte presentate come la panacea di tutti i mali, salvo dissolversi nel tempo per ritornare alla triste realtà di tutti i giorni, in cui si continua a soffrire e morire perché siamo creature fragili e psicotiche.
Ci seppelliscono sia mentalmente che criticamente sotto un mare di banalità e illusioni. Mentre la realtà quella vera, diventa sempre più crudele.

Troppi, a parole sono capaci di grande amore. Sollecitano amore per cambiare questo mondo, ma sono sollecitazioni rivolte a tutti gli altri. Dato che coloro che sollecitano, pare si sentano esonerati dal mettere in atto comportamenti non dico di amore, ma almeno corretti. Purtroppo gli umani, quando parlano di amore, generalmente intendono esclusivamente l’amore per se stessi. Anche quando dicono di amare l’altro ….. il partner per intenderci. In realtà amano solo loro stessi.

Quando si parla di amore, bisognerebbe essere consapevoli che il vero amore, è soprattutto l’amore per gli altri, per quelli che maggiormente soffrono.
C’è troppa indifferenza nel cuore degli uomini. Troppo odio, troppa crudeltà e soprattutto troppa ipocrisia e qualunquismo. Come si può parlare di amore se non modifichiamo il nostro pensiero, il modo di rapportarci al resto dell’umanità. Che amore può esserci nel mondo, se riusciamo ad assistere impassibili ai crimini che si compiono poco lontano da noi. E mi riferisco alle guerre e alle ingiustizie che ogni giorno diventano sempre più aggressive; ai miliardi di dollari impiegati nella costruzione di armi di sterminio di massa, quando con la stessa cifra si potrebbero aiutare i paesi più poveri. Diversamente continuiamo a defraudarli delle loro ricchezze naturali come avviene in Africa e in altre parti del mondo dove c’è da prendere qualcosa. Ma mi riferisco anche al nostro modo di comportarci l’uno con l’altro. Basta un niente per azzannarci. Magari un attimo dopo di aver dichiarato eterno amore al mondo intero.

Penso sarebbe più utile smettetela di parlare di amore e incominciate a parlare di giustizia, di correttezza, di rispettare le regole, e di riconoscere a tutti gli altri esseri di questo pianeta i stessi diritti che riconosciamo a noi stessi. Non passa giorno, che la televisione promette un nuovo e raggiante universo olografico, o meglio, nuove illusioni, insieme a tante notizie di crimini, di ammazzamenti e infanticidi. Ma noi non ci rendiamo conto che nel mondo c’è qualcosa di profondamente sbagliato che richiede la nostra attenzione. Ma noi non riusciamo a vederlo perché siamo troppo impegnati verso noi stessi e poco o niente verso i nostri simili.

Questo è un mondo che ha smesso di credere di essere anima. Altrimenti non potremmo essere tanto rassegnati al buio, dato che l’indifferenza e l’egoismo conducono alle tenebre.

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