sabato 30 marzo 2013

Reincarnazione


Grafica Dainotti.

Il più celebre caso di reincarnazione si è verificato in India. Sicuramente è il caso più importante mai documentato da un folto numero di studiosi. Tanto che fu riportato dal giornalista Svedese, Sture Lonnerstrad nel libro “Il Ritorno di Shanti Devi”.

La relazione originale degli studi, fu presentata nel 1936 dal prof. M. Sudhaker della National University di Lahore. Successivamente nel 1956 la parapsicologa Dr. Gerda Walter affascinata da quella storia e soprattutto dalla documentazione del prof. M. Sudhaker decise di tradurla in tedesco e la pubblicò nella rivista "Neue Wissenschaft".

Shanti Devi nacque nel 1926, in un villaggio vicino a Delhi. All’età di quattro anni, iniziò a raccontare che in una precedente vita, aveva avuto un marito e dei figli. Shanti Devi fino all’età di 4 anni, non parlò, come se fosse muta, improvvisamente incominciò a raccontare dettagliatamente tutto quello che aveva fatto a Muttra, una cittadina di circa 30.000 abitanti dello stato federato dell'Uttar Pradesh. Raccontava come si vestiva, dove abitava, e che apparteneva alla casa dei Choban, commercianti di tessuti. A volte a tavola raccontava che nella casa a Mathura si mangiavano gustosi dolci. Spesso quando sua madre la vestiva lei le raccontava che tipo di vestiti indossava. Devi, più cresceva e maggiormente diventava insistente con i genitori affinchè la portassero a Mathura.

I genitori non davano molto importanza alla sua richiesta; pensavano si trattasse di fantasticherie infantili. Ma Devi non si scoraggiava e continuava a ripetere che doveva andare a Muttra. Le persone che ascoltavano il suo racconto, cercavano di conoscere anche particolari strettamente personali, ma Devi fino al 1933 non fece mai il nome del suo precedente marito perchè nella cultura indù è sconveniente che una donna bene educata nomini il marito di fronte a sconosciuti.

In seguito del suo racconto venne a conoscenza il suo prozio Bishan Chand, insegnante presso la scuola Ramjas di Delhi, e le promise che sarebbe andato a Muttra con lei se gli rivelava il nome del suo precedente marito. Allora lei gli disse che si chiamava "Pandit KedarNath Choubey". L'insegnante raccontò il fatto al proprio direttore, che senza indugio riferì la cosa a KedarNath. Con loro grande sorpresa questi rispose che erano veri tutti i dettagli. Incuriosito, propose che Kanji Mal Choubey, un suo cugino che era impiegato in un ufficio di Dheli, parlasse con la bambina per accertare la verità di quanto andava raccontando con tanta convinzione.

L'incontro ebbe luogo in presenza di testimoni, e Shanti Devi riconobbe subito il visitatore dicendo che era il cugino più giovane di suo marito, e fece di nuovo il nome di KedarNhat (suo marito). Senza che le fossero state rivolte domande in tal senso dichiarò che suo marito aveva un fratello più grande di lui, e che quando lei era in vita, suo suocero non era ancora morto e che lei era in grado di riconoscerlo; descrisse la sua casa di Muttra e il negozio di verdure davanti alla stessa. Inoltre gli rivelò alcuni dettagli della casa, dove aveva vissuto a Mathura, rivelandogli il luogo dove lei aveva sotterrato dei soldi.

Disse di aver avuto un figlio, e tante altre cose che lasciarono sbalordito le persone presenti. In seguito a questo colloquio Kanji Mal si convinse dell' autenticità del ricordo e comunicò la cosa a KadarNath. Kadar sconvolto dal racconto, il giorno 13/11/1935 si recò a Dheli per incontrare Shanti Devi col suo figliolo di 10 anni e la sua seconda moglie, dato che nel frattempo si era risposato.

Shanti Devi appena vide il marito scoppio a piangere perché lo riconobbe immediatamente. Anche KedarNath , dato il modo in cui lei rispondeva alle sue domande, si commosse fino alle lagrime. Dichiarò di essere pienamente convinto che l'anima della sua defunta moglie si era reincarnata in Shanti Devi. Devi, benchè avesse soltanto nove anni, nei confronti del ragazzo decenne che sapeva essere suo figlio, si comportava come una madre. Durante l’incontro, Kedarnath gli chiese se avesse qualcosa di inusuale da dirgli per dargli una prova certa del loro rapporto nella vita precedente. Shanti gli rispose dei soldi che aveva nascosto, e che dietro casa, nel cortile, c’era un pozzo dove di solito si bagnava.

In seguito la commissione esaminatrice appurò che tutti i particolari forniti da Shanti Devi corrispondevano al vero. Nel senso che tutti i particolari forniti, riguardante la sua vita precedente furono provati.

Di seguito le date delle due vite:

Nella prima vita nacque il 18 gennaio 1902, e si chiamava Lugdi; diede alla luce un bambino il 25 settembre 1925, e morì per le conseguenze del parto il 4 ottobre 1925 alle ore 10.

Nella seconda vita, nacque il 12 ottobre del 1926, e lasciò ancora una volta questo mondo il 27 Dicembre del 1987.

La reincarnazione è una realtà ampiamente dimostrata, anche se alla base di tale meccanismo, non c’è nulla di religioso, come riportato nella filosofia buddista, ma altro non è che il mezzo che usano i demoni per continuare a tenere sotto il loro dominio la nostra anima. O meglio, noi esseri, in quanto anima prigionieri di un corpo materiale che non ci appartiene… uno dei tanti inganni che impediscono all’anima di liberarsi dei demoni.

12- Aprile 2001- Mistic.it

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