domenica 17 marzo 2013

Sogni Lucidi


Più volte ho accennato che esistono persone che nei sogni, vivono una vita parallela, anche se discontinua, come è tipico dei sogni. Non saprei definire in assoluto le ragioni per cui certe persone aspirano ad avere una seconda vita nei sogni. Sicuramente alla base c’è un forte rifiuto di quella che consideriamo la vita reale, sicuramente per i troppi limiti e orrori, oltre al desiderio di quella libertà e fantasia ormai solo dei surrogati nella vita reale; ma è innegabile che la componente spirituale, e il rifiuto delle cose di questo mondo, giocano un ruolo fondamentale.

Quando sono immerso nella dimensione dei sogni, ho serie difficoltà a distinguere quale sia la vera vita, anche se sono consapevole di trovarmi in un sogno. In questi casi distinguere obiettivamente quale delle due esistenze è più reale dell’altra è davvero arduo. Ma se potessi scegliere, non avrei dubbi, resterei nella dimensione dei sogni.

La vita materiale sembra più reale perché gli eventi sono facilmente definibili e classificabili secondo canoni logici umani. Diversamente dalla vita dei sogni che si svolge in una dimensione in cui interagiscono energie ignote; non riconducibili ad un modello conosciuto. Per esempio la geometria, la psiche, la logica, la linearità degli eventi interagiscono con quella dimensione, senza che la mente, le capacità cognitive dell’essere si trovino in conflitto, come sovente accade nella vita “reale”. In quella dimensione il concetto di reale e irreale, di possibile e impossibile non esiste.

Sarà per questo che penso di aver ricevuto più verità e conoscenza dal mondo dei sogni, che dal mondo “reale”. A pensarci, dal mondo reale ho ricevuto prevalentemente inganni. Tantissime cose che conosco, lo devo prima di tutto a quel particolare mondo dei sogni, che varco allo stesso modo in cui attraverso l’uscio di casa. Oltre che a quel mondo metafisico, ugualmente sconosciuto e quasi ignorato dalla scienza. Quello stesso mondo, che quando nasciamo, non sempre si chiude alle nostre spalle. Per alcuni, quella porta rimane aperta. E quando accade, non è mai per caso …

In questa vita ho sempre cercato di conoscere le ragioni per cui mi trovo in questa dimensione, dato il forte senso di estraneità che provo da sempre. Per anni ho cercato di confrontarmi con le esperienze degli altri, e attraverso i libri. Ma con il tempo sono giunto alla conclusione che la quasi totalità delle persone, parla e scrive quasi sempre per sentito dire. E questo non perché sia impossibile essere testimone di esperienze metafisiche personali, dato che tutto ciò che vive è immerso in un plasma multidimensionale. Se si percepisce esclusivamente la dimensione “materiale” è perché l’anima è fortemente radicata nella materia.

Difatti si pubblicano libri, come se si divulgassero chissà quale verità, mentre in realtà si riportano vecchie teorie e storie rivedute e corrette, condite qua e la con astute e consumate trovate che alla fine conducono sempre alla stessa minestra: alla immensa onnipotenza di Dio e al mistero della vita, che per quanto mi riguarda di misterioso non ha assolutamente nulla, dato che tutte le menzogne in cui siamo prigionieri sono ampiamente documentate, e se non siamo in grado di rendercene conto è perché guardiamo e pensiamo esclusivamente in una sola direzione. Per comprendere, per poter percepire anche tutte le altre dimensioni, dovremmo chiederci perché guardiamo in una sola direzione dato che ogni cosa intorno a noi ci suggerisce un numero inimmaginabili di altre realtà.

In quel viaggio nel sogno, l’orrore della realtà lo lasciavo alle spalle perchè lo percepivo come un incubo, piuttosto che vita degna di essere vissuta. Ma quando varcavo la porta dei sogni, tutto mi appariva sfumato, ma reale. Il sogno sentivo che apparteneva ad un ricordo lontano, tanto era familiare quella specie di deserto in cui mi trovavo; un deserto, che per quanto era lucente, sembrava coperto da un manto dorato. Ma come accade nei sogni, un attimo dopo, quello che prima era un deserto, ora era un grande spazio circondato con finissimo marmo riflettente, a custodire quel maestoso luogo con gigantesche colonne disposte a cerchio, con al centro una strana fontana, che un attimo dopo si era trasformata in una grande vasca ovale traboccante di acqua che cadeva in una seconda vasca in basso.

Se dovessi descrivere tutti i particolari, sarebbe davvero troppo lungo, ma non posso ignorare la magia delle asimmetrie, sia dei manufatti che degli oggetti. Per esempio riuscivo a vedere il lato nascosto della vasca come se fosse trasparente. Poi improvvisamente sul lato destro, vidi LEI immersa sott’acqua che sembrava addormentata. Accanto ai suoi piedi, giaceva una bambina. Anche lei addormentata, in posizione fetale. Ignorando la bambina perché mi sembrava naturale che si trovasse lì, e in quella posizione, mi avvicinai a Lei, sollevandole il capo fino al bordo della vasca per permetterle di respirare. Quando capii che non reagiva alle mie sollecitazioni, non pensai che fosse morta, ma che vivesse in una più alta dimensione, in uno stato di sospensione. Poi come faceva quasi sempre quando comunicava con me, mi parlò direttamente nella mente.

Non è cambiato niente, mi sussurrò! Anche qui sono più oggetto che soggetto.

Dovete sapere che la maggior parte dei sogni, non li ricordiamo perché sogniamo nelle prime ore della notte. Quelli che ricordiamo, li sogniamo dalle 4 alle 6 del mattino.

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