venerdì 20 maggio 2016

Ghiandola Pineale e Melatonina


La melatonina è una sostanza naturale prodotta dalla ghiandola pineale ( epifisi ) ma la sua sintesi può avvenire anche in altri organi quali la retina, i plessi coroidei e l’intestino. L’epifisi, è una piccolissima ghiandola a forma di pigna, di 5-9 mm di lunghezza, 3-6 mm di larghezza e 3-5 mm di spessore, che nell'adulto pesa 100-120 mg circa, situata nell'encefalo, al di sotto del margine posteriore del corpo calloso e fra i collicoli superiori; poggia sulla lamina quadrigemina del mesencefalo con base anteriore ed apice posteriore; fa parte del diencefalo essendo connessa con la sua base alle abenule, è presente in tutte le forme viventi. La melatonina viene prodotta di notte, poco dopo la comparsa dell’oscurità. La concentrazione nel sangue aumenta rapidamente e raggiunge il massimo tra le 2 e le 4 di notte per poi diminuire gradualmente all’approssimarsi del giorno.

Le sostanze sintetizzate dalla ghiandola pineale, possono raggiungere rapidamente qualsiasi regione cerebrale ed immesse in circolo rapidamente. Sin dai tempi di Aristotele la ghiandola pineale è stata oggetto di curiosità e di attenzione nella storia della medicina. Nella letteratura Indù per i mistici, rappresenta il “terzo occhio”; Cartesio la riteneva la sede dell'anima. Per la scienza ufficiale, l'epifisi o pineale è un "piccolo orologio biologico" controllato dalla luce, che lega gli esseri viventi all'ambiente, e consente l'adattamento alle variazioni climatiche e stagionali. E’ una molecola antichissima, si presume risale a circa 3 miliardi di anni fa.

E’ stato dimostrato da parte dei ricercatori dell'endocrinologia oncologica di Milano, che inibisce la crescita di cellule DU 145 del cancro della prostata.

La melatonina, nell’organismo diminuisce con l’avanzare dell’età. Integrarla può fare solo bene, perché rallenta il processo d’invecchiamento dei sistemi e delle cellule in generale. Ma chissà per quale ragione, la scienza medica si interessa alla melatonina con molta svogliatezza, omettendo di utilizzarla per la cura di quelle malattie in cui è stata dimostrata essere efficace. Forse perché il suo impiego su larga scala, danneggerebbe le case farmaceutiche, e si sa, i profitti delle case farmaceutiche e quanti ruotano intorno a tale business sono più importanti della salute delle persone.

La gente lo ignora, ma di scoperte scientifiche per curare il cancro, l’aids e tante altre malattie che hanno un precoce percorso verso la morte, sono tantissime, ma non vengono rese pubbliche perché questo danneggerebbe gli interessi delle case farmaceutiche. Non racconto leggende metropolitane ma dati di fatto ampiamente documentati. Esistono radici e erbe in grado di curare il cancro ma non vengono utilizzate perché non possono essere brevettate. La morale delle multinazionali è semplice: i rimedi naturali che non possono essere brevettati, quindi sfruttati in esclusiva per arricchirsi, sono ignorati, e chi osa assumere iniziative in proprio viene annientato.

La melatonina è considerata una molecola dalle molteplici funzioni che in dose adeguate, opera in modo selettivo solo quando e dove è necessario. E cosa molto importante è una sostanza priva di controindicazioni e quindi effetti collaterali.

Fu isolata negli anni cinquanta da Aaron Lerner dermatologo di Yale, nel 1958. Successivamente sono stati effettuati studi sugli esseri umani con massicce dosi per lunghi periodi, senza mai dar luogo ad effetti indesiderati.

Tale sostanza è presente sia nei vegetali, che in tutti gli esseri viventi. La quantità sintetizzata dalla ghiandola, agisce fondamentalmente riequilibrando i ritmi ormonali. Quando il livello di melatonina diminuisce, significa che si sta invecchiando.

Sulla melatonina e sulla ghiandola pineale o epifisi, si è scritto di tutto. Molto meno si è scritto delle sue reali potenzialità mediche. In Italia ad interessarsi della melatonina fu il Prof. Luigi Di Bella che la usò per la cura dei tumori. Protocollo molto discusso, tanto da creare un confitto con i baroni della medicina italiana. Il suo protocollo per la cura del cancro, fu sperimentato senza successo in vari ospedali italiani. Ma successivamente si scoprì che la sperimentazione fu sabotata. Almeno fu questo che dichiarò il figlio.

Tra l’altro è stato scoperto che la melatonina veicola e rinforza i neurotrasmettitori. Quali ad esempio, la serotonina e le endorfine. Neurotrasmettitori ad azione psicoattiva, che secondo alcuni studiosi, tra cui il biologo e ufologo Giorgio Pattera, sarebbero in grado di indurre nella mente dell’individuo, uno stato alterato di coscienza, durante il quale sarebbe possibile accedere ad altre dimensioni.

Non escludo che in qualche parte del cervello esista un sistema in grado di produrre quel tipo di energia che permette di accedere ad altre dimensioni, ma perché questo sia possibile, tale sistema può essere attivato solo se l’essere raggiunge la necessaria spiritualità, conoscenza e consapevolezza, senza la quale i portali dell’anima rimangono chiusi.

Riguardo i neurotrasmettitori, il Prof. Montecucco, ritiene che i suddetti neuro trasmettitori si possono considerare vere e proprie “molecole psichiche”, in quanto non veicolano solo informazioni ormonali e metaboliche, ma anche emozioni e stati psicofisici (paura, ansia, dolore, ira, piacere), ciò che comunemente chiamiamo “sentimenti”. In altre parole, quando si prova piacere significa che il cervello produce sostanze che danno benessere; quando si è in depressione, è perché nel cervello vengono a mancare quelle sostanze che provocano piacere e allegria.

2 commenti:

  1. A questo proposito io ho sempre trovato l'ora legale assurda ed idiota ma considerata la malvagità del potere potrebbe essere che abbia come sinistro scopo interferire col nostro orologio biologico e creare disequilibri psico-fisici.

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  2. Dopo tanti anni di ricerca delle vere origini dell'uomo, sono giunto alla conclusione che coloro che hanno creato la vita biologica, ci hanno forniti di tutti gli elementi genetici, affinchè il nostro organismo riuscisse a riparare qualsiasi malattia o ferita. Poi successivamente sono intervenuti "fattori" esterni, ossia altre specie viventi proveniente dal nostro universo molto più evoluti di noi, che in qualche modo, affinchè fossimo facili prede, per poterci assoggettare alla catena alimentari, hanno ridotto le capacità dell'organismo di autoripararsi.
    Mi redo conto che quanto sopra, stravolge la visione ufficiale, ma se si incomincia a cercare sul serio, si scopre che è esattamente così. E assurdo che possa sembrare, dirò che quei visitatori di cui sopra, sono ancora tra noi, e continuano a considerarci delle batterie naturali da cui trarre l'energia di cui hanno bisogno.
    Quanto sopra se si tiene conto che il nostro pianeta esiste da miliardi di anni e che della nostra storia conosciamo solo gli ultimi 4 millenni, non è così assurdo come potrebbe sembrare ad una prima lettura.
    Grazie del commento.

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